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Kabbalah per il Popolo – Haifa – 05.12.2010

Kabbalah per il Popolo, Haifa : “La catastrofe al nord di Israele”
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Global Yeshivat Haverim – 05.12.2010

Global Yeshivat Haverim
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Vedrete un mondo contrario

Noi esistiamo all’interno di un sistema di forze, il solo posto che il Creatore ha creato – Malchut dell’Infinito, che è in un corretto stato completamente (Gmar Tikkun.) Siamo opposti ad esso e siamo nell’occultamento sotto i 125 livelli che ci nascondono questo reale stato. Non sento il vero stato dove mi trovo, e perché la mia sensazione è che sono dietro i 125 gradi di occultamento, filtri che riducono ogni cosa, mettendomi nella nebbia e nella confusione.

Devo rimuovere questi occultamenti e farlo in modo tale che io li assorba in me, trasformandoli in segni. Ho a che fare con questo in ogni stato, in ogni velo ed ogni grado.

Dopo aver attraversato tutti questi occultamenti sono diventato completamente opposto allo stato reale grazie all’opposizione delle mie qualità interiori. Eppure, se prendo questo occultamento su di me e desidero ascendere al di sopra di esso con l’aiuto della Luce, allora tutti gli occultamenti si trasformano in conoscenza, sensazione, rivelazione e realizzazione.

E’ così che si avanza dal distacco totale (con l’eccezione della scintilla spirituale che si risveglia in noi) fino al più alto livello. Tuttavia, gli occultamenti non iniziano a rivelarsi a me dentro questo mondo. Devo lasciare questo mondo completamente. Questi occultamenti si rivelano tra me e la Luce, o tra me e il Creatore.

E’ per ciò che i kabbalisti dicono, “Lasciare questo mondo da soli, non è corretto! Non è soggetto a correzione!” Avete regolare solo il vostro atteggiamento a quello dell’Essere Superiore, il Creatore. Dovete trasformare il disturbo che si vede tra voi e la rivelazione. Questo disturbo è uno strato di materia, il tuo ego, che separa i due di voi. Questo è il perchè non posiamo correggere questo mondo e, di fatto, non dobbiamo fare nulla per esso.

Più si lavora sulla connessione con il Creatore, tanto più la Luce splenderà per voi e vedrete un mondo diverso e contrario.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 29/11/10, Lo Zohar)

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Lezione per ragazzi – 05.12.2010

Lezione per ragazzi
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I Kabbalisti sullo Studio della Kabbalah, Parte 10

Cari amici, per favore, fate le vostre domande su questi passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’opposizione allo studio della saggezza della Kabbalah

Adesso potete capire l’aridità e l’oscurità che sono caduti su di noi in questa generazione (manca di conoscenza delle leggi della vita e del mondo), così come non avevamo visto prima. Questo perché, anche quelli che adorano il Creatore (quelli che studiano la Torà) hanno abbandonato l’impegno nei segreti della Torà (la Kabbalah).

-Baal HaSulam, Introduzione al Libro dello Zohar, Articolo 57

Tutti i grandi kabbalisti, unanimemente, richiamano come gru che fintanto che neghiamo la Torà ed i suoi segreti e non ci occupiamo dei suoi segreti, distruggeremo il mondo (poiché non attraiamo più Luce al mondo).

-Rav Kook, Igrot (Lettere), Vol. 2, pag. 231
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Il pericolo di opporsi alla natura

Il mondo sta entrando in un nuovo periodo evolutivo, e Israele è divenuto la nuova guida in questo periodo. Fino ad ora non era possibile, perché eravamo in ”esilio”. Adesso incomincia il periodo della “liberazione”.

Liberazione” come similitudine del “Creatore”, della vicinanza con Lui, del Suo palesarsi e del palesarsi delle leggi della natura e al raggiungimento dell’armonia con essa. Accettare l’attuazione di tutte le leggi superiori, ciò significa scoprire la natura.

