Pubblicato nella '' Categoria

Lezione introduttiva: “Scopo della Creazione” – 16.11.2010

Kabbalah per il Popolo, Lezione introduttiva “Scopo della Creazione”
Video / Audio

Dopo il Congresso: le prime conclusioni

Una mail che ho ricevuto: Caro Rav Laitman, credo di parlare a nome di molte persone se dico che sono preso da una grande delusione. Cosa ci posso fare?

La mia risposta: Nell’ultimo giorno del Congresso ho sentito molto spesso che molte persone speravano di fare un grande salto nel modo spirituale durante il Congresso, e adesso sono presi da una grande disperazione.

Lo dirò di fronte: Personalmente sono molto sorpreso dai risultati ottenuti nel Congresso che è appena finito. E non sto parlando della quantità dei partecipanti ne della reazione positiva della stampa, ma dai cambiamenti interiori e dalla maturità dei partecipanti e di tutto il gruppo mondiale. Per la prima volta le persone hanno attraversato degli stati che sarebbero stati impossibili a livello individuale. Ci sono stati dei discernimenti estremamente importanti nella loro interiorità.

E per quanto riguarda le tue aspettative: Se il tuo desiderio è stato quello per la vera spiritualità, per la dazione e per l’amore del tuo prossimo, allora non devi sentire questa disperazione perché hai sempre l’opportunità di dazione e di amare. Nessuno te lo può dare o togliere.

La prima qualità spirituale, Bina, è una aspirazione per Hafetz Hesed (essere al di sopra dell’egoismo), la sensazione fuori dal tuo desiderio. Se tu hai aspirato a questo, allora non devi preoccuparti in quale stato ti trovi dato che tutto viene dal Creatore e soltanto Lui decide, d’accordo al Suo piano, quello che succederà a tutti ed ognuno di voi. La tua unica reazione dovrebbe essere di gioia ed il desiderio di essere sotto il potere del Creatore, la qualità di dazione. Il Machsom viene attraversato da quelli che sono scappati dal loro egoismo e che accettano tutte le condizioni di liberarsene, accettando la condizione di “tutti come uno” (come un uomo con un cuore o desiderio) e la garanzia mutua, “uno per tutti e tutti per uno”.

Nessuno di noi ha il potere di strapparsi dal proprio egoismo. Per ora ne abbiamo parlato, ma siamo incapaci di fare precisamente il discernimento interiore perché questa è precisamente la qualità che non ci permette di entrare nella spiritualità, la qualità di dazione. Siamo incapaci di distinguere di cosa si tratta e dove si trova al nostro interno. Si nasconde dentro di noi come un serpente e non possiamo identificarlo esattamente, confondendolo sempre con altre qualità.

Proprio come il dolore durante una malattia, solo il dolore della delusione ci aiuta a riconoscere il nostro egoismo e di scoprire che non è un bene, che è il cattivo che ci governa, il Faraone. Dobbiamo essere talmente delusi che lo odieremo al nostro interno, e desidereremo soltanto una cosa, separarci da esso. Comunque, per arrivare a tale grado di disperazione, dobbiamo aspirare a questo con tutto il nostro egoismo (Lo Lishma). Ho parlato di questo prima del Congresso, che “stiamo uscendo da Egitto”. E tutti erano sicuri che doveva accadere. Se non avessimo avuto questa convinzione, non avremmo avuto questa delusione e questo discernimento su questo male (Faraone) dentro di noi che non ci permette ascendere alla qualità di dazione.

Per poter svegliare questo male immediatamente, io ho dichiarato all’inizio del Congresso che siamo obbligati a raggiungere l’unità, che tutto il nostro lavoro nel Congresso deve essere fatto per mezzo di una ricerca profonda dentro noi stessi ed il nostro atteggiamento verso tutti gli amici. Tuttavia, invece della “rivelazione dei cieli”, che ci aspettavamo, ci ha portato una discesa, raffreddandoci. Con la mia supplica per cercare l’unità e di ascendere al disopra di noi, sopra il proprio “se stesso” io volevo mostrare ai partecipanti del Congresso che ancora non siamo pronti per questo, e come risultato di questo sentimento i partecipanti sono entrati in trance.

Da una parte ero molto contento di questa “rivelazione del male”. Ma dall’altra parte iniziai a temere che il gruppo non sarebbe stato capace di uscire da quello stato in un lasso breve di tempo. È similare a quando una persona malata scopre un dolore e deve capire che sta a indicare una malattia, dopodiché inizia a curarsi con l’aiuto di un dottore, il Creatore. Inoltre il 30, 40% dei partecipanti del Congresso erano nuovi alla Kabbalah e non capivano quello che gli stava succedendo. Perciò si è deciso di fermare d’un colpo il Faraone, le tue speranze egoiste e di ascendere al disopra da esse.

