Intelligenza viva o computer?

Domanda: Perché al Creatore è stato necessario un processo di riparazione della creazione talmente complesso?

Risposta: Al Creatore non sono necessarie le nostre azioni, bensì che tu capisca qualcosa, e che tu stesso proceda fino a quando non avrai ottenuto lo scopo.

Il Creatore ha fatto tutto in una sola volta, e tutta la suddivisione dei mondi da sopra a sotto e il ritorno verso l’alto – era necessaria solo per te! Egli non poteva darti in una sola volta quello che potrai ricevere solamente in conclusione, alla fine.

Ti viene richiesto di attraversare tutti gli stati evolutivi: 0-1-2-3-4, fino a quando non incomincerai ad assimilare, comprendere tutto, e diventare tale e quale Lui.

Comprensione significa conoscere il fenomeno “alla radice” colle sue conseguenze. Tu devi comprendere tutta la creazione nel suo complesso, e questo lo puoi fare solamente a poco a poco, incontrando sempre più spesso difficoltà ad ogni passo, scoprendo difetti in continuazione e ponendovi rimedio, comprensione/incomprensione, cattiveria/bontà.

Solamente così si tenderanno le corde della tua anima. Non è possibile altrimenti.

Capisco che tu vorresti tutto subito, ma non è possibile. Pensi si possa prendere un bambino e farlo diventare professore in un sol giorno?

Saggio è colui che nel corso della vita ne ha osservato e studiato l’organizzazione, come da uno sviluppo si procede al successivo, come ogni cosa è collegata all’ altra, e gradualmente diviene più intelligente, fino, alla fine, a diventare saggio.

Se in una sola volta gli si riempie la testa con tutte le informazioni, egli semplicemente diventa un “computer” che funziona a seconda del programma inserito.

Ma se tutte le informazioni vengono impresse, poco alla volta, là dove egli è in grado di discernere tra il buono/cattivo, verità/menzogna, vuoto/pieno, allora si crea l’ intelligenza viva. Non un computer.

In ciò sta la differenza! Essendo in grado di riconoscere la differenza tra la luce e il buio, nasce in lui un desiderio, – egli stesso saprà cosa vorrà apprendere e sentire.

Ogni porzione dei dati che tu inserisci nel computer, dovrà precedere il suo desiderio, in modo ch’egli stesso lo voglia ricevere, sapendo quali sono i vuoti e le incomprensioni da riempire. Il computer deve reagire da sè! – E allora si trasforma in uomo.
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(Dalla lezione “Studio delle Dieci Sefirot” 3.12.2010)

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