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Verso dove dirigiamo le forze che ci ha dato?

Stiamo distruggendo il mondo con la nostra attitudine. Ogni giorno, semplicemente, registriamo le specie di piante ed animali che spariscono dalla faccia della terra.

Il mondo diventa ogni giorno più povero, perdendo le diversità delle sue forme. Anche se non le eliminiamo direttamente, creiamo le condizioni a causa delle quali non possono semplicemente esistere. Ci sono alcuni che dicono che la situazione sta diventando irreversibile.

Solo attraverso questi deplorevoli risultati, vediamo che abbiamo fatto qualcosa di male. Dopotutto, pensiamo di avere il diritto di fare quello che vogliamo della natura. Lo facciamo invece di esaminare prima la natura e noi stessi, per vedere dove dobbiamo dirigere le forze che possediamo.

Dobbiamo cambiare l’ ambiente o cambiare noi stessi per mezzo dell’ ambiente corretto? Qui risiede tutta la distinzione tra l’ approccio corretto e quello sbagliato. O sto cercando di sistemare tutti e tutto il mondo, e faccio in modo che tutti ballino secondo il mio ritmo, o mi rendo conto che tutto quello che non mi piace nel mondo è qualcosa che ho bisogno di correggere dentro di me.

L’ egoismo è dentro di me. Pertanto, ho bisogno della Luce che Riforma per correggerlo. Questa è la base dell’ approccio corretto.

L’ umanità ha cominciato ad accettarlo solo recentemente; ha cominciato a capire che il mondo è un sistema chiuso nel quale tutto è connesso in maniera integrale. Passerà molto tempo dal momento in cui cominciamo a vederlo fino a che questo ci faccia cambiare.

Siamo come un piccolo bambino ignorante che vede che sta facendo qualcosa di male, però nonostante ciò, continua a farlo, ricevendo sempre delle sculacciate. Gli ci vorrà molto tempo per maturare alla fine.
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(Dalla 4°parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.12.2010, “La Pace”)

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Quando la tecnologia è inutile

Vogliamo rendere migliori le nostre vite, più comode. Questa è la tendenza corretta. L’ unica domanda è: Vi aggiungiamo l’ intenzione corretta? Correggiamo “l’ umano” in noi con l’ aiuto della Luce che Riforma?

Nei livelli, inanimato, vegetale ed animato possiamo fare quello che vogliamo, a condizione che il nostro obbiettivo sia di correggere il mondo, cioè di correggere noi stessi; però se questo non è il caso, allora non importa quello che facciamo, questo porterà problemi, guerre e disastri.

L’ umanità si è sempre sviluppata a causa della mancanza di qualsiasi altra scelta, scappando dalla sofferenza. Ogni generazione aspira ad avanzare perché “la pressione dello sviluppo” è sempre sul punto di raggiungerla e di “stritolarla”. Così, l’ uomo è obbligato a correre in avanti. Egli non ottiene che le cose si concludano e non sa perché, ma ha sempre fretta di andare avanti.

Questo succede nei tre primi livelli di sviluppo: inanimato, vegetale ed animato. È così che abbiamo corso in avanti duranti i millenni; però, oggigiorno siamo arrivati al limite dello sviluppo e vediamo che non c’ è più nient’ altro, neppure una ragione per continuare a correre in avanti. Tecnologicamente, anche se ho una moltitudine di opportunità, perché ne ho bisogno? La nanotecnologia è al mio servizio, ma perché?

Perché abbiamo bisogno di tutto questo internet? Cosa mi da in realtà? Mi mostra solo che sono vuoto e sto buttando il mio tempo nella spazzatura. Il 99% del traffico “pulito” è uno dei problemi dei quali il mondo vorrebbe disfarsi, dei pettegolezzi e della volgarità; e la scienza, aggiunge qualcosa di buono in tutto questo?

Se vediamo tutto questo con un approccio verso lo sviluppo, vedremo un eccellente mezzo che rivelerà rapidamente il nostro vuoto interiore. Dobbiamo solo capire che il nostro problema non è tecnologico.

Lo sviluppo tecnologico ancora non si è esaurito, ma ci siamo quasi fermati contro una barriera, la domanda è: Perché? L’ uomo non ne ha bisogno, questo è tutto.

Non vedevamo tutte queste cose durante il periodo hippie, anche quando a quei tempi le persone si domandavano: Perché ho bisogno di tutto questo progresso? Qual è la sua utilità? Mi scioglie e mi cancella, trasformandomi in una macchina. Questa vita meccanica non mi da niente. Nascere, crescere, lavorare e dopo morire, questa è tutta la formula.

Vedendo la vita da questa prospettiva, una persona perde ogni desiderio e vive in maniera involontaria; e a meno che si sviluppi in lei il livello umano, lo sviluppo tecnologico è prossimo ad arrivare alla sua fine.

