Come evitare la sofferenza

Siccome noi analizziamo i nostri desideri, abbiamo bisogno di penetrarli in profondità per capire che, insieme alla loro intenzione egoistica, provengono dal Creatore. Abbiamo bisogno di raggiungere la massima profondità dell’identificazione del desiderio e dalla sua radice per arrivare dove questo desiderio proviene.

Quando riveliamo che il desiderio in sé e la sua intenzione egoistica ci vengono mandati dal Creatore, capiremo che non c’è scelta. Non abbiamo nessun altro a cui rivolgere una richiesta per correggerlo, eccetto il Creatore. In altro modo, una persona non ha bisogno della Torah poiché non grida il suo appello al Creatore. Non percepisce ancora se stessa come una creatura governata dalla Forza Superiore alla quale può appellarsi.

La nostra origine egoistica è lo stesso angelo che ci porta più vicini al Creatore. Noi riceviamo dei colpi e di conseguenza, capiamo che essi hanno uno scopo e che ci vengono mandati da qualcuno più in alto di noi. Possiamo raggiungere questa conclusione attraverso la sofferenza e possiamo anche raggiungerla attraverso gli studi, l’ambiente e lo sviluppo spirituale.

“Un saggio vede il futuro”; egli vede il risveglio di uno stato prima che venga raggiunto ed ha l’abilità di cambiarlo. La sofferenza fisica di questo mondo diventa la sofferenza dell’amore quando attiro un piccolo pezzo di Luce Superiore e sento il mio stato in relazione ad esso. Allora comincio a soffrire dal fatto che non ho amore per il prossimo o amore per il Creatore. In questo risiede il punto della nostra libera scelta.

È essenziale arrivare alla radice della sofferenza e capire che ci viene mandata di proposito dall’Alto. Se capiamo che non c’è scelta e cominciamo a gridare al Creatore, significa che abbiamo raggiunto la più grande profondità. Tuttavia, se attribuiamo ancora la nostra sofferenza a diverse ragioni di questo mondo e a noi stessi, non abbiamo raggiunto il fondo autentico.

Io scavo sempre più in profondità nella sofferenza dai suoi gradi Aleph, Bet e Ghimel (inanimato, vegetale ed animato) e penso che sto ricevendo un colpo dalla natura. Tuttavia, quando raggiungo la sua ultima tappa, Behina Dalet, rivelo che la sua fonte è al di sopra della natura, che è nel Creatore ed è come se il Creatore puntasse un dito. Allora, io grido a Lui.

È possibile accelerare questo processo? Si, è possibile. Per questa ragione ci è stata data la Torah, per avanzare lungo una via veloce e semplice in accordo al nostro volere, piuttosto che attraverso la via della sofferenza. Posso organizzare un gruppo intorno a me ed attirare la Luce dall’Alto attraverso gli studi (per esempio, studiando lo Zohar) e raggiungere velocemente lo stesso risultato. Questa viene chiamata la via della Torah. La differenza tra le due vie consiste in migliaia di anni di sofferenza.

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3 Commenti

  1. Vorrei sapere se in queste sofferenze che il Bore ci manda sono comprese anche le morti dei ns cari, se anche quelle sofferenze servono per arrivare al fondo.e se serve anche vederli soffrire per farci rendere conto che tutto viene da Lui?

  2. anche la malattia e la sofferenza di un bambino è mandata dal Creatore? ma tutta questa sofferenza serve a chi ai genitori? ma il bambino è , innocente ,potete x cortesia chiarirmi questo passaggio

  3. Gentile lettore, nel ringraziarla della sua gradita domanda, desideriamo informarla che, a seguito della imponente quantità di richieste ricevute attraverso un blog che viene tradotto in oltre venti lingue, sono necessari tempi comprensibilmente più estesi, le chiediamo quindi di voler gentilmente pazientare nel ricevere un riscontro.
    Rav Michael Laitman avrà cura di inviare personalmente e al più presto una risposta al quesito da lei inoltrato.
    Distintamente

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