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La legge universale della rispondenza contraria

La luce riempie i vasi del desiderio nell’ordine inverso (secondo la legge della rispondenza contraria).

La luce deve corrispondere al desiderio. Quanto più profondo è il desiderio e più forte su di esso lo schermo (intenzione), tanto più forte sarà la luce che verrà attirata.

Ma questa luce non rivestirà necessariamente quello stesso desiderio che l’ha attirata!
Inizialmente la luce entra nei più piccoli vasi del desiderio – che è proprio il contrario di quel desiderio al quale era destinata.

Da ciò deriva tutta la confusione in questo mondo e gli enigmi nella superiore gestione. L’uomo, a prezzo di enormi sforzi e sofferenze, ossia lavorando coi desideri più potenti, si procura proprio l’intelletto più acuto, la più fine percezione e sensibilità.

Lo vediamo da noi stessi, sopportando una gran quantità di scosse a causa dei nostri desideri più grossolani, proprio “nella carne”, incominciamo a sperimentare improvvisamente una nuova facoltà intellettuale, su scalini più alti.

Così lavora la legge della rispondenza contraria della luce e del desiderio (erekh afukh orot ve kelim).

Io sopporto un colpo per via del mio egoismo, conosco il male, e a causa della sofferenza di questo ego grossolano e primitivo, improvvisamente incomincio a comprendere meglio lo spirito, il Creatore…..Sembrerebbe che una cosa sia collegata all’altra ?….
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(Da una lezione sul “Beit Shaar Ha Kavanot“, 30.11.2010)

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I Kabbalisti sullo Studio della Kabbalah, Parte 6

Cari amici, per favore, fate le vostre domande sui passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Riguardo all’obbligo che ogni persona ha di studiare la Saggezza della Kabbalah

Ho convenuto di rivelare (alle masse) tutti i segreti del mondo (ed il loro scopo), poiché è il momento di rivelare il Creatore, come è richiesto in questi tempi. Più grandi e migliori di me (i kabbalisti del passato) hanno sofferto la calunnia generalizzata su questi argomenti (la divulgazione della Kabbalah), poiché il loro spirito puro li pressava per correggere la generazione, per dire parole nuove e rivelare l’occulto, al quale l’intelletto della masse non era abituato (per aiutarle ad avvicinarsi allo scopo della creazione attraverso il cammino della Luce e non attraverso il cammino della sofferenza).

-Rav Kook, Lettere Raia 2, 34

E forse queste interpretazioni potranno tranquillizzare la mente, però il problema è che non hanno una soluzione scientifica su come un oggetto spirituale (forza) può avere un contatto con atomi fisici per far si che si mettano in movimento. Tutta la loro saggezza (la saggezza dei filosofi) non li ha aiutati a scoprire un ponte grazie al quale attraversare questa crepa profonda e larga che si estende dall’entità spirituale all’atomo fisico. Pertanto, la scienza, non ha ottenuto niente da questi metodi metafisici.

-Baal HaSulam, La Libertà
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 01.12.2010

Dal Libro dello Zohar: “I Germogli”, Pag. 7, Punto 5, Lezione 1
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Talmud Eser Sefirot, Punto 1, Lezione 2
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 60, Lez. 29
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Scritti di Rabash, Lettera 43
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I Kabbalisti sulla “Kabbalah – Oggi”

Cari amici! Vi prego di porre delle domande sui temi di queste citazioni di grandi kabbalisti. Le note tra parentesi sono miei.

Possibilità di liberazione

La salvezza d’Israele (la realizzazione dell’aspirazione verso il Creatore e tutta la sua grandezza) (riempimento di luce) dipende solamente dallo studio del libro dello Zohar e del contenuto della Torà.

E, all’incontrario, ogni disfacimento e ogni caduta dei figli d’Israele è solamente conseguenza di aver ignorato il vero contenuto della Torà, sminuendone il vero significato e riducendolo al livello più basso, facendo di lei una cosa senza alcuna necessità (e siccome i popoli del mondo l’aspettano inconsciamente da noi, allora, se noi non procuriamo loro il mezzo per il raggiungimento del mondo superiore, considerano pure noi inutili in questo mondo).

-Baal Sulam. Introduzione al libro dello Zohar
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Impressioni dal Congresso, Parte 2

Estratti delle lettere, nelle quali le persone condividono le loro impressioni sul Congresso:

“Nella nostra vita ci sono due stati di esistenza totalmente isolati tra di loro. Uno è lo stato del congresso, che comincia esattamente nel momento in cui il congresso precedente finisce ed è la sua continuazione; e l’altro è tutto quello che succede nella vita.

