Pubblicato nella '' Categoria

Presta attenzione al Creatore

Solo quando cominciamo ad assemblare i pezzi rotti di Adam HaRishon (il primo uomo) in un tutt’ uno, cominciamo a notare come tutto quello che ci è successo in questo mondo inizia a mettersi al posto suo in maniera miracolosa.

Tutti gli eventi, dai più sgradevoli ai più gradevoli, importanti o no, inspiegabili e apparentemente casuali si ordinano e coincidono con altri pezzi alla perfezione, fino al più piccolo dettaglio.

Poi cominciamo a capire la necessità di tutte le pressioni e della crisi che il mondo sta attraversando adesso, così come gli stati dolorosi che ogni persona sperimenta in particolare nella sua vita. Tutto questo è stato designato esclusivamente per spingere ognuno di noi verso il suo luogo, la sua missione e la sua corretta realizzazione. Se solo prestiamo attenzione a quello che il Creatore desidera fare con ognuno di noi, se ci esercitiamo “Non c’ è nessuno  tranne Lui”, ringraziando la Sua opera in noi ed ascoltandolo, sarà sufficiente.

Però, per ascoltarlo, dobbiamo prepararci a questo con le nostre azioni, come viene descritto in “Faremo ed ascolteremo”, poiché ascoltare quello che il Creatore dice significa aver raggiunto il livello di Binà (ascoltare è il livello di Binà, un grado molto elevato). Pertanto, in primo luogo, certe azioni devono compiersi, come viene descritto restando ai piedi del Monte Sinai: “Faremo ed ascolteremo”.

Dobbiamo attraversare lo stesso processo, sforzandoci di essere più vicini gli uni agli altri nei cuori, come un solo uomo con un solo cuore e raggiungere la garanzia mutua aiutandoci in unità. Dopotutto, solo insieme, desiderando connettere tutti i nostri punti nel cuore, i nostri desideri, stiamo ricostruendo questo vaso rotto (desiderio), assemblandolo partendo dai pezzi e ristabilendolo di nuovo.
[31439]

(Dalla 2° Lezione del Congresso nel deserto di Aravà del 31.12.2010)

Materiale correlato:

Laitman blog: Baal HaSulam, “Questo è per Judah”
Laitman blog: Io sono il primo e sono l’ultimo

I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 5

Cari amici, per favore, fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’ essenza del lavoro nella Torà e le Mitzvot

Queste furono le parole dei nostri saggi (Bereshit Rabà 44) quando chiesero loro “Perché dovrebbe importare a Dio se uno sgozza alla gola oppure al collo? Dopotutto, le Mitzvot furono date per ripulire (dall’ egoismo ed unire) la gente e questa pulizia indica la pulizia del corpo (desiderio) sporco (egoista), proposito che emerge dall’ osservazione delle Mitzvot.

-Baal HaSulam, “La rivelazione della Divinità (Matan Torà), articolo 12

“ … come dissero i nostri saggi: “La Torà e le Mitzvot furono date solo per ripulire (unirsi) Israele (qualsiasi persona che aspira al Creatore, l’attributo della dazione) con esse”. La quale è la pulizia del corpo (dall’ egoismo) fino a che viene raggiunta una seconda natura definita dal nostro amore per gli altri, riferendosi al precetto di “Amare il tuo prossimo come te stesso”, il quale è l’ obbiettivo finale della Torà, dopo il quale uno raggiunge l’adesione finale con Lui.

-Baal HaSulam, “La rivelazione della Divinità” (Matan Torà), articolo 15

[29736]

Solo un Saggio può riconoscere un Saggio

Nell’ articolo “La Saggezza della Kabbalah e Filosofia“, Baal HaSulam parla di un racconto del saggio Re Salomone, che era stato ingannato, esiliato da Gerusalemme, e lasciato senza soldi e oggetti personali, andò di porta in porta nel suo regno, ma ovunque andasse, nessuno credeva fosse un re.

