Impressioni dal Congresso, Parte 2

Estratti delle lettere, nelle quali le persone condividono le loro impressioni sul Congresso:

“Nella nostra vita ci sono due stati di esistenza totalmente isolati tra di loro. Uno è lo stato del congresso, che comincia esattamente nel momento in cui il congresso precedente finisce ed è la sua continuazione; e l’altro è tutto quello che succede nella vita.

Questa sensazione è stata registrata per un tempo, ma solo adesso, tutto il mondo ha cominciato a parlarne e c’è la necessità di fare qualcosa a riguardo. Lo stato del congresso è un regalo che abbiamo ricevuto dall’alto, perché esercitando il nostro sforzo, dobbiamo trasferirlo all’altra parte delle nostre vite?

Per fare in modo che smettano di essere due condizioni isolate, ma per permettere che l’intensità della vita interiore che abbiamo sperimentato durante il congresso, si manifesti durante il tempo che trascorre tra i congressi, dobbiamo lavorare in noi stessi, come con le faccende di casa, invece di cadere dopo, nell’auto compassione …”.

“Adesso c’è confusione nella mia testa, è atterrita di ritornare alla vita quotidiana, nella quale, invece della semplicità materiale e della pienezza spirituale, all’improvviso tutto si frammenta in molteplici, piccoli ma aggressivi problemi materiali che stordiscono l’interiorità. La cosa migliore da fare dopo il congresso è cominciare a prepararsi per quello successivo. Come vedete più in là il nostro sviluppo generale?”
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