Pubblicato nella '' Categoria

Kabbalah per Principianti, “Uomini e Donne” – 14.10.10

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Uomini e Donne”
Video / Audio

Lezione per ragazzi – 14.10.2010

Lezione per ragazzi
Video / Audio

Lo Zohar è il vincolo con la forza superiore

L’unica opportunità per essere in collegamento con la Forza Superiore che ci corregge è leggere Lo Zohar. Naturalmente anche gli altri libri ci aiutano in questo ma Lo Zohar ha la forza più potente per collegarci.

Se riuscissimo a mantenerci nella giusta intenzione per un periodo di tempo più lungo, potremmo leggere Lo Zohar più frequentemente. È un dato di fatto che siamo ancora incapaci di mantenere la giusta intenzione per più di 45 minuti. Tuttavia, durante questi 45 minuti dobbiamo concentrarci esattamente in ciò che desideriamo da lui ed in come immaginiamo il nostro stato futuro descritto dallo Zohar. Questo è molto importante.

Nel nostro mondo i bambini prendono esempio dagli adulti, desiderando diventare come loro in tutto quello che vedono. Niente è più importante per loro. Non hanno comprensione o qualcos’altro e semplicemente ripetono gli esempi che gli adulti gli dimostrano.

In maniera similare noi dovremmo desiderare sentire la realtà della quale ci parla Lo Zohar ed immaginare che tutto è il collegamento tra di noi. Lo Zohar descrive costantemente il collegamento tra di noi: Zeir Anpin, Malchut, le tre linee, limitazioni ed altro ancora. Noi riveliamo tutto questo tra di noi dato che i nostri desideri condivisi sono l’unico “posto” dove la rivelazione possa accadere. Per cui, non abbiamo bisogno di altro oltre un forte desiderio condiviso perché la Luce venga e riveli il collegamento tra di noi. Tutti i fenomeni di cui leggiamo nello Zohar vanno trovati li.

L’azione in se è abbastanza facile ma non facile da compiere. Ci vuole del tempo per arrivare al punto in cui io mi siedo davanti al libro, immagino che stia parlando del collegamento tra di noi, e al suo interno io trovo queste parole ed azioni. Tutto è nel collegamento tra di noi; è li dove il Creatore è rivelato.

È abbastanza difficile combinare tutto questo, ma quando lo ottieni, il desiderio di rivelare il collegamento tra tutti noi diventa l’unico vincolo con la Forza Superiore. E non hai un altro mezzo oltre il santo Libro dello Zohar il quale descrive tutti gli stati che rivelerai.

Ed allora, come un bambino che lotta per essere come un adulto, tu desideri rivelazione ed aspiri a questo con tutte le tue forze.

Materiale correlato:

Laitman blog: L’intero universo proviene da una scintilla dell’energia superiore
Laitman blog: L’Infinito È Unione Illimitata

I Kabbalisti sui Kabbalisti, Parte 14

Cari amici, per favore, fate delle domande sui frammenti degli scritti dei grandi kabbalisti. Prometto di rispondere (i commenti tra parentesi sono miei).

Seguire il cammino dei Kabbalisti:

Risulta che per quello che concerne la vita spirituale, non c’è nessun obbligo naturale per l’individuo da compiere in qualche modo nella società. Al contrario, qui si applica una legge naturale sul collettivo, che è quella di sottomettersi all’autorità dell’individuo (spirituale, per raggiungere la meta loro stessi).

-Baal HaSulam, La Libertà

Mentre la maggior parte dell’umanità è ancora sottosviluppata e quella sviluppata è sempre una piccola minoranza, risulta che se segui la volontà del collettivo, quello che è sottosviluppato e di cuore precipitoso, le opinioni e i desideri del saggio e sviluppato, che è sempre la minoranza, non sono mai tenute in considerazione. Così suggelli il destino dell’umanità alla regressione, poiché non sarai capace di fare neppure un passo in avanti (verso lo scopo obbligatorio della correzione).

Baal HaSulam, La Libertà

Materiale correlato:

Laitman blog: Il mondo intero è come una piramide
Laitman blog: Dove ti trovi Tu nella Piramide Umana?

Lezione quotidiana di Kabbalah – 14.10.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. 12
Video / Audio

Dal Libro dello Zohar: Capitolo “VaYechi”(E Giacobbe visse nella terra d’Egitto) Punto 770, Lez. 38
Video / Audio

Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Punto 145
Video / Audio

Introduzione alla Saggezza della Kabbalah: “L’insegnamento della Kabbalah e la sua Essenza”, Lez. 2
Video / Audio

La sorgente di ogni forza

Domanda: In che misura devo sentire la mia dipendenza dagli amici? Il mio benessere dipende anche da loro?

Risposta: Se non ti senti bene, puoi rivolgerti agli amici e chiedere loro forza. Non ritieni che la luce abbia il controllo tutti gli atomi e le molecole? E che la salute provenga da essa come un bene?

Pensi davvero che la natura materiale viva con leggi proprie e che solo l’anima sia influenzata dalla forza della Luce? Questo intero “sogno”, che è il quadro del nostro mondo, compresi tutti i corpi e qualsiasi altra cosa, è una proiezione della Luce. Quindi perché non dovrei chiedere tutto quello di cui ho bisogno?

