Fa quello che vuoi ma non lasciare

Ho ricevuto una domanda: Durante la lezione sullo Zohar mi sento tirare da una parte all’altra come in una nave durante una tempesta. Alcune volte la prendo bene, mentre altre ne sono spaventato. È un bene per me o è il contrario?

La mia risposta: Dobbiamo capire che non c’é un collegamento tra quello che leggiamo, che sentiamo, e perfino quello che succede dentro di noi. Durante la lezione Lo Zohar lavora dentro di noi come se noi stessimo toccando i pulsanti di un apparecchio del quale non conosciamo il funzionamento. È come un bambino che prende un telefono cellulare da la tasca del padre, gioca con i tasti e tutt’un tratto chiama qualcuno o invia un messaggio. In modo similare, quando studiamo Lo Zohar stiamo pigiando “tasti” senza saper quali forze stiamo istallando. Per cui, le reazioni che sentiamo in risposta non sono per niente collegate con le nostre azioni iniziali.

Possiamo pensare ai nostri amici, al mondo intero, al Creatore con amore e all’improvviso ci troviamo afflitti con altre tematiche, chiedendoci “Perché sto cercando di fare questo?” Oppure può succedere che ci troviamo ad incolpare il Creatore, Il gruppo, noi stessi e tutt’un tratto appare qualcosa di buono che non credevamo di meritare.

Lo Zohar ci parla come un genitore parlerebbe a un figlio che non capisce quello che gli si sta dicendo. Il genitore sa tutto sul suo bambino, ma il bambino non capisce niente su di lui. Nella spiritualità siamo al livello di un bambino. E per questo che non dobbiamo trarre conclusioni basate sulle nostre sensazioni, perché non sono propriamente collegate.

Può essere che ci troviamo a pensare che tutto è un disordine e sentiamo soltanto problemi e confusione, quando invece tutto è in perfetto ordine. Dobbiamo stare attenti a non badare a quello che succede e continuare con i nostri studi fino l’arrivo della liberazione. Siamo avvisati che dobbiamo smettere di preoccuparci su qualcosa che succede durante in nostro percorso, ed è scritto “Fa quello che vuoi, ma non lasciare !”

Abbiamo bisogno di una certa misura di persistenza, devozione e pazienza nel nostro percorso spirituale. Baal HaSulam scrive nella “Prefazione allo Studio delle Dieci Sefirot” che “Soltanto quelli eroi che possiedono vera pazienza riescono a salire la montagna ed entrare nel Palazzo del Re”.
Per cui, dobbiamo permettere a Lo Zohar di influenzarci attraverso la Luce Circostante.

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