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Lezione introduttiva: “Hanukkah” – 30.11.2010

Kabbalah per il Popolo, Lezione introduttiva “Hanukkah”
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Impressioni del Congresso, Parte 1

Sto ricevendo molte lettere nelle quali le persone condividono le loro impressioni sul recente Congresso:

“Il congresso è stato incredibile, qualcosa di totalmente nuovo! Per la prima volta ho sentito che siamo realmente uno. In confronto ai precedenti congressi, nei quali ho sentito che eravamo coinvolti in qualcosa, questa volta ho sentito che tutti noi diventiamo questo qualcosa. Anche così, non tutto è totalmente chiarito e discernito: cosa è corretto e come farlo bene?

Non mi sono sentito deluso, anzi, ho sentito che il mio lavoro non era completo e che il luogo nel quale ci blocchiamo non era discernito.

Sono arrivato a sperimentare ed a rendermi conto (dopo le sue spiegazioni) che la meta della nostra unità era scorretta, per “il bene del Faraone”, per il nostro egoismo.

È assolutamente confuso il modo con il quale acquisire l’idea ed il punto verso il quale dirigersi per fare una richiesta corretta, anche quando sembra che una traccia ci sia stata fornita in maniera evidente, e deve solo essere scavata sotto l’agglomerato di tutto quello che abbiamo ricevuto. Ed è abbastanza possibile che riceveremo solo una traccia, però da differenti angolazioni e che per il momento, non siamo capaci di vedere la totalità e di capirla chiaramente”.

“Mi piacerebbe descrivere solo alcune cose che ho sperimentato consciamente. La migliore fu giusto dopo il programma del secondo giorno di Congresso: eravamo seduti nella camera dell’hotel, e la mezzanotte era passata da molto e non volevamo andarcene; c’era una sensazione quasi fisica di un certo campo tra di noi, come una pasta che ci mantiene incollati e riempie lo spazio con amore. Una volta che si manifesta, si incrementa o praticamente sparisce, ma sentiamo chiaramente che esiste e c’è un’opportunità di scoprirlo. Questo, inoltre, ha portato molte domande sull’essenza di essere uno e su come possiamo incorporarci a questo campo se siamo totalmente incapaci di farlo”.
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Laitman blog: Usare Ogni Congresso di Kabbalah per elevarci più in alto

I Kabbalisti sullo Studio della Kabbalah, Parte 5

Cari amici, per favore, fate le vostre domande sui passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Riguardo all’obbligo che ogni persona ha di studiare la Saggezza della Kabbalah

Adesso spetta solo a noi – reliquie – correggere questo errore terribile (la separazione della Kabbalah dalle masse). Ognuno di noi restanti, si incaricherà con tutto il suo cuore e la sua anima, d’ora in avanti, di intensificare l’interiorità della Torà (la Kabbalah), dandole il suo giusto posto (nei loro cuori), in conformità al suo merito (per portarci all’eternità e alla perfezione) sull’esteriorità della Torà (che parla solo dell’osservanza esterna dei rituali).

-Baal HaSulam, Introduzione al Libro dello Zohar, Articolo 71

Non solamente non è proibito rivelare (a tutti) questi segreti (della Kabbalah), ma al contrario, è una grande Mitzvà (una buona opera) rivelarli (perché il Creatore si rivela attraverso questo). E colui che sa come rivelarli e li rivela, la sua ricompensa sarà abbondante. Questo perché dalla rivelazione di queste luci alla maggioranza, particolarmente alla maggioranza, dipende la venuta del Messia nei nostri giorni (eliminare l’afflizione).

-Baal HaSulam, Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot, Articolo 30
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 30.11.2010

Dal Libro dello Zohar: “La rosa”, Punto 3, Lezione 3
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Talmud Eser Sefirot, Punto 1, Lezione 1
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 59, Lez. 28
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Rav Yehuda Ashlag: Art. “Corpo e Anima”, Lez. 6
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Un pesce non lo peschi senza fatica

Ogni uomo si illude che il Creatore abbia per lui un particolare riguardo, a differenza che con altri.

