I Kabbalisti sull’Essenza della Saggezza della Kabbalah, Parte 19
Cari amici, fate le vostre domande su questi frammenti degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.
La saggezza della Kabbalah e la filosofia:
Alla filosofia piace ostentare che nasconde negli intendimenti tutto quello che concerne il rifiuto (non stabilisce mai chi è Lui, ma anzi chi non è Lui) della Sua Essenza. I saggi della Kabbalah tuttavia, si tappano la bocca su questo punto (quando si discute del Creatore stesso invece che delle Sue manifestazioni in relazione a noi). Non gli danno neanche un semplice nome, perché quello che non raggiungiamo non possiamo definirlo con un nome o una parola. Perché la parola connota l’inizio di qualche raggiungimento di qualcosa (basato sulla percezione dell’oggetto che abbiamo raggiunto nei nostri sensi).
Tuttavia, della Sua illuminazione nella realtà, i kabbalisti parlano (nella misura in cui il ricercatore è simile alle proprietà della Luce) e discernono ampiamente. Cioè, tutte queste stesse illuminazioni che (i ricercatori stessi) sono riusciti a raggiungere (praticamente nelle loro sensazioni) effettivamente non sono meno di un raggiungimento (dentro se stessi, degli oggetti e delle proprietà) tangibile (come nel nostro mondo, cioè, la realtà che sentiamo dall’inizio attraverso le nostre qualità inerenti).
–Baal HaSulam, La saggezza della Kabbalah e la filosofia
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