Come rompere il muro tra di noi

Domanda: Come la sofferenza, porta all’ improvviso la persona alla dazione?

Risposta: Certamente, da un punto corporeo, in “senso comune” è impossibile raggiungere la dazione in questa maniera. Se una persona si sente male, allora pensa solo alla maniera per migliorare la sua situazione, a come aggiustare il problema direttamente per riempire il vuoto.

È così che funziona la psicologia umana: se mi sento male o mi manca qualcosa, mi dirigo da un dottore per le cure, cerco di produrre più denaro, rubo qualcosa, o faccio qualsiasi altra cosa per riempire il vuoto; però dopo tutti questi tentativi ed un certo numero di colpi, comincio a chiedermi “Quando avrà fine tutto questo?”.

Una persona cade nella disperazione, nella depressione o comincia ad usare droghe, tutto questo solo per calmare in qualche modo il suo dolore, perché vede che niente di quello che fa la aiuta. Così, come è possibile realizzare il passaggio alla dazione? Per questo fine noi abbiamo preparazioni nel livello materiale così come nei geni spirituali.

A livello materiale, la persona comincia a pensare a dare perché vede che non ha alternativa. È preparata a dare agli altri in modo che anche loro le diano, così tutti ci sentiremo bene; al contrario, ci divoreremo a vicenda come bestie selvagge.

Questo è un semplice calcolo egoistico a livello del nostro mondo ed è specificatamente possibile perché noi non ci troviamo nel grado animato, anzi possediamo un’ arma molto pericolosa che permette ad ognuno di noi di distruggere tutti. Questo ci porterà inevitabilmente alla conclusione che dipendiamo solamente dalla dazione. Adesso molti già lo capiscono e solo un pazzo desidererebbe una futura guerra.

Tuttavia, a parte la ragione materiale, che ci fa capire che la dazione può essere utile, le nostre Reshimot (geni spirituali, impressioni) della frammentazione, si stanno risvegliando in noi, in modo crescente, dalle più semplici alle più grossolane. Esse ci fanno sentire che ci stiamo muovendo nella direzione sbagliata e ci portano disillusione riguardo al nostro sviluppo.

Quelli che stanno progredendo sotto la pressione della materialità e delle Reshimot spirituali, cominciano ad essere più vicini. Risulta che i kabbalisti che si dedicano al loro sviluppo spirituale e le persone, che a prescindere dal fatto che conducano una vita materiale normale, stanno cominciando ad interrogarsi sul significato della vita, stanno cominciando ad essere più vicini tra loro. Anche se queste ultime non hanno un punto nel cuore, si pongono comunque simili interrogativi.

L’ opinione delle masse si sta gradualmente avvicinando all’ opinione dei kabbalisti. Esiste ancora un muro che li separa, ma la gente comune si sta avvicinando sempre di più a cercare una risposta, anche se ancora non si sta chiedendo come correggersi. Arriverà un momento in cui verranno e chiederanno “Cosa dobbiamo fare?”. Allora tu dovrai essere pronto per mostrare loro in che modo raggiungere la perfezione.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2010, “La Pace”)

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