Luce di una casa lontana

Domanda: Cosa significa percepire “la luce” ?

Risposta: Percepire la luce significa provare piacere.

In questo mondo posso godere di varie cose, che possono essermi piacevoli o anche spiacevoli, secondo l’ umore.

Alle volte mi piace starmene a letto e non alzarmi per la lezione; a volte non vedo l’ ora di alzarmi, e mi dicono: No, devi stare a letto ancora una settimana, fino a ché non sarai guarito.

Ossia, non si tratta di un piacere incondizionato, così come: dolce, morbido, caldo, sono tutti concetti limitati, nozioni convenzionali. Talvolta richiamano il piacere, talvolta completamente la sensazione opposta.

Il comune piacere che proviamo nel nostro comune desiderio di felicità, si chiama “luce“. Perché la luce, che esisteva fin dall’ inizio, ha creato il nostro desiderio/recipiente, e adesso questo desiderio gode quando la luce lo riempie o si rivela in esso!

Così siamo fatti. Perciò, quando la luce abbandona il desiderio, esso piange e vuole che ritorni. Così è fatta tutta la creazione.

Ma il Creatore ha voluto che tu stesso desiderassi la luce, e non semplicemente la ricevessi e ne provassi piacere. Egli vuole che, oltre al piacere, tu la comprenda, che avvenga in te una presa di coscienza: Da dove proviene? Dov’è la fonte? Perché ti ha fatto in questo modo? Cosa vuole da te? E’ come se la luce volesse mostrarti: Guarda lassù, quella stella lontana, dalla quale io sono venuta. Lassù da noi è tutto talmente bello e meraviglioso, e io ti voglio portare lassù con me!

Perciò essa si nasconde da te e incomincia ad attirare la tua attenzione da ogni lato, con ogni sorta di azioni indirette. Gioca con te fino a quando, invece del godimento che essa ti può dare, tu vorrai conoscere la fonte dalla quale essa proviene. Vuole portarti con sé a casa! In modo che tu non ti accontenti solamente di riempirti di luce.

Infatti, se tu vuoi andare con lei “a casa” sua, significa che tu l’ ami, che non desideri solamente riempirti di lei. Devi amarla talmente da essere pronto a volare con lei in quel posto, su “quella stella”, da dove essa è arrivata, solo per stare con lei e non separartene più.

Oltre a dimostrare che con ciò tu rinunci al godimento, le dimostri quanto tu l’ ami.
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(Da una lezione su “Kabbalah e Filosofia” 30.12.2010)

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