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Kabbalah per Principianti “Chi è Kabbalista” – 13.12.2010

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Chi è Kabbalista”
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Donne, uomini e la garanzia mutua

Domanda: La garanzia mutua riguarda anche le donne?

Risposta: Sia uomini che donne, senza differenze, devono raggiungere la garanzia mutua. Quando diciamo che gli uomini sono stati nel Monte Sinai e le donne gli circondavano, questo riflette le qualità interiori di ognuno di noi.

La “donna” rappresenta il desiderio di ricevere piacere, mentre “l’ uomo” è il simbolo del superamento di questo desiderio. “Uomo “ è “Gever”, in ebraico, che viene dalla parola “Hitgabrut” o superamento. Lui è il desiderio di dazione che scopre la proprietà opposta del Monte Sinai, il “monte dell’ odio” dentro di se.

Ma unità e la garanzia mutua riguardano tutti: le donne devono cercare di collegarsi a tutti interiormente, proprio come gli uomini. Ma gli uomini hanno bisogno di dimostrarlo anche esteriormente, mentre le donne lo sperimentano all’ interno.

Tuttavia, le donne devono “fare pressione” sugli uomini. Questo è cosi, perché proprio per la sua natura l’ uomo tende ad ascoltare la donna, sua moglie. Sua moglie è una madre per lui; è cosi che lui la percepisce.

Il prototipo del uomo è Zeir Anpin , che si trova tra due donne, due Nukva: Malchut e Binà. Sua madre è Binà e sua moglie è Malchut. Lui riceve i desideri da Malchut, e torna da Binà per il loro compimento.

In altre parole, lui è incapace di tornare a Binà senza Malchut, e una volta andato da lei, lui non ha altra scelta se non di passare a Malchut tutto quello che ha avuto da Binà. In questo modo opera l’ uomo. Ed è per questo che la moglie rimpiazza sua madre inconsciamente in molte cose.
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(Dalla lezione quotidiana di Kabbalah del 12/11/10, Shamati N.1)

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I Kabbalisti sulla Kabbalah “Oggi”, Parte 3

Cari amici, fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La prova che la nostra generazione è arrivata ai giorni del Messia:

Considerando che tutta la saggezza della Kabbalah parla del segreto della rivelazione del Creatore, si deduce che non esiste un’ altra saggezza più efficiente per il lavoro dell’ insegnamento. Ed a questo aspiravano i kabbalisti, ad organizzarla affinché fosse appropriata per essere studiata.

E così si sedettero e se ne occuparono, fino al momento di occultarla (per motivi sconosciuti si accordarono per occultarla). Ad ogni modo, fu solo per un tempo prestabilito e non per sempre, come dice lo Zohar: “Il futuro di questa saggezza è di essere rivelata alla fine di tutti i giorni ed anche ai bambini”.

-Baal HaSulam, L’insegnamento della saggezza della Kabbalah e la sua essenza
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La piramide del mondo

I desideri di tutte le anime formano una comune struttura, ma non omogenea, e divisa su molti livelli, in ogni possibile forma: secondo le Sefirot: 3 linee e 12 parzufim.

Tutti i desideri raggiungono alla fine la somiglianza con il Creatore, ma ognuno in conformità colla sua fonte, ossia “Aviut“, la grandezza del desiderio.

Tuttavia la grandezza del desiderio si valuta non per la quantità ma per la qualità. Come nei quattro stadi della luce diretta, lo stadio che segue non si distingue per essere 10 volte più grande, ma perché uno desidera ricevere, l’ altro desidera dare, il terzo ricevere per dare, il quarto desidera ricevere per sè, e poi correggersi.

Ossia il grado del desiderio, il suo “aviut“, si valuta non per la quantità del desiderio, ma per la sua capacità di sentire e capire, compresa la sua posizione rispetto alla luce. Più il desiderio si sente opposto alla luce, più è grande il suo aviut. Questa valutazione è puramente qualitativa.

Più grande è la differenza che il desiderio sente colla luce, più presto si risveglia per eliminarla. Esso non è in grado di sopportare questo divario.

Perciò il gradino della riparazione corrisponde a quello della corruzione, il sentimento della propria separazione dalla luce, la “rozzezza” (aviut) del desiderio. Più pesante è il distacco, più grande è il sentimento del legame con l’ alto. Com’ è detto: “Colui che è il compagno più grande, possiede il più grande egoismo”.

Durante il processo di correzione attraversiamo diversi stadi, e una parte di loro dipende dall’aviut del desiderio ed un’ altra parte no. Si sviluppano a volte le une, a volte le altre , come un embrione al quale, a tempi alterni, si sviluppano il cervello, le estremità, gli organi interni.

Tutta la creazione si sviluppa come un enorme embrione, poi c’è lo svezzamento ed infine la maturità. E anche gli uomini nella creazione si sviluppano seguendo le stesse tappe.