Ciò succede proprio a tutti. Infatti ognuno sente di provenire da una sua particolare radice Superiore.

Siccome negli altri egli non sente questa radice, gli pare di essere un caso a parte. Così lavora la forza di rottura.

Però non c’è male senza bene, – bisogna solamente servirsi in modo appropriato di questa sensazione della propria particolarità.

In altre parole, invece di sentirsi figlio dello zar, nato nel palazzo, l’uomo deve, colle proprie forze, raggiungere il gradino che si chiama “figlio” (“ben“). E qui si tratta di un duro e difficile lavoro.

L’uomo deve cancellare questa sua “eccezionalità”, che presume di se, smetterla con tutte le scuse e le speranze che – dice lui – gli competono, e capire, che senza fatica non si ottiene niente.
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(Dalla lezione su una lettera di Baal Sulam, 26.11.2010)

Aggiustate la mia anima!

Domanda: Cosa possiamo ancora fare, per dar modo alla luce superiore di sollevarci al primo gradino spirituale?

Risposta: Riprovare ancora! Non c’è altra risposta. Tentar di verificare: sei sicuro di rivolgerti alla luce superiore o alla sua fonte – il Creatore?

Li colleghi questi fattori insieme? Altrimenti stai deviando dal cammino e non ti rivolgi al giusto posto, e non ci porti il (kli) vaso rotto della tua anima, dicendo:
“Aggiustamelo, per favore, qui!”.

Poniamo che tu prenda un secchio bucato, arrivi dal fabbro e gli dici: “Guarda, qui c’è un buco. Vorrei che tu me l’aggiustassi”. Allora lui, secondo la tua richiesta, vede il buco e l’ottura.

Così è nel tuo caso. Tu devi portare il tuo (kli) recipiente/desiderio colla rottura, e dire cosa bisogna fare e cosa significhi per te essere riparato. Allora la luce, sicuramente, lo farà.

La luce è tenuta a farlo, ma solo farlo! L’intenzione, il proposito all’azione e la preparazione devono essere tue. La luce immediatamente solo incolla, salda oppure mette un rattoppo, e questo è tutto. Questo lo fa lei. Ma il resto lo devi fare tu.

E a più alti gradini spirituali tu dovrai presentarle il tuo kli, ben sapendo come si è rotto e in quale modo dovrà essere riparato.

Infatti tu già prenderai l’esempio della riparazione dall’alto, essendo pienamente, o in parte, consenziente. Lassù tu apprenderai non solo l’intenzione, ma i modelli di riparazione.

(Da una lezione sul Libro dello Zohar, 28.11.2010).

La porta dell’Inferno

Lo Zohar, “Introduzione a Lo Zohar. Capitolo: “BeLaila De Kala”(La notte della sposa), “Articolo 138: … e la colpa è diventata come un errore per lui, come è scritto,” Se il Signore non fosse venuto in mio aiuto, la mia anima avrebbe quasi dimorato con Dumah. “Ma il resto della gente deve aver paura che non sarà in grado di dirlo prima dell’angelo, che è stato un errore, e cadranno nelle mani di Dumah, all’inferno.

Quando riusciremo a correggere alcune parti del Malchut, un sottile filo resterà a collegare le parti che sono impossibili da correggere per noi. Noi dobbiamo “nutrirli” e permettere loro di rimanere in vita in modo che possiamo correggerli in seguito.

C’è sempre un “fermo” che ci tiene “legati” per egoismo. E ‘simile alla “porta dell’inferno” attraverso la quale siamo in grado di immergersi improvvisamente nell’intenzione egoistica. Questo avviene dove si nasconde un problema.

Siamo in grado di conservare lo schermo che ci impedisce di ottenere piacere per il nostro bene? Se non possiamo mantenerlo, le luci spariranno, e si rimarrà nel buio dell’”inferno.” Non abbiamo la possibilità di conservare una piccola porzione di egoismo senza aprire le porte e di garantire l’illuminazione minima che è di vitale necessità per la propria esistenza ?

