Il Creatore sarà colui rivelato nel gruppo

Domanda: Se io mi sento lontano da un amico, oppure se un amico sembra più distante da me, posso dire che è la stessa cosa che succede a me rispetto al Creatore? Cosa posso fare in una situazione del genere?

Risposta: Gli stati possono essere diversi; perciò. Se stiamo parlando di un amico, il parallelo con il Creatore è possibile, ma non in tutti i casi. Qui c’é qualcosa in più, che è quanto io apprezzi il gruppo e lo scopo che stiamo rivelando tra amici. Dopo tutto, il gruppo, il traguardo ed il Creatore sono uno.

Soltanto il gruppo è il vaso, il desiderio (Kli), mentre il Creatore, la qualità di dazione, è la Luce che riempie quel desiderio, manifestando se stessa nel desiderio fino al punto della loro equivalenza mutua. Eventualmente il vaso e la Luce diventano completamente equivalenti raggiungendo la proprietà della dazione mutua ed unità; diventano inseparabili.

Dunque, uno deve attribuire al gruppo addirittura più importanza che a il Creatore. Il gruppo è il mezzo, senza il quale io sono incapace di raggiungere Lui, e a questo punto quello importante per me è il mezzo. Rabash ci da un esempio su un impiegato di governo di poca importanza dal quale io dipendo molto di più che dall’ intero governo: Mentre i ministri sono occupati con affari di stato, l’impiegato prende delle decisioni specifiche sul mio caso, sia accettandolo che rifiutandolo.

Il gruppo è un incontro dei nostri piccoli desideri, spingendoci a rivelare il Creatore, l’attributo di dazione. Io devo decidermi una volta per tutte: Io non posso arrivare al Creatore da solo. Il mio messaggio può essere portato solamente dal gruppo, come per il Creatore. Io non so chi sia Lui, ma Lui sarà quello rivelato nel gruppo.
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