Trattieni il respiro ed uscirai dal vortice

In questi ultimi giorni che restano fino al congresso, dobbiamo essere preparati per l’aumento degli ostacoli che arrivano da tutte le parti e rinforzarci reciprocamente. Bisogno cercare di spiegare che non abbiamo via d’uscita e l’avanzamento è possibile solo tramite lo sforzo al di sopra dei sentimenti e della ragione. Come “un bue sotto il giogo oppure un asino caricato”: solo facendo degli sforzi, senza l’aiuto della ragione e dei sentimenti.

Bisogna cercare di ricevere dal gruppo questa forza comune dell’unione, all’interno della quale comincerà a regnare il Creatore, “all’interno del suo popolo”, ed in questo modo ascendere!

In opposizione a tutte le religioni ed “alle pratiche spirituali”, nella Kabbalah non eliminiamo l’egoismo, desideriamo il suo sviluppo e riuniamo le sue manifestazioni perché ci eleviamo al di sopra di esse. Per questo, ognuno viene con il suo peso dell’egoismo, sia quale sia e proprio basandoci su di esso, creiamo una connessione tra di noi; ed allora, invece di un corto circuito che si ottiene se tra noi non c’è resistenza, elevandoci al di sopra di questa resistenza, otterremo il risultato.

Per questo, il tempo che resta, è molto intenso e critico, quando tirano dalla nostra parte verso la direzione opposta: tra il bene ed il male, tra la confusione e la chiarezza … e dobbiamo rallegrarci di raggiungere questi stati. La cosa più importante è di non restare indifferenti, e se la persona alla fine arriva al congresso, dopo essere passata in questo vortice, ha qualcosa con cui arrivare a noi! Tutto il resto lo correggeremo insieme!
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(Estratto dalla lezione sull’articolo 600.000 anime, del 26 Ottobre 2010)

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