Anche se tutto va bene rispetto alla cultura e all’ educazione, abbiamo bisogno di risultati più profondi. Abbiamo bisogno dell’ essenza, del carattere umano. Le Reshimot si svegliano in noi, stimolando il desiderio insoddisfatto, il vuoto non riempito da tutte le applicazioni di internet e da tutta la tecnologia del mondo.

Allora, perché ci è tanto difficile risolvere questo problema? Perché i risultati tecnologici creano l’ illusione che saremo capaci di modernizzare “l’ umano” in noi facilmente e lui diventerà migliore, più gentile e più felice. Ma questo è sbagliato. In quest’ area non otterremo niente senza la forza superiore, la forza spirituale. Tutti i mezzi “terreni” per correggere una persona, obbiettivamente falliranno.

Pertanto, l’ umanità non cambierà la sua situazione fino a che non prenderà coscienza di questo.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2010, “La Pace”)

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Non un attimo di quiete

Domanda: Chi deve sopraffare l’ odio: Io o il Creatore ?

Risposta: Qualsiasi cosa mi si dica a proposito del Creatore, devo essere io stesso a darmi da fare, dall’ inizio alla fine. In seguito, considerando quanto succederà, deciderò com’ è avvenuto: se avrò fatto tutto da solo, o con l’ aiuto di qualche forza Superiore.

Non vale la pena di aspettarsi che ci arrivi qualcosa dall’ alto. Non arriverà niente. Con le proprie forze e i propri tentativi io devo già riuscire a svelare la situazione esistente. Tutto dipende da quanto io ci tenga a farlo. Sono come un bambino che cresce nella misura di quanto egli stesso voglia crescere. E questo desiderio è lui stesso, da solo, che se lo deve procurare.

Nel nostro mondo i bambini si sviluppano in un modo naturale, e noi a stento siamo in grado di seguirli. Un bambino va dappertutto, è sempre alla ricerca di qualcosa. Ecco che anche a noi tocca portarci appresso un lavoro spirituale. Altrimenti non ce la faremo a svilupparci e a crescere. Ma noi, invece, ci organizziamo delle tregue e delle pause di riflessione.

Forse il bambino si prende dei “time-out”? Non ha un attimo di quiete, deve in ogni momento cercar di capire il mondo.
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(Da una lezione su di uno scritto del Rabash 11.01.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 12.01.2011

Scritti di Rabash: Articolo 14
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Il Libro dello Zohar: Punto 90, Art. “Il conduttore di somari”, Lezione 4
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 59, Lez. 32
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Scritti di Baal HaSulam, Art: “La qualità della Saggezza nascosta – in generale”, Lez. 1
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Cos’è una Klipà?

Ho ricevuto una domanda: Cos’è una Klipà (buccia)?

La mia risposta: Dopo la rottura dei vasi (desideri) nel mondo di Nikkudim, i desideri rotti, che possono essere usati, sono scelti per costruire i mondi ABYA. Tutto quello che rimane è chiamato Klipà (buccia) o desideri impuri. Klipà sono i desideri che non possono essere usati (corretti) con il fine della dazione fino alla Fine della Correzione.

Una Klipà si manifesta nel processo di chiarimento sulla causa della malattia e isolando il resto del corpo da essa. Il corpo intero (l’ anima rotta) sta male: la testa, gambe, braccia, il cuore ed i polmoni. Perché questo? Io scopro che una piccola zona ammalata avvelena il corpo intero perché tutto nel corpo è collegato.

Se io isolo la fonte della malattia dal resto del corpo, la parte chiamata “Klipà”, il resto del corpo può tornare in vita ed essere corretto. Io mi assicuro costantemente che la parte cattiva non si mescoli con il corpo, non interferisca con esso, e sparga la malattia su di esso ancora una volta.

Questo è il nostro lavoro con le Klipot (plurale di Klipà). Noi facciamo chiarezza su ognuno di loro in modo adeguato. Nel corpo dell’ anima, la malattia colpisce ogni cellula ed organo, per cui io devo separare la fonte della malattia e pulire e correggere il resto. Dopodiché io rifornisco tutto il possibile, tranne il pezzo colpito, che io spingo fuori o elimino da me.

In altre parole, Klipà sono i desideri che io devo discernere, separare dal corpo sano, e non usare mai più. Allora io posso correggere il corpo. Dopo aver svolto questo lavoro al 100%, e aver diviso i desideri in due parti, quelli buoni e quelli cattivi, arriva la Fine della Correzione (Gmar Tikkun). Allora vedo che anche la Klipà può essere corretto.

Come faccio a sapere quali desideri sono buoni e quale Klipà? La Luce di AB-SAG arriva e separa i desideri che possono essere usati dalla Klipà. Ci mostra se un determinato desiderio può essere utilizzato con il fine di ricezione o di dazione. Basandoci su questo, possiamo determinare il posto per ogni desiderio e creare una scala da loro, in base alla similitudine con la Luce.

Quando la Luce illumina tutti i desideri, possiamo vedere con facilità quali di loro sono più vicini o più distanti dalla Luce oppure quali sono completamente opposti alla Luce. Abbiamo bisogno soltanto della Luce per poter vedere questo.

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