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Lezione introduttiva: “Il cuore comprende” – 21.12.2010

Kabbalah per il Popolo, Lezione introduttiva “Il cuore comprende”
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Un punto nero contro la luce dell’ infinito

Domanda: Lei dice che “la Luce dell’ Infinito” è al di fuori di noi. Cosa vuol dire al di fuori di noi?

Risposta: “Al di fuori di noi” significa “al di fuori” del punto del nostro desiderio, all’ interno del quale, percepisco questo mondo, me stesso e tutti gli altri. Oltre a questo punto, non c’ è niente, dato che il Creatore, ha creato un solo punto. Tutto ciò che percepiamo (i mondi e ciò che li riempie) è la sensazione di questo stesso punto.

C’ è solo un piccolo punto nero, contro il bianco della Luce dell’ Infinito.
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(Dalla serie di letture introduttive, “Percezione della Realtà” del 23.11.2010)

Educa tuo figlio secondo il suo cammino

La regola “educa tuo figlio in accordo al suo cammino” non implica assolutamente la permissività. Al contrario, è un approccio molto severo.

“In accordo al suo cammino” significa in conformità all’ inclinazione del bambino. Se un bambino ha un talento per la matematica, mettilo in una scuola di matematica ed obbligalo a studiare usando tutti i metodi possibili. Se qualcuno ha un talento per il ballo, permettetegli di prendere lezioni di ballo e che lo faccia seriamente. “In accordo al suo cammino” non significa “quello che il bambino vuole”. Altrimenti, quando “educhi tuo figlio?”.

I bambini devono ricevere solo esempi positivi. Dopotutto nasciamo con la natura egoista, come è detto dal Creatore: “Ho creato l’ inclinazione al male”. Nessuna buona inclinazione è stata creata contro di essa, piuttosto, solo la Luce che riforma può essere attratta dagli studi di Kabbalah.

Pertanto, quando mostriamo ad una persona qualcosa di male e le diciamo che non è bene comportarsi in questo modo, lei non è d’ accordo: “È male però lo voglio!”. Lei non connette le parole con le azioni, dice che è male, però lo fa.

Per questa ragione, non è consigliabile dare ai bambini esempi negativi insieme a quelli positivi affinché possa scegliere. Loro non scelgono mai bene. Seguiranno la loro natura e saranno sempre attratti dagli esempi e dalle azioni negative, malgrado le numerose prediche. Al contrario, vedendo solo esempi positivi e discutendone in diversi modi, facciamo gradualmente il passaggio verso il bene. Con la pratica, diventa una seconda natura.

Cosa può essere considerato come un esempio positivo? Una persona diventa un esempio se rimane fortemente connessa al gruppo, inspirando i suoi amici e lavorando insieme a loro.

I bambini devono sapere come valutare loro stessi rispetto al gruppo ed alle sue azioni. Per questo, hanno bisogno che venga data loro una scala di valutazione, visto che un bambino non sa come valutare i suoi atti. Dare al gruppo, deve avere una forma esterna che possa essere usata come uno strumento di misura.
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(Dalla lezione quotidiana del 03.12.2010, Discorso sull’ educazione)

Cos’ è la Kabbalah?

Domanda: La Kabbalah è un metodo della rivelazione del Creatore o della correzione dell’ uomo?

Risposta: Quando una persona arriva alla Kabbalah, crede che sarà capace di raggiungere il mondo Superiore per mezzo dell’ accumulo di conoscenza e di acquisizione di potere nel gruppo. Tuttavia, mentre passano gli anni, comincia a rendersi conto che tutto dipende solo da quanto cambierà se stessa e non da quelli che le stanno intorno. Solo in quel momento comincia a studiare la Kabbalah correttamente.

Vale a dire, da un lato la Kabbalah è il metodo della rivelazione del Creatore all’ uomo in questo mondo e dall’ altro, è un metodo per cambiare se stessi per arrivare ad essere come il Creatore, che si rivela ad una persona nella misura in cui quest’ ultima diventa simile a Lui.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 21.12.2010

Il Libro dello Zohar: Introduzione “Manula e Mifteha”, Punto 42, Lez.2
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 29, Lez. 16
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 88, Lez. 43
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Rav Yehuda Ashlag: “Pace nel mondo”, Lezione 2
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Un passo avanti nella terza dimensione

Le industrie di film e televisione stanno passando a immagini 3D. Così anche noi dobbiamo partecipare con la  percezione superficiale bidimensionale, e arrivare a vedere la profondità della spiritualità nella nostra realtà.

Nella mia percezione, ci sono tre dimensioni: larghezza, altezza e profondità. Questo è il mio schermo. In questo  schermo tridimensionale, io vedo le persone, gli animali, gli edifici, il sole e il mondo che mi circonda.

Esperimento in tutto questo la mia volontà di ricevere (desiderio). Quindi, disegno l’ immagine del mondo per me, non su una superficie piana, ma in tre dimensioni, dentro di me. Poiché oltre a questa immagine non c’ è nient’ altro, sperimento questa come verità e l’ unica esistente.

Questa immagine assemblata durante la rottura delle anime (Kelim, vasi ) quando le mie parti si sono staccati: il mio “io” che è GE (Galgalta ve Eynaim) e, fuori di me, il mio AHP (Awzen, Hotem, Peh) che non sperimento come mio.

Ora, finalmente, invece delle manifestazioni del mio AHP, inizio a lavorare con il gruppo e interagire con gli amici. Gravitano verso di me e io verso di loro.

Stiamo cercando di lavorare insieme, come se ci trovassimo in Arvut (responsabilità mutua o garanzia), e questa pratica mi aiuta a capire che il gruppo, nonché tutto il resto è effettivamente una miniera. Dopo aver modificato il mio atteggiamento verso la realtà “esterna”, scopro che questa diventa più vicino a me e lo “sversamento” diventa dall’ esterno verso l’ interno.

Di conseguenza, il gruppo è una sorta di laboratorio dove dobbiamo tentare di correggere dentro di noi i desideri (Kelim) corrotti in modo che essi potrebbero tornare nella profondità incamerata della nostra realtà.
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