Come diventare un Superuomo spirituale

Domanda: Invece di ricevere le forze del mondo superiore, mi sento, giorno dopo giorno, sempre più debole. Come diventare un “superuomo spirituale” che riesce a sollevarsi da questa situazione ?

Risposta: Prima di tutto bisogna partire dai fatti. E considerando i fatti non c’è di che spaventarsi, perché tutto questo ci viene offerto dal Creatore – secondo un procedimento tramite il quale dovremmo riuscire in qualche modo ad imparare qualcosa.

La luce superiore, agendo sulle nostre “reshimot“, crea in loro dei quadri che ci si presentano dinnanzi. Essa prende dei dati informativi (reshimot) e ce li proietta sul nostro schermo interiore, e noi ci veniamo a sentire in un certo stato d’animo.

Tutti questi stati d’animo dobbiamo necessariamente provarli durante il nostro cammino. E allora, dov’ è il problema? Il fatto che alle volte mi sento male, alle volte bene, e che non riesco ad essere completamente padrone di me stesso? Innanzitutto su di me domina la luce.

Adesso mi stanno spiegando come la luce agisce su di me. Ma chi sono io? Io sto solamente assistendo a questo lavoro. E perciò si chiama lavoro del Creatore. E noi lo stiamo osservando in disparte. Impara da esso cosa sta succedendo.

Forse non è troppo simpatico ch’ Egli lavori su di me ? Se io volgessi lo sguardo sul mio compagno che a volte piange, a volte è contento, a volte dorme, a volte si tormenta, – questo sarebbe normale, infatti io osserverei l’azione della luce su di un’altra persona. Ma non sono contento di vedere tutto questo accadere a me.

Da un lato ciò è vero. Dall’altro lato, se tu incominci ad identificarti con queste attività, col Creatore, se desideri approvarLo, allora non è così importante quello che ti succede. Tu ti identifichi con Chi lavora su di te, e consideri te stesso come materiale per il Suo lavoro.

Riesci a staccarti da questo materiale ? “Questo non sono per niente io. Se mi muovo, faccio questo o quello, penso e desidero, – tutto questo non sono io. Io identifico me stesso col Creatore, che fa di questo materiale ciò che desidera”. Allora già vedo me stesso in disparte.

Adesso sorge la domanda: Potrei io chiedere al Creatore di fare delle azioni per un altro scopo, secondo un’altra direzione, forse succederà, su, proviamo.

Ma quali azioni? A quale scopo? Mi ascolterà? Cosa vorrà fare? Non è che io abbia intenzione di chiedere qualcosa inutilmente. Se io già mi trovo in una tale situazione che, insieme a Lui, agisco contro il mio corpo, come Mosè col Creatore contro il Faraone, allora è meglio che gli chieda qualcosa che valga la pena. Allora incomincia già per l’uomo tutto questo processo.
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(Da una lezione sul Libro dello Zohar. Introduzione,25.11.2010).

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