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Sogno ad occhi aperti

laitman_751Che cosa so di questo mondo? Qualcosa tocca il mio timpano, attraversa il sistema nervoso , produce processi elettrochimici nel cervello, i processi elettrochimici vengono confrontati e l’informazione ottenuta viene confrontata con l’informazione che contenevo già , memorizzata sotto forma di potenziali , ed io distinguo qualche suono , decifrandoli  in parole , comprensioni , senso.

Quanti processi ci devono attraversare per farci ricevere l’informazione “esterna” e che possiamo impressionarci da essa. Noi non conosciamo questi sistemi, loro si trovano sui livelli prestabiliti del desiderio di godere cioè inanimato , vegetale, animale e umano. Dentro di essi si producono azioni chimiche ed elettroniche, azioni di stabilire il materiale, il suo paragone.

In tutti questi processi aziona il desiderio di ricevere piacere (godere) , tutto ha luogo dentro di esso, inoltre filtra tutta l’informazione. Ancora prima della dimostrazione dell’informazione esso mi scarta ciò che è sgradevole, mi dà soltanto il piacevole, oppure all’incontrario, mi mostra ciò che è spaventoso o il desiderato.

Io vengo “comprato” dal mio desiderio e per questo interpreto il quadro deformato della realtà, “nei miei difetti”. A me sono sconosciuti questi difetti, davanti a me appare subito il quadro pronto.

Adesso noi siamo presenti nelle qualità , che non ci posso svelare lo stato spirituale,  ma ci disegna il quadro di questo mondo. Noi non abbiamo con che cosa paragonare questi quadri  e per questo nessuno si rende conto di dove si trova, non sente se stesso. Come nel sogno.

I Kabbalisti sul Linguaggio della Kabbalah, Parte 11

Cari Amici, per favore, fate le vostre domande su questi brani dei grandi Kabbalisti. I Commenti nelle parentesi sono miei.

La legge delle Radici e dei Rami

Così avviene nei mondi, dove ogni mondo inferiore è un’impronta del mondo Superiore ad esso. Perciò tutte le forme del Mondo Superiore sono copiate meticolosamente, sia in quantità che in qualità, nel mondo inferiore.

Quindi, non esiste un elemento della realtà o un evento della realtà nel mondo inferiore di cui non puoi trovare la sua somiglianza nel mondo Superiore ad esso; essi sono identici come due gocce nello stagno. Si chiamano “Radice e Ramo.” Significa che l’elemento nel mondo inferiore è considerato un ramo del suo modello che si trova nel Mondo Superiore, essendo quest’ultimo la radice dell’elemento inferiore, dove l’elemento del mondo inferiore è stato impresso e creato per essere.

Questa era l’interpretazione dei nostri saggi quando dicevano: “Non c’è un filo d’erba quaggiù che non abbia una sorte e un guardiano lassù che non lo colpisca e gli dica: “Cresci”!” Ne consegue che la radice, chiamata “sorte”, lo costringe a crescere ed esso prende i suoi attributi in quantità e in qualità, proprio come il sigillo e la sua impronta. Questa è la legge della Radice e del Ramo, che aziona ogni dettaglio ed ogni evento della realtà, in ogni singolo mondo, in relazione al mondo Superiore ad esso.

– Baal HaSulam, “L’ Essenza della Saggezza della Kabbalah”.
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Noi facciamo nascere il Creatore tra di noi

In ureminds_thumbn gruppo kabbalistico abbiamo bisogno di raggiungere una tale connessione, che viene descritta come “Creatore”. Una misura di rispetto tra di noi, quando noi percepiamo l’altro come noi stessi. Devo controllare tutto il tempo: mi avvicino ad una connessione del genere o no? Cioè, mi avvicino al Creatore?

Noi facciamo nascere il  Creatore in mezzo a noi. Nei nostri rapporti, la tensione, la comunicazione, in uno sforzo di uno verso l’altro, tutti insieme riveliamo quello che viene chiamato il Creatore. Immaginate fossimo attratti l’uno all’altro in un cerchio, all’interno del quale viene rivelato qualcosa che si chiama “Vieni e vedi!” (Bore = BO-RE – Vieni e vedi).

Dopo tutto, abbiamo creato il kli comune con i dieci Sefirot della Dazione. Questo kli viene svelato, con il riempimento, se noi tendiamo a  rivelare questa forma corretta di connessione, di non passeggiare nelle fantasie su se stesso e il Creatore, ma sappiamo che dobbiamo scoprire.

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