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Torah, Porzione Settimanale – 09.07.10

Il Libro dello Zohar, Porzione Settimanale “Matot-Masei”, Brani selezionati
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Un dramma kabbalistico

thumbs_Laitman_421_01Domanda: Perché è così difficile realizzare la condizione di “comprati un amico”? Non dovrebbe risultare gradevole per il nostro egoismo?

Risposta: Tu “compri” i tuoi amici nello sminuirti innanzi a loro e facendo ciò che loro desiderano. Questo si chiama “pagare”; però, invece di entrare orgogliosamente nel negozio con una montagna di soldi, e scegliere chi vuoi comprare, compri il tuo amico facendo ciò di qui lui ha bisogno; tu lo servi. Non lo compri “dall’alto”, ma lo compri “dal basso”: sei disposto a fare tutto per lui, come se egli ne avesse bisogno.

In altre parole, ti inchini davanti a lui e chiedi: cosa posso fare per te, affinché tu mi consideri come tuo amico? Sono disposto a fare tutto, solo restituiscimi il mio desiderio spirituale, la mia “anima”.

Non puoi esigere da lui con la forza che ti restituisca la tua anima, visto che è in suo possesso; se tu vuoi ricevere la tua anima, devi avvicinarti a lui da diverse angolazioni, cercando di trovare il modo, in cui lui liberi la tua anima. Il tuo successo dipende solo dalla sua attitudine positiva verso di te; e se lui non vuole avere questa buona attitudine, allora sei perso.

Qualche volta hai avuto cura di qualcuno cercando di ottenere la sua buona disposizione? Immagina che di fronte a te ci sia un giudice che sta sul punto di pronunciare la sentenza ed è contro di te ed è molto furioso. Come cercheresti di cambiare la sua ira in clemenza?

“L’individuo ed il gruppo” è tutto un dramma kabbalistico.

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 09.07.2010

Scritti di Rabash: Shamati: Art. “Se mi lasci un giorno, io ti lascerò due”
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Vayetze”(E Giacobbe uscì), “Gli idoli”, Punto 378, Lezione 21
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Introduzione alla Saggezza della Kabbalah per principianti: Punto 67, Lezione 29
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Introduzione alla Saggezza della Kabbalah: “La Saggezza della Kabbalah e la sua essenza”, Lezione 1
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MAN: La preghiera che contiene tutto

Domanda: Dobbiamo elevare MAN (Mayim Nukvin, una preghiera). Questa azione si realizza all’interno del desiderio?

Risposta: MAN significa che chiedo la forza della dazione. All’interno di Malchut, mi rivolgo a Binà e le chiedo la capacità di dare. Tuttavia, devo arrivare ad uno stato nel quale essere pieno di questa preghiera (MAN) è sufficiente per me; mi sento felice di poter elevare MAN.

Come descrive la Torà questo stato? È quando entri alla “luce del giorno”. Un “giorno” è quando non hai niente e sei stato a vagare nel deserto, cercando il MAN (il desiderio di dare) e lo trovi. Scoprendolo, ti animi e si soddisfano tutti i tuoi piaceri. Lì si trova tutto ciò che desideri.

Che tipo di “piacere” è? Da dove proviene? Cosa è il MAN? Viene a te da Binà. È quando la semplice possibilità di fare la supplica al Creatore è sufficiente per te: “Ho la connessione con Lui. Posso chiedere a Lui. Non mi importa più di niente”.

Ma non voglio avere il desiderio con il quale posso rivelare il Creatore? No, mi sento soddisfatto solamente col sentire l’aspirazione per Lui. Ciò costituisce adesso la mia pienezza. La connessione con il Creatore per mezzo del gruppo mi riempie.

“Ma che tipo di connessione è questa? Cosa hai? Non hai niente”. È vero, ma posso appellarmi a Lui elevando il MAN? Quando questo è possibile, è sufficiente. Ciò si chiama, “vagare nel deserto”: acquisire le proprietà di “Chafetz Chesed” (colui che non vuole niente). Nel deserto ti trovi sprovvisto di tutto; in verità non desideri niente per te stesso; ma con questo acquisisci la correzione che proviene dall’attributo della dazione, la somiglianza con il Creatore e questo è il tuo riempimento.

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