Il Libro dello Zohar parla della possibilità di conseguire tale obiettivo. Stiamo correggendo i nostri errori, mentre il male intenzionale sarà corretto solo nell’ultima fase del nostro lavoro.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 21/11/10, “Hakdama, BeLaila De Kala” La notte della Sposa)

Kabbalah per Principianti “Occultamento e Rivelazione” – 29.11.2010

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Occultamento e Rivelazione”
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Questa vita è un sogno

Domanda: Come possiamo raggiungere la rivelazione in modo da vedere il mondo spirituale nel modo più realistico così come vediamo ora la nostra realtà?

Risposta: Non so se le cose che sto vedendo ora sono realtà o meno. Cosa succede se sto sognando e non posso svegliarmi?

Mi sembra che ora sono all’interno di una certa realtà, ma come faccio a sapere veramente se questa realtà è solo un sogno rispetto alla realtà vicina? Forse c’è un tale livello di vigilanza che mi sta aspettando che tutto ciò che ho sentito in passato, mi sembrerà un sogno?

Dentro la mia realtà attuale ci sono anche periodi in cui mi sintonizzo al di fuori da esso per andare a dormire. Allora, come faccio a sapere? Forse sto dormendo anche adesso?

In altre parole, devo capire in che modo passare da uno stato all’altro per acquisire una nuova coscienza. Ed è per questo che i Kabbalisti ci hanno dato un mezzo.

Fino a quando non si acquista quella nuova coscienza, si rimarrà dentro un sogno e non si saprà nemmeno che è possibile svegliarsi e cominciare a vivere! Noi tutti comprendiamo cosa significa sognare. Stavo dormendo, mi sono svegliato, e adesso sono considerato sveglio. E questo è esattamente come noi esistiamo in rapporto con il mondo spirituale, il mondo a venire.

Ci sono molti stati di questo tipo, uno sopra l’altro. La Kabbalah ci dà i mezzi per mantenere l’ordine crescente da uno stato all’altro. Se è corretto utilizzare i mezzi dati a voi nel vostro stato attuale, allora si sarà in grado di ascendere ad uno stato che si chiama “vita” in relazione al proprio stato attuale e quello che si sente oggi sarà definito un “sogno”. È scritto: “Eravamo come dei sognatori”.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 25/11/10, “Corpo e Anima“)

I Kabbalisti sullo Studio della Kabbalah, Parte 4

Cari amici, per favore, fate le vostre domande sui passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Riguardo all’obbligo per ogni persona di studiare la Saggezza della Kabbalah

È stato anche chiarito che è impossibile che la totalità di Israele arrivi a questa grande purezza (l’eliminazione dell’egoismo), eccetto che attraverso lo studio della Kabbalah. Questo è il modo più facile, adeguato, anche per la gente comune.

Tuttavia, mentre ci impegniamo nella Torà rivelata è impossibile riuscire, salvo per alcuni eletti e dopo molto lavoro, ma non per la maggioranza della gente (mentre secondo il pensiero della creazione, l’umanità nella sua totalità deve arrivare alla correzione totale della sua natura egoista).

-Baal HaSulam, Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot, Articolo 36

Posto che tutta la saggezza della Kabbalah parla della rivelazione del Creatore (a tutti) naturalmente, non c’è migliore insegnamento per questo compito. Questo è quello a cui aspirano i kabbalisti, ad organizzarla in modo che sia adatta allo studio (come Rambam scrive, per ogni persona, sia uomo,donna o bambino, una persona educata o semplice, per rivelarla gradualmente nella misura della correzione personale).

E così studiano (il sistema dell’educazione kabbalistica) fino al tempo dell’occultamento (accettò di nasconderla per una determinata ragione). Però, fu così solo per un tempo e non per sempre, così come è scritto nello Zohar, “Questa saggezza dovrà rivelarsi nel futuro alla fine dei giorni”.

-Baal HaSulam, L’insegnamento della Saggezza della Kabbalah e la sua Essenza.
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