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Lezione serale di Kabbalah del 04.07.2010

Lezione virtuale: Introduzione allo studio dello Zohar, Preparazione
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Lezione virtuale: Introduzione allo studio dello Zohar
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La musa di un Kabbalista è la “Luce”

Dobbiamo lavorare con gli articoli di Rabash, dividendoli in sezioni ed esaminandoli. Ogni articolo è strutturato conformemente ad un copione definito, come un film o un racconto: contiene lo scenario, il conflitto, lo sviluppo, la ricerca di certi conflitti e discrepanze ed una risoluzione finale. Lungo il tragitto generalmente si presentano alcuni ostacoli che aiutano a chiarire la questione principale ed a formulare conclusioni. Tutto il corso dell’articolo corrisponde alla struttura interiore (psicologica e spirituale) della persona, affinché possa capire ed interiorizzarlo.

Ogni giorno dovete leggere un articolo (oppure due se sono corti), uno la mattina ed uno la sera. Non ha importanza se vi confondete, a patto che vi manteniate connessi al materiale tutto il tempo. Lo sforzo stesso attrarrà la Luce che corregge e quindi riporta alla fonte. La stessa Luce chiarirà tutte le domande, incluso l’ordine ed il sistema corretto, così come le tappe che si devono attraversare. Tutto vi sarà chiaro, ma se così non fosse, allora ne capirete i motivi. È la Luce che illumina tutto quello che desideriamo scoprire.

Non si tratta di condurre una ricerca teorica. Anzi, spero che la Luce mi illumini con la mente dell’autore in un pensiero. Cosa vuole dire? Qual è il suo progetto? Una sola idea! Cosa stava pensando il Rabash in quel momento? Tutto l’articolo tratta di una sola idea ed io voglio apprenderla; ma questo è possibile solo con l’aiuto superiore, quando la “musa” viene a visitarmi. I Kabbalisti la chiamano la Luce.

Il Superiore non si sbaglia

In tutto il nostro cammino spirituale dobbiamo avanzare con la fede al di sopra della ragione, perché ottenendo la percezione della spiritualità, entriamo nell’ambito del Creatore, desideriamo attrarre le Sue forze. Proprio questo si chiama “fede al di sopra della ragione”, quando vado non con gli occhi chiusi ma con la forza della dazione, non con il mio cuore e la mia percezione ma con il gradino superiore;

però vado in maniera tale da accettare la ragione e la percezione del superiore, elevandole al di sopra delle mie, come contrappeso alle mie, ovvero ottengo le nuove qualità, più alte e più logiche. Solo che a me non sembrano logiche. Lo stesso ci succede adesso. Ci scontriamo sempre con lo stesso problema: devo trattare i miei amici e tutto il mondo secondo il principio di “ama il tuo prossimo come te stesso”. Devo amarli, unirmi a loro, fare qualcosa con me stesso? Come è possibile? Questo non mi piace, non sono capace di farlo. Qui bisogna accettare questa condizione, questa legge della fede superiore alla ragione; decidere che lo farò, perché ho la possibilità di compiere questa condizione anche senza il desiderio, come è stato detto: “Faremo e ascolteremo”.

Per questo, come è detto nella Torà, fiorì il bastone di Mosè. Tutto questo succede con la benedizione dall’alto, quando accetti la ragione del gradino superiore, che significa che vado dietro al Creatore, perché il Creatore è un gradino più alto e non qualcosa di lontano.

Così il figlio minore impara dal maggiore. Sta captando a bocca aperta tutte le sue parole, tutti i suoi movimenti, tutti gli esempi. Qualunque cosa gli insegni, lui la assimila. Si sviluppa grazie a questo. Dobbiamo utilizzare la stessa cosa come una grande forza contro la nostra natura, obbligarci ad imparare il gradino superiore.

Ciò si chiama fede al di sopra della ragione. La stessa forza che ottengo dal gradino superiore, la ragione, moltitudini di conoscenze ed informazioni. Ciò si chiama solo fede al di sopra della ragione, perché nello stato attuale devo andare contro la ragione; ma è chiaro che è così, perché nel gradino superiore esiste un desiderio più grande di ricevere piacere e questo è più grande nell’intenzione della dazione.

Senza dubbio, il gradino più elevato è contrario a me. Questo gradino non mi sembra mai logico. Il superiore sembra sempre strano all’inferiore, confuso, che agisce scorrettamente, perché il gradino superiore è contrario a me, incomprensibile e sono sicuro che il superiore non ha ragione. Solo grazie all’esperienza vediamo che il superiore non si sbaglia. Anche se il suo comportamento ci sembra strano ed illogico, semplicemente non capiamo i suoi calcoli; però durante tutto il cammino lui non si sbaglia.