Tutti viviamo per il bene degli altri

Domanda: E’ sufficiente per noi correggerci per correggere il mondo?

Risposta: No, non lo è. Siccome tutte le anime sono connesse, una sola anima (grado) non può completare la sua correzione senza correggere le parti del prossimo grado. Nessuna persona vive per il suo beneficio; tutto il sistema è un sistema di dazione reciproca.

Pertanto, è impossibile per una persona correggersi per il proprio beneficio. Tutti viviamo con il fine di fornire la correzione e la soddisfazione agli altri. È impossibile per un’anima che si corregge non avere una parte che è stata corretta dai predecessori e una parte che deve correggere gli altri.

Sappiamo che la parte superiore di ogni anima, il suo GE (Galgalta ve Eynaim) esiste nella parte inferiore, l’Ahap (Ozen, Chotem, PE) dell’anima più alta, anticipatrice (Partzuf). La parte inferiore dell’anima, il suo Ahap, è situata nel GE dell’anima inferiore.

Così, la nostra libera scelta si trova nel luogo in cui non siamo connessi ad un’anima superiore o inferiore; si trova nella parte media dell’anima, la parte media della Sefirà Tifferet. Lì viene formato uno spazio libero per tutte le anime, è il nostro libero arbitrio. Essenzialmente, rappresenta un’unione speciale nella nostra anima, delle anime superiori ed inferiori. In questa unione, sono uguali, così ci danno la libertà di scelta.

Al di fuori dalla parte media della Sefirà Tifferet, le parti dell’anima non appartengono all’anima stessa. La parte superiore appartiene all’anima più elevata (il Partzuf precedente) e la parte inferiore appartiene all’anima inferiore, il suo “successore”.

Pertanto, viene sempre compiuto un calcolo nella dazione al superiore e all’inferiore. La decisione su questa dazione viene fatta nel mezzo; non c’è altra libertà. Questo punto medio nasce artificialmente attraverso l’unione di Binà e Malchut. È chiamato Klipat Noga, e costituisce il mio punto di scelta. A parte questo punto, tutto il resto non appartiene a me, ma ai Partzufim (plurale di Partzuf) superiori o inferiori in relazione a me. Mi trovo nel mezzo ed ho costantemente bisogno di decidere come sono connesso a loro.

Tuttavia, questo punto che prende la decisione è di fatto “l’Io” o “essere umano”, il quale è simile al Creatore. Da una parte c’è Malchut e dall’altra c’è Binà. In questo modo, c’è un contatto speciale tra Binà e Malchut (le qualità del Creatore e la creatura) in questo punto. Questo contatto fornisce una libera scelta per rendere la creatura simile al Creatore; viene chiamata “Adam” o “simile”.

Fino a quando non arriviamo a questa scelta, non siamo “umani”. L’umano comincia da:
1) La consapevolezza della differenza tra Binà e Malchut e
2) La connessione tra di loro.
L’essere umano cresce a partire da questo punto nel grado in cui è capace di servire gli altri con i suoi 613 desideri: i superiori con i suoi 248 desideri e gli inferiori con i suoi 365 desideri.

Se non lo fai, resti solo un punto; ma se lo fai, sviluppi il tuo Galgalta ve Eynaim ed essi si diffondono nell’anima comune: tutte le anime che sono superiori ed inferiori a te.

Materiale correlato:

Laitman blog: La libertà proviene dalla capacità di donare
Laitman blog: La crisi è il punto di svolta dalla schiavitù alla libertà

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed