I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, parte 10

Cari amici, per favore fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’ essenza del lavoro nella Torà e le Mitzvot

Lo scopo dello studio della Torà (la Kabbalah che fa conoscere la Torà) è arrivare a sentire il Datore della Torà. Se uno non si pone la meta di raggiungere il Datore della Torà (il Creatore) davanti ai propri occhi, è considerato un “gentile” (chi non desidera rivelare il Creatore, qualunque sia la sua origine o nazionalità), il che significa che non ha la necessità della fede (percepire il Creatore), cioè avere una necessità di chiedere consiglio (le istruzioni della Torà, i consigli dei Kabbalisti) per raggiungere la fede (percepire il Creatore). Per questa ragione lui continua ad essere considerato come un “gentile” (quello che non si sforza di rivelare il Creatore) e non come “Israele” (colui che aspira al Creatore).

-Rabash, I Gradini della Scala, “Cosa sono la Torà ed il lavoro nel cammino del Creatore?”

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