La Medicina più potente: Gocce di Fortuna

Baal HaSulam spiega che lo studio della Torah (la Kabbalah) è differente da qualsiasi altra attività di questo mondo. Nessun talento speciale può aiutare una persona a studiare la Torah; né l’intelligenza, né la sapienza, né la creatività; non aiuta nemmeno avere una mente acuta, l’erudizione o la conoscenza. Solo la Luce, agendo su di una persona, può aiutarla ad avanzare. Questo avanzamento si basa sulla correzione e non sull’accumulo di conoscenze.

Per tanto, lo studio della Torah si può comparare al procedimento medico che seguiamo quando siamo malati. Il nostro arrivo alla lezione di Kabbalah è simile ad una persona che viene dal medico per un trattamento. Se questa persona lo desidera e si prepara ogni volta, sperando che il trattamento la faccia migliorare, dopo molti procedimenti (molte lezioni di Kabbalah), la correzione avrà luogo.

Così dunque, anche noi abbiamo bisogno di verificare e determinare se ci avviciniamo agli studi con l’intenzione corretta. La nostra intenzione è particolarmente importante nello studio del Libro dello Zohar poiché questo è il mezzo più potente ed effettivo per lavorare contro la nostra natura. È anche necessario controllarci e valutarci dopo la lezione, cioè, dopo questo “procedimento medico”. Sono avanzato, in qualche modo, verso la meta? Verso l’amore e la dazione? Verso la volontà di unirmi al gruppo? Sento un aumento della grandezza dello scopo? Se è così, allora sento l’importanza dell’obbiettivo, la grandezza della spiritualità e quella del Creatore in misura maggiore. Questo mi da energia ed il desiderio di progredire.

È irrilevante quanto capiamo del libro dello Zohar. Non importa se una persona non conosca la lingua originale dello Zohar, o se tutto ciò che ci racconta ci sembri molto lontano e sconosciuto. Neppure le persone che hanno studiato la Torah, nella loro semplice interpretazione, durante tutta lo loro vita, sanno ciò che è scritto nel Libro dello Zohar. Esse sono anche più confuse rispetto a quelli che non hanno mai studiato la Torah.

Per tanto, dobbiamo aprire i nostri cuori (invece dei nostri uditi e delle menti) per ricevere la medicina. Ciò è necessario affinché il nostro cuore egoista possa trasformarsi in uno altruista, sotto l’influenza della “meravigliosa qualità” (Segulà) che figura nel Libro dello Zohar. Dobbiamo accettare ogni parola che leggiamo nello Zohar come il “goccia a goccia” di una infusione. Di fatto, la Luce ci arriva goccia a goccia e per tanto si chiama “gocce di fortuna” (“Mazalot”, dalla parola “Nozel” – gocciolamento). Per questa ragione, dobbiamo sperare pazientemente che questa medicina agisca in noi, goccia a goccia, fino ad arrivare al “successo completo”.

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