La domanda è: Perchè non ha notato nessuno che fosse un saggio, e perché non ha dimostrato la sua saggezza a loro? La risposta è che ci sono “tre ostacoli” nel rilevare la saggezza (della Kabbalah):

  1. Perché la Kabbalah contiene la verità, è impossibile comprendere senza aver raccolto tutte le sue parti e studiarle appieno. Senza aver raggiunto questo obiettivo, non si può scoprire la sua natura universale e integrale. Ma per raggiungere questo obiettivo, la conoscenza della sua verità autentica deve essere diffusa tra tutte le masse.
  2. Il demone Asmodeo (l’ egoista, immagine rovesciata di verità e di connessione), vestiti gli abiti di Re Salomone ne prese il suo trono. Allo stesso modo, la filosofia si è messa sul trono della Kabbalah. Di qui, la difficoltà di rivelare la verità alle masse cresce. Dopo tutto, la saggezza della Kabbalah è profonda e richiede l’ esercizio di uno sforzo, mentre la filosofia è falsa, facile da assorbire e non accetta nozioni di nessuno. Pertanto, l’egoismo, il cuore, gravita nel parere che non vi è alcuna necessità di studiare la Kabbalah e si ha abbastanza per essere soddisfatti con la filosofia.
  3. Asmodeus ha sostenuto che il Re Salomone era pazzo, proprio come la filosofia ridicolizza e tenta di sfidare la saggezza della Kabbalah.

In altre parole, il riconoscere la verità della saggezza della Kabbalah è una sfida. Quando la si vuole presentare alle masse, esse dicono che non ne hanno bisogno perché hanno tutto ciò di cui hanno bisogno. La gente pensa di essere abbastanza saggia, e tutto ciò che la Kabbalah dice, quel mondo di sopra, è una fantasia, non una verità autentica, per l’ uomo che non la vede.

Così, sembra che sia impossibile raggiungere le masse con la Kabbalah in modo da far capire loro che è giusta e che contiene la verità e una soluzione. Dopo tutto, sono in uno stato in cui non sono in grado di vedere e riconoscere che è l’ unico mezzo di salvezza.

E così, fino a quando il re Salomone non raggiunse l’ Assemblea Suprema dei Saggi (il Sinedrio), che erano Kabbalisti loro stessi, e mentre camminava in mezzo al suo popolo, come narra la favola, nessuno era riuscito a riconoscere in lui il re, il più grande e il più saggio di tutti. Dopo tutto, per capirlo, voi stessi dovete avere la stessa saggezza e consapevolezza che ha lui. E se non le si possiedono, non si capisce nulla.

I saggi della Kabbalah del Sinedrio erano gli unici che sono riusciti a scoprire l’ inganno. Ma dove li trovi oggi?
[32542]

(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 11.01.2011, “La Saggezza della Kabbalah e Filosofia”)

Materiale correlato:

Laitman blog: Kabbalah, Scienza e Religione a proposito della creazione e dell’evoluzione dell’uomo
Laitman blog: Dove sta la mistica e dove sta la scienza?

Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.01.2011

Dal Libro Shamati, Articolo 153: “Un pensiero è il risultato del desiderio”
Video / Audio

Dal Libro Shamati, Articolo 187 “La scelta del lavoro”
Video / Audio

I Banchieri non sono gli unici a fare lavori inutili

Nelle news (di WSJ.com): “I commercianti … non sono le uniche persone a fare dei lavori senza senso. Gli avvocati divorzisti, i creativi commercianti di automobili ed i fabbricanti di grandi borse di lavoro sono tra le molte persone che non fanno niente per rendere il mondo un posto migliore”.

A metà dell’ anno scorso il presidente dell’ Autorità in Servizi Finanziari del Regno Unito disturbò molti banchieri descrivendo i lavori che loro facevano come “socialmente inutili”. Un anno dopo Adair Turner sta focalizzando questo giudizio in un contesto molto più ampio nel corso di una serie di tre letture nella Scuola di Economia di Londra.

L’ obbiettivo di Turnes nel corso della prima lettura era quello di stabilire se la crescita economica rendesse le persone più felici. La sua conclusione più grande è stata “no”. Quanto più ricca è una società, tante più persone sono impegnate nel realizzare lavori inutili e persino distruttivi.

Il mio commento: Abbiamo la speranza che questo cavaliere non sia l’ unico conscio della situazione ma che esistano anche altre persone che possano aiutare a cambiare la nostra società ed il mondo assieme ad essa. La Kabbalah ci insegna che dobbiamo osservare la legge della natura e consumare solo quello di cui abbiamo bisogno per continuare. Qualunque altra cosa al di sopra di questo punto ci tornerà indietro come un boomerang.
[25311]

Materiale correlato:

Laitman blog: Quando la tecnologia è inutile
Laitman blog: Descrivere La Saggezza della Kabbalah