La legge universale della rispondenza contraria

La luce riempie i vasi del desiderio nell’ordine inverso (secondo la legge della rispondenza contraria).

La luce deve corrispondere al desiderio. Quanto più profondo è il desiderio e più forte su di esso lo schermo (intenzione), tanto più forte sarà la luce che verrà attirata.

Ma questa luce non rivestirà necessariamente quello stesso desiderio che l’ha attirata!
Inizialmente la luce entra nei più piccoli vasi del desiderio – che è proprio il contrario di quel desiderio al quale era destinata.

Da ciò deriva tutta la confusione in questo mondo e gli enigmi nella superiore gestione. L’uomo, a prezzo di enormi sforzi e sofferenze, ossia lavorando coi desideri più potenti, si procura proprio l’intelletto più acuto, la più fine percezione e sensibilità.

Lo vediamo da noi stessi, sopportando una gran quantità di scosse a causa dei nostri desideri più grossolani, proprio “nella carne”, incominciamo a sperimentare improvvisamente una nuova facoltà intellettuale, su scalini più alti.

Così lavora la legge della rispondenza contraria della luce e del desiderio (erekh afukh orot ve kelim).

Io sopporto un colpo per via del mio egoismo, conosco il male, e a causa della sofferenza di questo ego grossolano e primitivo, improvvisamente incomincio a comprendere meglio lo spirito, il Creatore…..Sembrerebbe che una cosa sia collegata all’altra ?….
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(Da una lezione sul “Beit Shaar Ha Kavanot“, 30.11.2010)

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