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Tutto il mondo può farlo

Domanda: Quando una persona è circondata da un grande gruppo che la appoggia e la guida durante la sua caduta, è fantastico ma cosa succede agli altri, a quelli che sono separati e vivono lontani dal gruppo di Kabbalah più vicino, in un ambiente spirituale estraneo, come per esempio succede in Europa?

Risposta: Ci sembra che la prossimità fisica abbia un impatto positivo sulla spiritualità ma non è necessariamente così. Se una persona realizza un grande sforzo per avanzare ed ottenere un contatto, sia dove sia, ottiene sempre di più rispetto a quando si muove più rapidamente e più vicino da dove sono gli altri. È sempre più utile cercare di connettersi con gli altri almeno a distanza di sei mesi. Non bisogna centrarsi sui corpi che ci circondano, ma cercare di vedere gli stati spirituali attraverso di essi.

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 04.08.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Pag.52, Art. 18
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Lech-Lecha”, Punto 330, Lez. 20
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Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Parte 15, Punto 13, Lezione 7
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Rav Yehuda Ashlag: Introduzione al libro: Panim Meirot uMasbirot, Punto 7, Lezione 7
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Il lavoro dopo il Congresso

Domanda: Se potesse scegliere tra tre periodi di tempo: prima del Congresso, durante o dopo il Congresso, quale direbbe essere il più efficace?

La mia risposta: Uno di questi periodi non può esistere senza l’altro! Se durante il congresso non ho ricevuto una grande ispirazione, se dopo non ho una discesa, allora non avrò niente con cui ascendere e nessuna forza per elevarmi. Stiamo parlando di un ascesa al successivo grado.

Ogni ascesa si basa su:

1)La ricezione delle forze dall’ambiente (ricevere la grandezza dello scopo e del Creatore durante il Congresso)

2)La rivelazione di nuovi desideri egoistici (discesa, dopo il congresso)

3)Fare sforzi per ascendere al di sopra dei desideri e trovare la forza che abbiamo ricevuto per unirci il più presto possibile, incorporarci al lavoro quotidiano e prepararci al prossimo congresso.

Prima del congresso ci prepariamo per l’incontro, per unirci e ricevere le impressioni della moltitudine di persone che ci circondano durante il congresso, affinché esse ci influenzino il più possibile e tutti ci troviamo all’interno di una sensazione di riverenza davanti alle impressioni che riceviamo.

Dopotutto, l’unica libertà di scelta che abbiamo è di assorbire la forza dell’ambiente.

L’influenza dell’ambiente è l’unico mezzo che ho per l’ascesa spirituale. Quanto più grande è l’ispirazione che assorbo dagli altri durante il congresso, più elevato sarà il grado al quale accederò nel realizzare questa ispirazione. Deve diventare la mia costante sensazione di appartenenza al desiderio comune (il Kli).