Il Creatore più delizioso

La domanda, perché vivo? È l’inizio del desiderio di rivelare il Creatore. Voglio sapere Chi mi ha generato, dove sono le mie radici e Chi mi governa. Chi ha creato tutto questo e perché Lui mi ha creato “avvolto” in questo immenso mondo? Cosa vuole da me in ogni momento, senza darmi un momento di tregua e spingendomi verso l’ignoto?

Quando queste domande nascono in me, avvelenano tutta la mia vita, e non posso più vivere senza scoprire il Creatore. È così che sono strutturato, poiché sono stato creato dalla Luce che si è impressa in me ed in tutti i miei desideri.

Tutti i miei desideri sono come un reparto, l’impronta inversa della Luce, e fino a quando non dirigo la Luce e mi riempio con essa, non riposerò, fino al punto in cui questa vita sarà peggiore della morte. Sarò pronto a fare qualsiasi cosa, fosse anche solo per una goccia di questa realizzazione.

Pertanto, il mio compito è decifrare come rivelerò il Creatore, la Luce e la forma nella quale io possa riempirmi con essa. Di fatto, questo non è un compito semplice ed è per questo che la saggezza della Kabbalah è chiamata Chockmà HaKabbalah (saggezza della ricezione).

Non è come nel nostro mondo, nel quale abbiamo solo bisogno di aprire la nostra bocca per placare la nostra sete. Un desiderio spirituale non può essere saziato direttamente. Al contrario, deve essere prima chiarito, poiché il Creatore non mi da un desiderio già pronto per la Luce. Lui vuole che io verifichi che è questo quello che desidero, che è la Luce, che io capisca che è la più grande di qualsiasi realizzazione possibile. Egli vuole che io provi tutti i desideri e tutte le realizzazioni, che verifichi per conto mio e che dica “No, io voglio solo questo!”.

Il Creatore è estremamente geloso e cauto. Lui vuole che io ami solamente Lui e nient’altro e verifica questo rivelando in me qualsiasi cosa possibile. Si suppone che io risponda: “No, tu continui ad essere la più grande delle realizzazioni, di tutti i piaceri! Tu sei il più delizioso!”. È scritto: “Prova e vedi che il Signore è buono”, perché questo tipo di realizzazione si chiama sapore.
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(Dalla settima lezione dell’11 Novembre 2010 del Congresso Mondiale di Kabbalah)

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