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Dove andrà L’ Europa?

Una domanda dalla Germania: Come dobbiamo elevare il MAN correttamente in vista del grande congresso di Berlino?

Risposta: Dal 28 al 30 Gennaio 2011 avremo il congresso europeo di Kabbalah a Berlino. Dobbiamo prepararci per questo congresso più che mai, perché l’ Europa è il continente più problematico, è la fonte di tutte le guerre e problemi del mondo. È stato così nel corso della storia e continua ad esserlo.

Pertanto, se aiutiamo affinché la gente cominci a pensare alla vera unione e non alla collaborazione reciprocamente vantaggiosa del Mercato Comune, potrebbe essere un passo molto grande in avanti per tutto il mondo. In caso contrario, da questo continente proverranno eventi molto sgradevoli.

Penso che la popolazione dell’ Europa cominci già a sentire alcuni sintomi di questi cambiamenti.

Allora dobbiamo cercare di lavorare uniti su questa buona influenza in Europa.

(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15 Dicembre 2010, Talmud Eser Sefirot)

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Il pianto di Rabbi Shimon

Domanda: E’ scritto che Rabbi Shimon pianse scrivendo il Libro dello Zohar, perché ebbe paura di rivelare il segreto. “Ai, se lo dico! E, ai se non lo faccio! Se non lo faccio, allora i peccatori impareranno a lavorare per il loro padrone. E se no, allora gli amici perderanno questo grande vantaggio”. Quale è il grande segreto nascosto nel Libro dello Zohar a causa del quale Rabbi Shimon pianse?

Risposta: Il segreto del Libro dello Zohar è che, relazionandosi con esso nella maniera corretta, è possibile attrarre da esso la Luce Superiore, che ci riporta alla fonte. Questa Luce può diventare per noi l’ elisir della vita, così come un veleno mortale, in funzione della nostra attitudine verso lo Zohar e la Torà in generale.

Comunque, vediamo che non esiste proibizione di studiare il Pentateuco o il Talmud, a prescindere dal fatto che anche furono scritti dai kabbalisti. Solo lo Zohar fu nascosto e proibito per molti anni e questo perché c’ è una Luce molto potente nascosta in questo libro, che noi siamo capaci di attrarre. Certamente, anche la Torà contiene la Luce, ma è quasi inaccessibile per la sua suprema elevatezza.

La Luce dello Zohar è più vicina a noi, ma se una persona si trova ancora nel suo ego, vorrà utilizzarla in maniera egoistica. Allora, questa Luce, diventerà per lei un veleno mortale.

Se voglio raggiungere la dazione, allora questa Luce sarà per me l’ elisir della vita e mi aiuterà a riuscirci. Tuttavia, se una persona studia la Torà senza l’ intenzione di acquisire la dazione, allora diventa ancora più egoista e comincia a considerare se stessa speciale, più grande degli altri e giusta. La Torà diventa un veleno per lei ed aumenta il suo ego. Invece di sminuire se stessa e sentire che è più piccola degli altri, comincia a sentire il contrario, l’ orgoglio.

La maggior parte di tutto questo avvenne recentemente, durante il secolo scorso, quando l’ egoismo raggiunse un nuovo livello. È per questo che i kabbalisti temevano anche che la gente cominciasse a studiare la scienza della Kabbalah egoisticamente, essendo orgogliosi di essa e trasformandola in un negozio che vende “rimedi magici”, come fili rossi, acqua benedetta e benedizioni.

Questo confonde le persone e le allontana dalla correzione, facendo loro perdere molti cicli di vita, fino a che alla fine si rivela che questo approccio è un inganno ed una menzogna; ma quanto tempo e sofferenza prenderà loro per arrivarci!
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.12.2010, “Una serva che eredita dalla sua padrona”)

La realtà sotto l’ anestesia dell’ anima

Domanda: Mi sento minacciato quando leggiamo questi testi. Io non li capisco. Come posso lavorare appropriatamente con questo sentimento?

Risposta: Forse è una buona sensazione. Noi esistiamo in una realtà che si sta sviluppando solo dentro di noi. In questo momento, sto parlando “con te”, una parte della mia anima e con altre persone in tutto il mondo, ma tutti loro vivono dentro di me; ed a fianco a me c’ è solo la forza Superiore frammentata in diverse parti.

Devo ordinare tutti i miei desideri col fine di connetterli gli uni con gli altri, di incorporare dentro di me tutti quelli che sembrano estranei ed amarli come me stesso. Devo combinarli con tutta la realtà e trasformarli in un tutt’ uno con essa. Allora, vedrò che tutto questo è mio e c’ è solo una Luce che riempie un desiderio.

Fino ad allora, naturalmente, mi confondo e attraverso diversi stati molto oscuri; ma non mi minacciano. Devo percepire la realtà correttamente, il che significa che devo cominciare a sentire che tutto questo sta succedendo dentro di me. È il mio “io”, ed è solo a causa della mia divisione interna che percepisco erroneamente le mie stesse parti come se fossero al di fuori di me.

Per esempio, ebbi un intervento in anestesia locale. Non sentii niente, ma allo specchio, vidi ciò che i chirurghi stavano facendo, ovvero inserendo un ago e tagliando una parte della carne che sembrava non appartenermi. Io non la sentivo come mia a causa dell’ anestesia. Tuttavia, quando ero ancora cosciente che era una parte mia, a prescindere dal fatto che non la sentivo sotto anestesia locale, fu interessante per me vedere ciò che le stavano facendo.

In essenza, siamo proprio in una realtà; ma non appena questa “anestesia”, la nebbia, si dissipa, cominci a sperimentare e sentire la realtà come la tua e tutto è differente! Allora, vedi che stai trattando soltanto con il Creatore, il “Buono e Benefattore”.

Risulta che la tua abilità di sentire il “Buono e Benefattore” invece di una minaccia, di sentire l’ eternità, la perfezione e l’ armonia, invece del tuo stato attuale, dipende da come connetti tutti questi desideri, apparentemente estranei a te.
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(Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13 Dicembre 2010, Beit Shaar HaKavanot)

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