Nella società umana, e dentro di noi, tutte queste leggi devono essere realizzate coi nostri propri sforzi. Ossia, d’ora in poi, noi non dobbiamo fare altro che lavorare al solo scopo di essere sempre più vicini alla natura, al Creatore.

Ma noi andiamo dalla parte opposta e non vogliamo ascoltare! Questa è la causa di tutti i disastri. Infatti prima le sofferenze ci venivano date in minor misura, solamente per spingerci a proseguire. Oggi però, esse agiscono in direzione contraria, contro di noi.

Prima le sofferenze erano come delle piccole punture ai fianchi, che ci riportavano sulla giusta strada e ci stimolavano ad affrettarci nello sviluppo, ma rispettavano le tue proprie aspirazioni. Ti sollecitavano come si fa con un asino che viene punto da dietro con un bastone aguzzo.

Ma adesso, in qualsiasi maniera tu ti periti di proseguire, la natura ti si fa incontro e non ti colpisce da dietro, ma proprio in faccia. Tu vuoi proseguire per la vecchia strada? – Niente da fare! In questo modo ti attirerai ancora più e più problemi, e allora:“…siediti e non far niente”….

Ossia noi dobbiamo proseguire colle riparazioni. E Israele è guida nelle riparazioni, perché ne possiede la tecnica, il metodo.

E a causa di ciò, Israele dovrà sopportare molti più problemi, qualora non avanziamo nel modo giusto.

E qui tutto dipende da noi! E considerando le passate catastrofi, bisogna innanzitutto trarne le giuste conclusioni e non considerarle “un incidente casuale”, ché in natura ogni cosa è collegata all’altra, e per tutto c’è una causa.

Se ci veniamo a trovare in una “opposizione frontale” colla natura, cosa mai accaduta prima, dobbiamo affrettarci colle riparazioni. Invece che in opposizione, metterci in simbiosi colla natura, ed eseguire ciò che il Creatore, la natura, vuole da noi:

Raggiungere l’armonia, l’unione tra di noi, come un solo uomo, un solo cuore, arrivare all’ “amore fraterno”.

E se arriviamo a questo, allora cesseranno tutte le catastrofi e tutti i popoli sosterranno Israele. Diventeremo il centro della riparazione del mondo. Se c’è nel mondo dell’odio verso Israele, questo esiste perché noi possediamo la metodica della riparazione, e non la realizziamo con sufficiente prontezza e non l’estendiamo a tutto il mondo.

(Dalla lezione su “Equilibrio e natura” del 3.12.2010).

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Lezione virtuale – Nozioni base di Kabbalah – 5.12.2010

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
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Lo chiedo per tutti, anche per noi…

Domanda: Cosa possiamo fare per resistere agli attacchi della natura, come per esempio l’attuale incendio nel nord d’Israele?

Risposta: La sola cosa di cui abbiamo bisogno è un comune intento, un’ unità di pensieri, in modo che tutti i nostri compagni, in tutto il mondo, pensino come la nostra connessione gli uni con gli altri, aiuti ad eliminare tutte le catastrofi nel mondo, compreso anche lo spaventoso incendio scoppiato adesso in Israele.

Bisogna includere la nostra propria richiesta in una comune richiesta da tutto il mondo, unita a tutte le sue sofferenze. Solamente così funziona: Devi pensare a tutti, e alla fine puoi aggiungere anche “noi”. Non te stesso!

E’ la sola cosa che può aiutare.

Non possiamo lottare contro le catastrofi e le crisi coi vecchi sistemi, quando ti trovi la luce superiore che agisce contro di te. Noi ancora stiamo vedendo come continua la crisi finanziaria che abbiamo cercato di estinguere con tutti i mezzi, e sta esplodendo ancora più forte di prima.

E così con tutto il resto. Non possiamo aver ragione di questi problemi coi soliti metodi, possiamo solamente smorzarli temporaneamente, per farli poi esplodere ancora più forti. La riparazione può avvenire solamente con la convergenza dei cuori, solo con l’unione. Il mondo deve divenire globale. La forza superiore, agendo su di noi dall’alto, ci circonda e ci rinchiude da tutte le parti, manifestandosi come un’unica forza globale. E noi sentiamo come l’umanità sta diventando un unico organismo, dove tutti sono collegati l’un l’altro.