Hai bisogno di condizioni che permettono di essere interamente dedicato alla dazione. Queste condizioni sono tutto ciò che si dovrebbe chiedere. Il gruppo deve aiutare anche a fare questo: se capiamo che siamo assolutamente dipendenti dalla luce, poi sarà più facile per ogni persona rivolgersi alla Luce con una domanda.

Questo è vero per ogni esigenza. Per esempio, ho messo la mano in tasca sperando che mi prenderò un milione di dollari. Non ha funzionato? Questo significa che ho un problema con una mancanza di fede. Non c’è nulla che io non possa pretendere dal Creatore per il bene della dazione. Se si è certi che si voglia dare, allora chiedi. Questo è il modo di correggere il Kelim. Chiedi, ma non per te stesso.

Domanda: Dovrei chiedere al Creatore o il gruppo?

Risposta: Quando mi giro verso il gruppo, mi rivolgo al Creatore che è nascosto al suo interno. Il gruppo per se stesso non ha alcuna forza. Ma quando scavo nel profondo, nella forza di unità tra amici che hanno già rivelato il granello del desiderio spirituale, il Creatore è presente in quel grano e la Sua forza non è limitata in alcun modo.

Non c’è limite alla Luce. E ‘presente e senza limiti anche in un gruppo piccolo e debole. Io sono ciò che determina quello che ne deriva.

Quindi, devo sempre chiedere al Creatore attraverso il gruppo. Egli è la fonte di tutte le forze. La mia richiesta deve avvenire solo in base al principio che “Israele (me), la Torah (il gruppo), e il Creatore (la Luce), sono uno”.

Durante lo studio puoi chiedere qualsiasi cosa ti manca (compresa la salute e il successo) per consentire al tuo pensiero di essere in dazione. Questo perché tutto appartiene a un unico desiderio, ma lo si correggete in modi diversi. Tuttavia, in realtà, stiamo parlando sempre della stessa mancanza di Luce all’interno del vaso.
[23186]

Materiale correlato:

Laitman blog: Lo Sviluppo Spirituale Può Essere Imparato Dai Bebè
Laitman blog: Migliora la tua vita in modo efficace

Come misurare la fede al di sopra della ragione

Il nostro cammino consiste interamente della rivelazione delle azioni del Creatore nei nostri confronti e nel trovare la reazione corretta ad esse. Si definisce “lavoro del Creatore” quando desidero imparare due cose: chi mi sta facendo questo e cosa sta facendo. In altre parole, desidero rivelare l’azione e Colui che agisce.

La mia attitudine verso le azioni e Colui che agisce si forma attraverso le mie intenzioni di rivelarli. Rispetto a questo posso già essere considerato come un “essere umano”, “l’Io” che in qualche maniera si relaziona con “ciò che gli succede” e con “Colui che lo controlla”.

L’attitudine verso l’azione avviene “all’interno della ragione”, cioè all’interno ed in accordo alla mia mente. Se mi relaziono con Colui che agisce, con il Creatore che controlla queste azioni, in opposizione a ciò che sento a partire dalle Sue azioni, allora questo viene chiamato “al di sopra della ragione” o a prescindere dalla ragione. Se mi relaziono con il Creatore in funzione diretta delle Sue azioni, ciò viene definito “dentro la ragione”.

Comunque, valutiamo tutto il nostro lavoro solo in relazione al Creatore. Posso sentire le sue azioni come “amare oppure dolci”, percependole come “bene o male”, in accordo alle mie sensazioni. Anche se così, simultaneamente, ho anche l’attitudine di “vero o falso” in relazione al Creatore.

Non necessariamente amaro è sempre vero e dolce è sempre falso. Se mi elevo al di sopra della mia sensazione di “amaro o dolce” e invece di preoccuparmi della sensazione, rivelo che questa proviene dal Creatore (che è il bene che fa il bene), allora significa che sono nella fede al di sopra della ragione.

Sono incapace di farlo per conto mio, poiché vivo mediante le mie sensazioni. Tuttavia, posso ricevere aiuto dal Creatore e la differenza tra “dolce e amaro” non esisterà più. Allora significa che sono nella dazione e mi relaziono con Lui mediante la fede al di sopra della ragione.

Mi elevo al di sopra delle mie sensazioni a causa della forza che ho ricevuto da Lui e ora accetto questi stati piacevoli o sgradevoli, “bene e male”, allo stesso modo. Non solo mi arrendo alle circostanze; mi sento davvero in questo modo e ciò determina l’elevatezza della mia relazione con il Creatore.

Quanta più opposizione c’è tra il bene ed il male, mentre li percepisco allo stesso modo e benedico il Creatore per le cose cattive, così come per le buone, più alto è il mio grado spirituale. È l’altezza alla quale mi elevo al di sopra dei miei desideri e della soddisfazione, siano essi piacevoli oppure no. Questa viene chiamata la misura della fede nel Creatore.

Materiale correlato:

Laitman blog: Ripetere l’opera del Creatore significa diventare come Lui
Laitman blog: La casa della porta delle intenzioni