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Il Congresso è per tutti

Dobbiamo prepararci per il Congresso. Alcune persone arriveranno lì del tutto preparate; sanno già che nel congresso dobbiamo ricevere le forze per proseguire nel cammino.

C’è anche la vita dopo il congresso. Dovremo realizzare molte correzioni dentro di noi e nel mondo. Di conseguenza, il congresso offre l’opportunità di fare un lavoro interiore. Insieme all’ispirazione, le persone faranno un’analisi: “Adesso mi sento ispirato, posso elevarmi al di sopra di me stesso con l’aiuto del gruppo, che mi influenza. Il gruppo è un fattore sull’importanza dello scopo e mi elevo al di sopra di me”. Alcune persone percepiscono quello che succede proprio in questo modo.

Altre ancora non sono pronte per questo approccio. Perdono la testa, si uniscono alla corrente e non hanno coscienza della situazione. Anche questo è qualcosa di buono. Si sentiranno ispirate e l’analisi può arrivare più tardi.

In fin dei conti, tutti beneficeranno enormemente del congresso, anche i partecipanti che non sanno a cosa andranno in contro. Invitiamo anche tutti quelli che sono stati con noi in un certo momento e che hanno abbandonato per diverse ragioni. Cercate di venire al congresso, di stare un po’ con noi e di pensare di nuovo a voi.

La vita presenta spesso situazioni nella quali “la persona viene tirata fuori dal gioco” e deve vincere e lottare contro gli ostacoli. Tuttavia, abbandonare il cammino spirituale non è accettabile, in base a nessuna circostanza. Coloro che hanno abbandonato, hanno adesso l’opportunità di ritornare ed io consiglio loro di farlo. Sono stato testimone del fatto che molte delle persone che ritornano hanno raggiunto grandi risultati.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26 Ottobre 2010 – Tutto Israele partecipa al mondo a venire)

Un Mini-Mondo di Infinito

Domanda: Cosa si riceve dal creatore nella misura della mia equivalenza a lui?

Risposta: Nel grado di somiglianza col Creatore, io ricevo la sua mente e la sensazione. Io mi connetto con lui attraverso la mente e la sensazione e ottengo la stessa sensazione di unicità, di completezza e l’eternità che esiste in lui. Nella mia “linea” vaso, io ricevo il “cerchio” i vasi.

Il sistema superiore è stato costruito in modo che ogni “cerchio” sarebbe l’espansione di una “linea” (desiderio limitato da schermo), seguita da un “cerchio” e una “linea” nuovamente. Nella misura dei miei sforzi “dal basso verso l’alto,” io esercito una potenza e salgo al primo cerchio che è considerato come la prima rivelazione del creatore e primo grado di somiglianza con lui. Esercitando nuovamente lo sforzo rivelo Lui di più nel cerchio successivo.

Con ogni nuovo passo, lavoro con ZAT de Bina (sette Sefirot inferiori di Bina) e il grado più alto per me è GAR de Bina (le prime tre Sefirot di Bina) con cui non riesco a lavorare e quindi ricevo dall’alto l’aderenza. In questo modo, io salirò i 125 gradini della scala spirituale.

“In linea retta,” io stesso esercito lo sforzo, annullandomi, lavorando con gli schermi anti-egoismo e connettendomi con le altre persone. Nel grado che ho completato in questo lavoro, arrivo alla rivelazione del creatore, lo stato di un “cerchio”, perfezione, un mini-mondo di infinito.
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I Kabbalisti sulla Torà nascosta e la Torà rivelata, Parte 4

Cari amici, per favore, fate le vostre domande su questi passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La realizzazione della Torà comincia con “Sod” (segreto) e termina con Peshat (letterale).

Adesso capirai la verità delle parole del Gaon de Vilna nel libro delle preghiere, nella benedizione per la Torà (per la quale egli aggiunse la sua nota). Scrisse che la Torà comincia con Sod (segreto), cioè la Torà di Assiyà, rivelata (per una persona comune), che è considerata occulta, poiché il Creatore è completamente nascosto lì (e per questo ci sembra che la Torà parli di avvenimenti terreni).

Dopo, si passa al (allo studio della Torà nel livello di) Remez (comando), cioè Egli è più rivelato nella Torà di Yetzirà (quando una persona si eleva al livello di Assiyà). Alla fine (come risultato della correzione), si raggiunge il Peshat (letterale), che è la Torà di Atzilut. Si chiama Peshat poiché è (la Torà) Mufshat (spogliata) da tutti i vestiti che occultano il Creatore.

