La luce infinita o l’oscurità infinita?

Quando studiamo la Kabbalah, entriamo in contatto con la Luce. Unendoci con quelli che hanno lo stesso obbiettivo e studiando insieme, ci incorporiamo attivamente in Malchut del Mondo dell’Infinito, dove tutti sono uniti interiormente come fossero uno.

A causa del fatto che desideriamo esistere attivamente in questo stato, attiriamo verso di noi la Luce nascosta da questo stato perfetto e con questo, acceleriamo il nostro sviluppo spirituale.

Questo si chiama diventare Isra-el, cioè, una persona che aspira “dritto al Creatore”, “accelera il tempo” con il suo studio, attira la Luce e la obbliga a rivelarsi;

ed anche “santifica i tempi”, cioè, vuole che la Luce la diriga alla dazione (la santità è la qualità della dazione).

Risulta che lo studio in un gruppo kabbalistico ci da “ le redini” o “il volante” e con il suo aiuto possiamo dirigerci; per mezzo delle nostre forme di sviluppo e della loro velocità, diventiamo indipendenti dalla Luce.

Dall’altro lato, la Luce è molto forte ed essa mantiene il programma di sviluppo per ognuno di noi e per tutti insiemi.

Per questo, cercando di accelerare il nostro sviluppo, cominciamo a sentire fino a quanto dipendiamo della Luce e dalla sua manifestazione. Solo con il suo aiuto possiamo avanzare.

La Luce mi eleva e mi abbassa, risvegliando in me il desiderio di svilupparmi per diventare un uomo “simile al Creatore” ed ascendere dal livello animale, al di sopra di tutta questa vita materiale.

Anche io spero che la Luce cominci ad influenzarmi. Mi preparo a donarmi ad essa, ad incorporarmi il massimo possibile agli studi, al gruppo, alla divulgazione ed a risolvere tutti i miei problemi che si sono accumulati durante il periodo di oscurità ed occultamento.

Risulta che sono uguale al “gallo” – dal proverbio sul gallo ed il pipistrello – che aspetta l’alba. Sto aspettando che arrivi l’alba ed illumini il mio cammino e mi rallegro che arrivi la Luce.

Però il “pipistrello”, che non si è preparato all’arrivo della Luce, al contrario, percepisce il risveglio che arriva dall’alto come oscurità.

Tutti i sette miliardi di persone, tutti noi, viviamo in un mondo. Però, colui che si prepara per l’arrivo della Luce e della rivelazione del Creatore, sente che tutto ciò che succede nel mondo è predeterminato per la rivelazione della Luce.

Se non si prepara, allora la stessa Luce che si sta avvicinando a noi, la percepisce come oscurità.

Anche se siamo nello stesso sistema comune, solo quelli che aspettano l’arrivo della Luce e la desiderano, la percepiscono realmente come Luce.

Quelli che non desiderano avvicinarsi alla Luce, all’amore per il prossimo, alla dazione, sentiranno sempre più crisi e problemi.

Siamo tutti nel Mondo dell’Infinito, però tutto dipende dalla nostra preparazione. Possiamo sentire in questo mondo la Luce Infinita come l’oscurità infinita, o non sentire niente come se fossimo incoscienti, vivendo come animali.

Tutto dipende dal nostro desiderio di diventare uomini, cioè di essere “simili” al Creatore nel suo amore e la sua dazione.

Un commento

  1. Si possono controlare luce e oscurità?

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