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Lezione serale di Kabbalah del 18.07.2010

Lezione virtuale: Iniziando lo studio dello Zohar, Preparazione
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Lezione virtuale: Iniziando lo studio dello Zohar
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Global Yeshivat Haverim
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Il giorno comincia con la notte

Domanda: Come verificare che avanzo sul cammino della luce e non su quello della sofferenza?

Risposta: Il segnale che avanzi sul cammino della Luce è l’allegria. È scritto che “l’allegria è la conseguenza delle buone azioni”.

Se sono unito agli altri, allora sono sempre la parte di un corpo comune sano e ricevo da esso le forze e l’ispirazione. Queste forze circolano costantemente nel nostro corpo comune, passando dall’ uno all’altro e per questo non cado mai e non perdo l’ispirazione! Non noto neppure la stanchezza. Certamente posso sentire nel mio corpo la stanchezza fisica, ma non quella spirituale.

Ricevo costantemente dagli altri nuovi desideri e nuovi riempimenti, che passano da loro a me e viceversa – senza fermarsi. Per questo, in questo stato, l’uomo finisce per sentire cosa significano le discese e le ascese. Per lui tutto si trasforma in un tutt’uno. Allora, realmente, il giorno comincia con la notte; però io non la sento come una notte oscura. Sento che è una preparazione per il seguente grado. Devo accumulare l’appetito, avere fame, per poter essere dopo più attento verso la conoscenza.

Questa notte non è così oscura come pensiamo. È l’oscurità dentro l’egoismo, il tempo della costruzione del vaso spirituale (Kli). Se nella vita terrena dormiamo di notte, nella vita spirituale di notte, stiamo lavorando con accuratezza. Stiamo creando, costruiamo noi stessi! Come se la notte stessimo costruendo una macchina e la mattina andassimo in essa.

Non pensate che nella spiritualità la notte sia un sogno senza connessione con la realtà. Mi sto separando dalla realtà anteriore per ottenere la nuova realtà! E la costruisco con la fede al di sopra della ragione.

A “mezzanotte” avviene l’unione (Zivug) di Aba ve-Ima per la creazione dei nuovi desideri (Kelim). Devo lavorare nell’oscurità perché essa mi nasconde i vecchi desideri (perché non ne ho più bisogno e devo elevarmi al nuovo livello) ed i nuovi, affinché cominci a cercarli, ad aggiungerli a me e capisca dove sono e perché.

Così giochiamo con i nostri figli preparando il gioco, però dopo, lui stesso deve fare qualcosa. Il giocatolo deve essere smontabile (come i lego o i rompicapi), non finito prima, perché deve montarlo lui da solo. Così è il nostro lavoro spirituale “di notte”.

Per questo, colui che è fortemente connesso con l’ambiente, non percepisce nella caduta la separazione dal cammino spirituale. Al contrario, sente che gli hanno dato la possibilità di un lavoro ed un’eccitante avventura. Come il bambino, quando la natura lo spinge a svilupparsi e per questo, gli piacciono molto questi giochi: montare e costruire.

Se l’ambiente ci spingerà verso questo gioco, come il bambino viene spinto dalla natura, ci sentiremo in un viaggio eccitante; però se l’ambiente non ci da questa ispirazione, non vogliamo giocare. Come un bambino ammalato che non ha ricevuto questo desiderio dalla natura e per questo ritarda lo sviluppo…

Lezione quotidiana di Kabbalah del 18.07.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. “Io sono il primo e Io sono l’ultimo”
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Lech-Lecha”, Punto 41, Lez.7
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Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Punto 19, Lezione 12
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Rav Yehuda Ashlag: Introduzione al libro: Panim Meirot uMasbirot, Punto 19, Lezione 16
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Il Creatore è bontà assoluta

Domande sul post, I Kabbalisti sullo scopo della creazione, Parte 1°

Domanda: In questo momento vedo il Creatore come qualcuno di così buono, che fa il bene, anche se spesso mi arrabbio con Lui perché credo che sia ingiusto come me e con gli altri. Il momento seguente, posso vederlo un’altra volta in maniera negativa. È il mio ego che sta tracciando questa immagine per me? Come posso chiedere il MAN (preghiera)?

La mia risposta: Studia gli articoli di Rabash con noi. Egli è l’unico kabbalista i cui articoli descrivono le leggi spirituali in dettaglio, così come gli stati che attraversa una persona nel raggiungerle.

Domanda: Cito: “Il Creatore è bontà assoluta”. Io voglio sentire tutto il tempo, il Creatore, la dazione; ma come sento ciò e come sento a chi sto dando? Da una parte la dazione è il bene assoluto, ma dall’altra, è semplicemente una legge cieca. Se siamo desiderio, il quale è materia e dobbiamo arrivare ad essere simili al Creatore, cosa si suppone che dobbiamo arrivare ad essere? Diventando simili al Creatore, ci trasformeremo in una materia differente, una sostanza differente; allora cosa sentiremo?

La mia risposta: devi sapere che non c’è risposta a questa domanda. Troverai le tue risposte attraverso l’acquisizione. Le risposte a domande spirituali vengono solo nella misura del grado del tuo ingresso nella qualità spirituale della dazione. Ciò è possibile solo attraverso lo studio sistematico e pratico della Kabbalah. Tutti i teorici resteranno con le loro domande, rifiutando con disdegno la Kabbalah, nello sforzo di giustificare se stessi. Tutte le tue domande hanno già avuto risposta in questo sito, così, valle a leggere!

Materiale correlato:

Laitman blog: La musa di un Kabbalista è la “Luce”
Laitman blog: I Kabbalisti sullo scopo della Creazione, parte 2°