-Baal HaSulam, Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot

Materiale correlato:

Laitman blog: Tutto inizia con un segreto
Laitman blog: I dieci rivestimenti della luce

Lezione quotidiana di Kabbalah – 03.11.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. 28
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “BeShalach” (Quando Faraone mandò), Punto 332, Lez. 14
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 30, Lez. 14
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Articolo: “Esilio e Redenzione”, Lezione 2
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Il focus interno di cui abbiamo bisogno

Il nostro problema principale è che sottovalutiamo la forza del pensiero. Abbiamo bisogno di un centro interiore per unificarci in un’unica rete in cui essere insieme. Questo è il modo in cui si trova l’essenza e la forza interiore della Torah, il metodo.

Questo punto non è ancora così chiaro in noi. Noi non lo valutiamo sufficientemente e non vediamo la sua importanza. In realtà, non gli prestiamo attenzione.

Si conosce la materia molto bene, infatti, meglio di qualsiasi altra cosa. E si eseguono un gran numero di azioni. Tuttavia, ogni persona manca della concentrazione interiore.

Io non mi unifico con il gruppo che vedo con i miei occhi, ma con la comune aspirazione di stare insieme, di essere incluso nell’altro nel raggiungere la dazione. E’ come una “nube” di energia spirituale tra di noi. Questo è quello che dobbiamo cercare e aspirare.

Io non mi intrometto nell’interiorità del mio amico, cercando di sentire il suo punto nel cuore. Piuttosto, essa si rivela dentro di me. Questo è dove trovo l’intima essenza del gruppo. Tutto diventa chiaro nei miei pensieri. Quello che ci manca è la concentrazione mentale che è assente o insufficiente durante il giorno.

Valutiamo le cose secondo la azioni esterne, ma non è il criterio giusto. Scavando profondamente nei miei pensieri, mi concentro sul tentativo di svelare l’intima connessione. Ciò deve essere rivelato con un piano specifico, il desiderio, o il sistema in cui vivo.

Questo è il motivo per cui la Kabbalah è una scienza interiore. Baal HaSulam scrive molto sulla mente e l’analisi razionale. È proprio per mezzo della concentrazione mentale che arriviamo alla chiarezza interiore. Il fattore importante qui non è quanto una persona sia intelligente, ma quanto lui cerchi. I nostri sforzi devono essere concentrati su questa ricerca interiore.

Il campo comune del nostro desiderio è presente tra di noi, dentro di noi. Anche se è nascosto, esso è lì. Sulla strada che da sopra va verso il basso tutto è già pronto, ora devo rivelarlo spostando tutto dal basso verso l’alto.
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(Dalla lezione del 29/10/10)

Il tempo compresso prima del Congresso

Il nostro giusto stato è ora come lo stato precedente l’esodo dall’Egitto. Più ci si avvicina verso l’uscita, più il tempo diventa densamente compresso e più si inizia a riempirsi di azioni, eventi e manifestazioni. Pertanto una persona sperimenta dubbi e tutto diventa confuso dentro di lui: l’io, il faraone, Mosè, gli egiziani, la nazione di Israele, all’interno dell’Egitto, e al di fuori di essa. Tutti questi sono i miei stati interiori.

  • Se io sono dentro il mio ego, ciò è chiamato Egitto.
  • Se voglio salire sopra l’ego, significa che voglio fuggire dalla schiavitù egiziana.
  • Se il mio desiderio egoistico regola me e ho dei dubbi, questo significa che il Faraone regola me.
  • Se voglio scappare dall’ego e guardare lontano, questo significa che io sono Mosè.

Tutti questi stati vorticano attorno ad una persona e se ci si rende conto che si è sotto queste influenze, è meraviglioso. Si esegue un veloce e significativo discernimento a grande velocità.

Durante il Congresso si cadrà sotto l’influenza di una grande ispirazione comune che ha un grande potere. Pertanto, dobbiamo solo continuare a non lasciare che lo stato si calmi. La cosa più importante è essere felice, anche se sembra che le cose che stanno accadendo sono spiacevoli e preoccupanti.

Anche se i cattivi pensieri e dubbi saranno molto più numerosi dei buoni pensieri e della chiarezza, questo è il nostro lavoro interiore e dobbiamo anticiparlo. Non dobbiamo dimenticare che la più profonda oscurità è sentita prima della svolta reale, prima dell’uscita dall’Egitto.

Non dobbiamo aspettare l’oscurità, ma dobbiamo sempre pensare alla Luce e alla fuga. Tuttavia, insieme con la nostra aspirazione per la Luce, la comprensione e la maggiore sensazione, è possibile sperimentare una tendenza del tutto opposta all’essere immersi nel buio, nella nebbia e nella confusione. Questo è come le cose dovrebbero essere e si passerà insieme attraverso questi stati!

Aiutiamoci a vicenda esprimendo l’accettazione di tutti gli stati con gioia. La gioia è la forza più potente, perché nonostante tutto, si è felici perché si porta avanti il lavoro del Creatore e si avanza spiritualmente.

E’ necessario passare attraverso gli stati difficili per distruggere il proprio ego e salire al di sopra di esso. Buona fortuna a te!
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 1 di Novembre 2010, “Ve Zot Le Yehuda”)