Comunque, precisamente questi processi che abbiamo sperimentato sono quelli che ci hanno preparato per il passaggio – che non sia egoista, aspirando di rivelare il riempimento, ma che desidera rivelare l’opportunità di dazione, di unirsi “come un uomo con un cuore” accettando la garanzia mutua. Il risultato della Convenzione è il primo colpo al Faraone – il nostro amor proprio, le nostre speranze egoiste di “attraversare il Machsom” e ricevere il Mondo Superiore cosi come questo mondo dentro di noi, dentro i nostri desideri, dentro il nostro riempimento.

Baal HaSulam scrive che quando una persona si avvicina alla frontiera spirituale, è convinto che il Mondo Superiore non gli appartenga, e soltanto allora lui attraversa la Klipa, la frontiera, ed acquisisce la qualità di dazione.

La rivelazione della nostra mancanza di volontà è venuta fuori subito, durante la mia prima lettura. Quando io dissi all’ inizio che al posto delle azioni esterne noi dobbiamo esplorare al nostro interno, nella connessione tra di noi, nella garanzia mutua. Immediatamente tutto si ghiacciò! Il nostro egoismo venne fuori, ma questa rivelazione del male dentro di noi è anche una grande conquista che ci è stata portata dalla nostra unità (la santità del giorno).

Nel corso del Congresso abbiamo scoperto che il Faraone è dentro di noi e non fuori. Ha ricevuto questo primo colpo attraverso il fatto che eravamo delusi dei risultati del Congresso. Abbiamo pensato (essendo Faraone) che avremmo ricevuto qualcosa all’interno di noi,ma non abbiamo ricevuto niente. Questo è il primo colpo al Faraone, il nostro egoismo. Abbiamo scoperto che non riceveremo niente all’interno del nostro desiderio egoista.

Adesso abbiamo un’abilità maggiore per dire in quale qualità deve essere rivelata la spiritualità dentro di noi. Abbiamo una comprensione migliore sul fatto che non succederà dentro il Faraone , e cosa significhi pensare all’Altissimo. Questo vuol dire non pensare a te stesso. A questo punto ognuno di noi tremava d’impazienza: Quando succederà il miracolo in modo che possiamo ricevere tutto in questo mondo insieme al mondo spirituale – dentro di noi?! Adesso abbiamo un nuovo sentimento sulla necessità di separarci da quello che ci porta questa delusione, e questo è l’inizio del rifiuto del egoismo.

Abbiamo pagato a caro prezzo questa lezione, ma il costo è molto più di questo. Precisamente la delusione, il colpo al nostro amore proprio, al nostro egoismo, le nostre speranze di ricevere, è il più grande acquisto che potevamo desiderare, ed io sono sopraffatto dalla gioia nel vedere degli egoisti che sono delusi.

Adesso devi solamente realizzare quello che è successo a te. In base alla preparazione di ogni persona, una parte di voi lo realizzerà mentalmente e un’altra parte continuerà a sperimentare delusione nelle proprie sensazioni, allora prenderete coscienza. In ogni caso, ci sarà soltanto una conclusione: Una persona non potrà più rimanere legata al proprio egoismo. Precisamente questo colpo alle nostre ingiustificate, speranze egoiste ci aiuterà ad iniziare ad allontanarci da lui (il Faraone).

È possibile che abbiamo ancora bisogno di sperimentare dei colpi, ma andranno sempre nella stessa direzione che abbiamo acquisito nel Congresso. Può anche darsi che dovremmo sperimentarli non soltanto nel Congresso, ma insieme nella nostra connessione quotidiana virtuale, nella sensazione che abbiamo acquisito insieme. Per ora dobbiamo solamente desiderare una cosa: rifiutare il nostro egoismo, che è il solo male che c’è e di ascendere oltre “noi stessi” nella qualità di dazione.

Il Creatore ci ha presentato questo grande regalo! Non esiste nient’altro oltre a Lui! Scrivetemi e fate le domande durante le lezioni. Io no ho mentito a voi, ma al vostro egoismo.