Vediamo inoltre come queste stesse catastrofi spingano l’umanità ad unirsi. Adesso stanno arrivando in Israele aiuti da tutto il mondo per aiutare a combattere il fuoco, domani succede qualcosa in un altro posto e tutti si buttano di là, e poi in un altro posto ancora. E così, grazie alle catastrofi, la natura ci obbliga ad unirci e a capire che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri.

La natura ci sta diventando così ostile che non c’è più assolutamente da pensare di combatterci a vicenda. Se non andiamo d’accordo colle buone, il Creatore ci obbliga colla forza.

La situazione si sta facendo talmente grave che nessun paese se la può cavare da solo contro le catastrofi naturali, ed ha bisogno dell’aiuto di tutti.

E tutti capiranno che bisogna essere insieme. Altrimenti non potremo sopravvivere.

Di fronte alla minaccia di morte, tutti si riuniranno. Ma perché arrivare a tanto, quando tutto si può ottenere colla buona volontà?
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(Dalla lezione sulla lezione “Equilibrio e natura”, 3.12.2010).

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La Luce di Hanukkah nel tuo cuore

Rabash, Lettera 43: Le candele non si accendono fino a quando non siano soddisfatte tre condizioni:
1. C’è una candela, che è un vaso in cui si versa l’olio,
2. Vi è il petrolio,
3. C’è uno stoppino.

Quando queste tre condizioni si uniscono insieme, diventa possibile gioire per la luce che producono.

Queste tre condizioni che sono necessarie per la luce, riflettono anche la nostra struttura. Abbiamo costituito il desiderio di godere, che agisce egoisticamente. Quindi, quando si guarda il mondo, vediamo che è pieno di sofferenze e problemi.

Nessuno agisce onestamente, ci danneggiamo tutti l’un l’altro, e non riesco a capire perché il Creatore (se esiste ancora) ha creato un mondo così cattivo. Avrei fatto molto meglio io se fossi stato lui! Guardo tutto attraverso il mio malessere, il desiderio egoistico, ed è per questo che vedo il male dappertutto.

Tuttavia, se comincio a ignorare la mia confusione pensando che il Creatore è buono e fa tutto bene, mentre mi sento male solo perché io sono cattivo, allora tutti questi pensieri e desideri si scontrano dentro di me e si contraddicono l’un con l’altro. Questo è chiamato lo “stoppino” (Ptila) perché posso discernere dove si trova il “rifiuto” (Psolet) dal mio desiderio e ciò che è male.

La volontà è un vaso e vi è un “stoppino” al suo interno che si produce attraverso il superamento del desiderio. Questi discernimenti (Birurim) aumentano il carburante (Beirut), cioè il petrolio – la Luce di Hochma.

Queste tre componenti sono presenti anche nell’animo umano, in quali desideri è raffigurato e illuminato come una candela. Sono inoltre presenti nella candela normale, che è un simbolo dell’anima.

Il vaso o il desiderio è uno stato egoista per natura, il volere “fine a se stesso.” Questo è il modo in cui sono nato. Con l’aiuto dello studio della Kabbalah nel gruppo, creo uno “stoppino” che può illuminare perché comincio a reagire e discernere chi è il Creatore e chi sono io. Il “petrolio” è il risultato perché questo stato conduce al “carburante”.

Io conduco una lotta: voglio raggiungere la dazione, ma sono incapace di farlo. Mi butto in avanti, ma la mia natura mi tira indietro. Il faraone non mi permette di uscire dalla sua potenza. Tuttavia, è così che distinguo me e il Creatore, come pure il tipo di sistema attraverso il quale posso essere collegato a lui.

E dopo aver superato questo una persona merita la Luce del Creatore che illumina la sua anima, chiamata la Luce di Hanukkah. Questa è la rivelazione della Provvidenza Superiore, che porta la bontà alle creature.
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