Dalla disperazione alla dazione

Cosa provoca che una persona, all’ improvviso, si dia per vinta e non resista più alla sofferenza? È il risultato delle informazioni genetiche (Reshimot, “reminiscenze”) impiantate dentro di lei.

Un animale non sperimenterà mai tutto questo poiché vive meccanicamente, lottando sempre per la sua vita fino alla fine e non sentendo mai la disperazione allo stesso modo dell’ uomo nel corso del suo viaggio della vita.

Un animale lotterà con le unghie e con i denti o scapperà per salvare la sua vita, ma non soccomberà mai al dolore. Dato che l’ uomo ha l’informazione genetica “umana”, si darà per vinto, permettigli solo di esistere e non agirà come una macchina che è semplicemente programmata per provare piacere, non per soffrire. Questo punto massimo di disperazione, quando una persona smette di lottare per la sua vita ed accetta quello che viene, definisce tutta la psicologia umana.

In verità, tutte le nostre Reshimot interne sono la conseguenza della frammentazione dell’anima ed anche la Reshimo più piccola, la più minuta, ha qualche relazione con il Superiore, il Creatore che ci ha frammentato da questo livello spirituale di dazione. Pertanto, alcune qualità emergono in noi inconsciamente, nella misura in cui all’ improvviso, smettiamo di pensare che possiamo ottenere qualcosa di buono ricevendo e cominciamo a pensare a dare.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2010, “La Pace)

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