Smettere di vivere in una Fantasia

I libri di Kabbalah ci parlano dei nostri stati futuri che dobbiamo scoprire in noi, attribuendo loro i nomi dei mondi spirituali, delle Sefirot e dei Partzufim. Scrutando i nostri desideri per realizzare questo, daremo vita ad una richiesta per la correzione che attirerà la reazione della Luce. Essa aggiungerà l’intenzione della dazione al nostro desiderio e noi cominceremo a percepire quello che i cabalisti ci descrivono.

Tutti questi stati futuri che noi desideriamo raggiungere e sentire, AB, SAG, Aba ve Ima, Zivugim e Partzufim, si riferiscono solo alla connessione tra noi, cioè, ai diversi tipi di dazione. Questa connessione comincia al livello di questo mondo (così è chiamata la nostra attuale connessione) ed estendendosi lungo i gradi dei mondi spirituali, raggiunge la connessione chiamata Infinito (connessione illimitata tra tutti).

Infinito significa assenza di confini, quando tutte le anime sono corrette in un tale grado da unirsi in un tutt’uno. Sebbene non siamo ancora in questo stato, esso dovrebbe essere il nostro scopo immediato. Dovremmo aspirare ad essere come “un uomo con un cuore” ed anticiparne l’avvenimento.

È molto importante per il passaggio dalla percezione esterna a quella interna, nella quale tutti i mondi e tutto quello che c’è, esistono nella persona. Noi non capiamo cosa significhi “in una persona”, così immaginiamo lo spazio geometrico, ma dovremmo costantemente lavorare sul quadro corretto. All’inizio del cammino, una persona immagina il suo lavoro interiore, la spiritualità ed il gruppo in un modo molto particolare. Tuttavia, man mano che avanza, dovrebbe assicurarsi che tutti i quadri, le forme, gli approcci, le trasformazioni e lo scopo in sé, si allineino in un singolo punto, oltre al quale, non c’è nessun altro spazio.

Quindi, cominci ad immaginare tutto solo nel punto della tua percezione, e perciò ritorni al punto della creazione, “Yesh Mi Ain” (esistenza dall’assenza). Questa non è una fantasia, infatti noi stiamo costantemente vivendo in una fantasia poiché, per ognuno, esiste il proprio mondo immaginario.

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