Per voi con amore,
Dr. Laitman
[26346]

Lezione quotidiana di Kabbalah – 16.11.2010

Il Libro dello Zohar: Hakdama, Laila de Kale, Introduzione Art. “La notte della Sposa”, Lez.3
Video / Audio

Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Tzav” (Comando), Punto 1, Lezione 1
Video / Audio

Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 39, Lez.18
Video / Audio

Rav Yehuda Ashlag: Art. “L’essenza della Religione e il suo scopo”, Lez. 3
Video / Audio

L’effetto della massa critica

Domanda: Durante il Congresso, come facciamo a superare le barriere psicologiche che ci ostacolano nell’unità?

Risposta: Il Congresso non è soltanto un grande o un piccolo gruppo, ma l’unità legata da una forza comune. È possibile aumentare in quantità oppure in qualità. Dopo aver raggiunto un certo livello quantitativo, la massa diventa il fattore determinante. Non importa quanto siano deboli le persone e quanto poco capiscano, e perfino se non vanno l’uno d’accordo con l’altra, se si uniscono, allora tutte le persone sono influenzate dalla massa. Loro sentono la forza che viene dalla quantità, che a sua volta diventa la qualità in grado di influenzarli.

Quando mi trovo con 7000 persone che aspirano alla meta, io sono in connessione con loro perché siamo insieme nel sistema comune delle anime. Perciò, non importa quale sia il mio desiderio, io sono influenzato da loro.

L’unità tra un gruppo enorme di persone in un Congesso crea una pressione che inizia a lavorare secondo un suo ordine. Venendo inclusa in questa unità, una persona è sotto il potere della società per cui non deve lavorare nell’ abbassare se stesso in relazione all’ambiente. Lui semplicemente si unisce a tutti in un solo desiderio. E perfino se il desiderio non gli è completamente chiaro, la meta comune lo unisce con altre persone e prende il posto dei disaccordi, conflitti e mancanza di comprensione.

È questo il modo di operare della massa, assorbendo tutti i problemi dell’unità. Allora, in base alla forza della nostra unità, noi sentiremo la Luce Superiore. È contenuta nella connessione tra di noi; è l’unico posto dove la dovremo rivelare. Il Kli unificato esiste in tutti i livelli con tutte le Luci riempiendo il desiderio come una scala già fatta. Perciò, tutto dipende solamente se io sia incluso in questo livello oppure non. Se io sono pronto ad unirmi alla forza di un determinato livello, allora io sono incluso come nell’ingresso di un portone, e perciò io sento il mondo spirituale: l’unità comune, la Luce che riempie tutti quanti, il Creatore. Quando sarò al livello in cui acquisto la consapevolezza, io vedo il mondo da fine a fine, vedendo il Mondo dell’Infinito nel primo livello di 125 livelli.
[26223]

Come si fa una chiamata fino ai “cieli”?

Domanda: C’è un numero di emergenza che posso chiamare o qualcuno con cui posso parlare se al congresso mi attacca il desiderio di ricevere, mi sento debole e “cado” giù?

Risposta: Al momento della registrazione tutti riceveranno un numero di telefono per le situazioni di emergenza. Ma come si fa una chiamata fino ai “cieli”?

“I cieli” è il livello successivo, e ciò significa che è il gruppo che è unito come un solo uomo e che lo immagino come se fosse in mutua garanzia e perfezione, ed esso davvero si trova in questo stato. Posso esserne al di fuori o vedermi come se fossi all’interno.

I “cieli” è il desiderio comune o il Kli del livello superiore. Si tratta di tutti noi, ma più consolidato. La Spiritualità non esiste in una forma già fatta. La costruiamo noi. Di fronte a noi non esiste nulla. Noi conteniamo i Reshimot che si risvegliano poco a poco. Ma si risvegliano solo loro, mentre entri in vari stati e li costruisci in base al tuo desiderio e intenzione.

Noi creiamo da soli i mondi e livelli. Prima di agire, ci sono solo i dati informativi da cui costruiamo i livelli, ma i mondi non sono davanti a noi. Ecco perché puoi immaginare gli stati futuri solo sotto forma di una maggiore unità del nostro desiderio comune o Kli.

Ecco dove si deve svoltare, questo è i “cieli” e loro risponderanno: “Se vuoi, avvicinati, e se non vuoi, rimani dove sei”. E’ vero che l’uomo non può uscire di prigione da solo, ma deve chiedere, domandare, e compiere sforzi per essere aiutato.

L’uomo non riceve la possibilità di avanzare se non sta cercando di essere in connessione con noi. Se ti stai chiedendo: “A chi devo chiedere aiuto”? Sta scritto: “Sto cercando (di chiedere ai) i miei fratelli”. Cioè coloro ai quali chiedete l’unione.
[25896]

Kabbalah per Principianti “Desiderio” – 16.11.2010

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Desiderio”
Video / Audio