Istruzioni per governare l’egoismo

Il Libro dello Zohar, Introduzione, capitolo “BeLaila DeKala (la notte della sposa)”: … il Sitra Achra ha solo una luce sottile dell’illuminazione di Malchut. Questo è considerato come Shoresh [radice], ed è sufficiente per la persistenza del Klipot… Questo Shoresh è chiamato anche “un filo sottile”, cioè una radice sottile per i peccati. È scritto su di esso, “In un primo momento, è simile alla tela di ragno, e poi diventa come un carro di corde”.

La Klipa è il Kelim che non siamo in grado di correggere ancora per l’intenzione della dazione. Stiamo parlando riguardo ai molto potenti e importanti desideri in cui le più grandi Luci saranno rivelate in seguito alla correzione finale. Principalmente non abbiamo la possibilità di fare qualsiasi cosa con il desiderio di piacere. Noi possiamo solo risolvere le sue parti e decidere quale di esse siamo ora in grado di lavorare in diverse condizioni.

Per quanto riguarda il resto dei desideri, dobbiamo averli e costantemente mantenere la guardia su di essi in modo che non scoppino e possano attaccarci. Tutti i nemici di Israele, cioè quelli che odiano l’aspirazione alla “diretto al Creatore“, sono esattamente i grandi desideri egoistici che non possiamo ancora correggere. La Torah li chiama le nazioni che non lasciano che ci sia Israele.

Naturalmente, siamo consapevoli che le loro guerre sono il risveglio dell’egoismo, che è a beneficio di una persona. Esse gli consentono di discernere i suoi desideri non corretti e “ucciderli”, nel senso di trovare sempre nuove parti in essi che possono essere corrette e legate a lui per poter essere utilizzate per il bene della dazione.

Pertanto, abbiamo bisogno di preoccuparci della parte egoistica dei desideri che non sono ancora soggetti a correzione. Dobbiamo sostenere la loro esistenza e svolgere un lavoro particolare per il loro bene spirituale.

Dopo tutto, io li sento dentro di me. Non è sufficiente semplicemente tagliarli e non utilizzarli. Nella fase attuale li ho corretti, dando loro una piccola illuminazione, designato dalla lettera Kuf (ק), la cui parte inferiore scende sotto la linea, portando un bagliore sottile al mondo di BYA e le Klipot dove essi sono.

E’ come quando una persona malata è collegata a una macchina di supporto vitale al pronto soccorso. Non è che faccio finta che questi desideri non esistono in me, ma al contrario, ammetto che essi esistono e che io governo su di loro. Scopro che dipendono da me, perché sono favorevole a una piccola scintilla di vita in loro.

Abbiamo bisogno della Klipa perché è come una buccia che protegge il frutto durante il periodo della sua maturazione. Senza queste azioni non siamo in grado di iniziare a correggere Malchut.
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(Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah dell’ 18/11/10, Lo Zohar)

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