L’anima va via di notte…

Domanda: Cosa ci vuole dire Lo Zohar con: “Quando una persona si sdraia a dormire e l’anima lo lascia e conferma a quella persona (capitolo Lech Lecha (Vai avanti) punto 359?)

Risposta: L’anima è la Luce nel desiderio (Kli). Non possiamo correggere il nostro desiderio di ricevere soltanto nella Sefirot di Keter, Hochma e Bina mentre la correzione nella Sefirot di Zeir Anpin e Malchut può essere soltanto parziale. Per questo motivo, la Luce più grande che può manifestarsi in noi per ora è la Luce di Neshama, mentre le Luci di Haya e Yechida servono solamente come un’illuminazione dal basso verso l’alto.

Perciò il nostro desiderio collettivo è chiamato “l’anima” (Neshama), dal nome della Luce più grande che può contenere in se fino alla fine della correzione. Se il desiderio esiste in uno stato dove è capace di raggiungere la Luce Neshama è chiamato l’anima, (Neshama).

Questo è cosi perché noi chiamiamo i desideri con i nomi delle luci che li riempiranno.

Tuttavia, se i desideri non possono contenere queste luci e non possono riempirsi di esse per la mancanza dello schermo, allora non c’è l’anima. Questo è cosi perché il riempimento è lo schermo e la Luce Riflessa, la qualità di dazione.

L’anima non è la mia ricezione di Luce dall’Alto.L’anima (Neshama), come tutta la Luce Interiore nel desiderio, è formata dal mio donare questa Luce a qualcun altro, passandola attraverso di me e perciò facendomi riempire da essa. Questa è chiamata la mia Luce, la Luce che io ricevo. Io ricevo l’opportunità di donare, ed è quello che mi riempie.

È per questo che “di notte”, quando ancora non sono capace di correggere i miei desideri e di avere un controllo su di loro con l’aiuto degli schermi (proprietà di dazione), io ricevo un’impressione negativa nel mio desiderio chiamata oscurità. Ma cos’è l’oscurità? L’oscurità è quando io non posso donare e questo stato si sente come “notte”, significando la mancanza di dazione da parte mia. Io me ne rammarico ed inizio a correggere i miei desideri.

Io merito il mio “giorno” attraverso il mio lavoro “durante la notte”. Io mi alzo di notte per partecipare alla lezione di Kabbalah in unità con i miei amici: ho fatto diverse correzioni ed ottenuto nuovi desideri e schermi. In tutti questi schermi e desideri, io creo una nuova forma di dazione che mi riempie. Questo significa che è iniziato il mio “giorno”.

Per cui, “notte” è anche uno stato spirituale per la preparazione dei desideri. E se una persona non ha il desidero di raggiungere la dazione, non esiste nemmeno la “notte” per lui, dato che definiamo “giorno” e “notte” in conformità ai nostri stati spirituali.

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