Stando al desiderio che noi abbiamo oggigiorno, tutte le anime si suddividono in: Israele (Iashar-el “direttamente al Creatore”), quelle nelle quali si è risvegliato il desiderio (reshimo, il gene dell’ informazione) della riparazione, e “i popoli del mondo”, quelli nei quali questo reshimo non si è ancora risvegliato.

Va da sè che ciò avverrà anche in loro, ma per ora non c’è. Questa divisione è relativa e può cambiare in ogni momento.

La parte interna è la più importante e Israele, ossia quelle anime che si sono già risvegliate per la correzione, si chiama parte interna del mondo, infatti tramite loro la luce si riversa in tutti gli altri desideri.

Secondo la legge della corrispondenza inversa della luce e del desiderio, la luce entra nel sistema tramite i desideri più delicati, G”E superiore. E in seguito da esso si estende verso il basso, e da lì ancora più in basso, fino a riempire poco alla volta tutti i desideri secondo i vari livelli: “ibur – ienika – mokin” (embrione – alimentazione – maturità).
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(Dalla lezione sull’articolo “La serva che ha ereditato dalla padrona”. 12.12.2010)

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Dare significa riempire i desideri degli altri

Domanda: Posso capire come la gente da nel mondo materiale (tu puoi aiutare la gente volontariamente), ma non capisco, come si può dare nel mondo spirituale?

Risposta: Io, al contrario, non capisco come si possa dare nel mondo materiale. Dopotutto, la ragione dietro tutte le tue azioni è che desideri sentirti bene, il che non è considerato dazione.

Nel mondo spirituale, dare significa elevarsi al di sopra di tutti i calcoli egoistici, al di sopra del proprio ego, dei propri desideri. Quando ciò avviene, una persona acquisisce una nuova forza, della quale è carente. Questa forza fa in modo che sia possibile dare senza nessuna risposta del proprio desiderio.

Oggigiorno, tutte le tue azioni di dazione si basano sul calcolo egoista. Abbiamo bisogno di preservare la pace e l’ ecologia, di aiutare i malati, perché ci fa male vedere la sofferenza o perché, Dio non voglia, se domani ti ammali, allora anche tu puoi ottenere aiuto; ma questa non è chiamata dazione, è un calcolo egoistico ordinario.

La natura ci ha fatti a partire dal materiale che necessita di “combustibile”, come un motore. Se voglio dare o fare qualcosa, ho bisogno “di riempirmi” perché al contrario, non posso fare un solo movimento.

Nella nostra vita, queste azioni caratterizzano una persona come un donatore, un uomo buono di buon cuore; però la prova spirituale mostra che siamo tutti egoisti. Tutto quello che sto facendo in questo mondo con il mio desiderio di essere riempito è semplicemente realizzare azioni volte a riempire me stesso. È per questo che sento il mondo e noi dentro di esso, alla stessa maniera in cui lo sentiamo tutti.

Tuttavia, nel mondo spirituale, io rivelo come posso dare agli altri, cioè, cominciare a sentire i desideri degli altri come miei. Io lavoro per riempire i loro desideri e sento che tutto è al di fuori di me. Proprio adesso, qui nel mondo materiale, sto sentendo tutto quello che c’è dentro di me, però nel mondo spirituale, sento tutto quello che è al di là me, nei desideri di altre persone. Questo è possibile solo quando la Luce Superiore crea in me le proprietà della dazione!

Per tanto, la legge “ama il tuo prossimo come te stesso” è una condizione o una ricetta medica per sentire tutto ciò che esiste all’esterno, cioè, per avere sensazioni spirituali. I mondi materiali e spirituali sono solo due modi di percepire la realtà: per assorbimento o uscendo fuori da se stessi alla dazione.
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(Dalla serie di lezioni introduttive, “Hanukkà” del 30 Novembre 2010)

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Costruire il vaso di amore

Domanda: In realtà, non mi piacciono gli amici per niente. Cosa mi può aiutare a riconoscere il Creatore nel gruppo?

Risposta: Non ti piace il Creatore nel grado in cui non ti piacciono gli amici. Al fine di rivelare la luce, hai bisogno di un vaso per l’ amore. Mi connetto con il punto nel cuore del mio amico, che è il suo desiderio spirituale.

Se egli è nel gruppo, è certo che il creatore lo ha portato qui. Il creatore ha dato il punto nel cuore al mio amico, ed è per questo che siamo insieme. Devo connettermi a questo punto interno tutto il resto sono proprietà che vedo nel mio amico e in me stesso.

Queste proprietà devono diventare il supporto, il terreno per la crescita e lo sviluppo di questo punto. Tutti i nostri desideri saranno costruiti in un nuovo Partzuf spirituale intorno ad esso.
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