Questa sensazione è stata registrata per un tempo, ma solo adesso, tutto il mondo ha cominciato a parlarne e c’è la necessità di fare qualcosa a riguardo. Lo stato del congresso è un regalo che abbiamo ricevuto dall’alto, perché esercitando il nostro sforzo, dobbiamo trasferirlo all’altra parte delle nostre vite?

Per fare in modo che smettano di essere due condizioni isolate, ma per permettere che l’intensità della vita interiore che abbiamo sperimentato durante il congresso, si manifesti durante il tempo che trascorre tra i congressi, dobbiamo lavorare in noi stessi, come con le faccende di casa, invece di cadere dopo, nell’auto compassione …”.

“Adesso c’è confusione nella mia testa, è atterrita di ritornare alla vita quotidiana, nella quale, invece della semplicità materiale e della pienezza spirituale, all’improvviso tutto si frammenta in molteplici, piccoli ma aggressivi problemi materiali che stordiscono l’interiorità. La cosa migliore da fare dopo il congresso è cominciare a prepararsi per quello successivo. Come vedete più in là il nostro sviluppo generale?”
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Il fegato ha un’anima?

Domanda: Nel suo libro Beit Shaar Kavanot, Baal HaSulam descrive che l’anima superiore (Neshamà) è nel cervello, lo spirito (Ruach) nel cuore, mentre l’anima più bassa (Nefesh) nel fegato! Ci può spiegare questo?!

Risposta: I Kabbalisti usano le parole di questo mondo, perché tutto quello che c’è in questa realtà discende dal mondo spirituale. Questo è il motivo per cui è possibile descrivere le Forze Superiori con parole terrene.

Noi non abbiamo altra scelta dato che nella spiritualità non esiste un linguaggio, solo forze. Non siamo in grado di dare loro alcun nome o assegnare loro dei numeri . Tuttavia, le nostre definizioni devono sostenere la corretta corrispondenza per essere in grado “di parlare con noi.”

I Kabbalisti trovano una soluzione semplice e meravigliosa: usano parole che appartengono a questo mondo per dare un nome ai fenomeni Superiori. Essi percepiscono la spiritualità, il senso delle sue forze, i fenomeni, le azioni; essi vivono lì! Osservano la spiritualità attraverso questo mondo come se fosse trasparente. Vedono i poteri che agiscono dietro ogni oggetto di questo mondo e dietro l’intera immagine.

E’ come guardare attraverso un vetro trasparente e vedere una forza spirituale che si trova all’altra estremità del mio “asse visivo”. Vedo una forza che lavora dietro ogni persona e ogni azione in questo mondo, e, pertanto, è facile trovare un collegamento tra di loro. Per me, sono la stessa cosa!
Le differenze tra loro compaiono solo relativamente ad un “osservatore”, la persona che li rivela. Egli divulga o attraverso i suoi cinque sensi del corpo o li percepisce dentro i cinque organi di percezione spirituale.

Oltre a questo, tutti i fenomeni sono identici. Dopo tutto, il nostro mondo è immaginario e sentiamo il nostro modo di fare solo attraverso le nostre sensazioni. Se riusciamo ad ottenere altri organi della percezione, vedremo le cose come se si verificassero contemporaneamente su due schermi paralleli.

Poi, tutto si chiarisce e non dobbiamo mai più confonderci. Ci rendiamo conto che cosa il “cervello”, il “cuore”, il “fegato” e l’”Ibur YenikaMochin“(concetto, disegno di sostentamento, mentale) rappresentano. Riconosciamo il significato spirituale di tutte le parole terrene, come “salire”, “caduta”, “abbraccio”, “accoppiamento”, “sinistra”, o “destra”. Essi hanno solo un significato e non possono averne altro.

Noi raggiungiamo la spiritualità attraverso il nostro mondo materiale e il senso come sua radice. Essa diventa lucida e “apparente” per noi, ma il linguaggio che lo descrive deve essere “preso in prestito” da questa dimensione materiale, come se noi “stendessimo”, una pellicola trasparente su di esso.

Si è abituati a vedere immagini materiali, certo, ma ora si conservano solo i loro nomi che vengono ulteriormente trasferiti su uno schermo parallelo nella spiritualità, dove aderiscono nel posto giusto. Si inizia usandole senza alcuna confusione: non c’è bisogno di spiegare il loro significato per gli altri perché, salendo verso il mondo spirituale, attraverso la corporeità, ciascuno vedrà la stessa immagine e sapranno cos’ è un’illusione!

“L’anima nel cervello” significa che la Luce chiamata Neshamà (anima) abita in un Kli (vaso) spirituale chiamato “cervello”. Al di là  della Luce e del Desiderio, non c’è niente altro.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 25/11/10, Beit Shaar HaKavanot)