Pubblicato nella '' Categoria

Aprendo lo Zohar – 08.06.2010

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “Il Conduttore di Somari”,Punto 112
Video / Audio

Kabbalah per Principianti “Lo Scopo della Creazione“ – 08.06.2010

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Lo Scopo della Creazione”
Video / Audio

Lezione serale di Kabbalah del 08.06.2010

Lettura dal Centro studi “Kabbalah per la Nazione”: Scopo della Creazione
Video / Audio

La luce infinita o l’oscurità infinita?

Quando studiamo la Kabbalah, entriamo in contatto con la Luce. Unendoci con quelli che hanno lo stesso obbiettivo e studiando insieme, ci incorporiamo attivamente in Malchut del Mondo dell’Infinito, dove tutti sono uniti interiormente come fossero uno.

A causa del fatto che desideriamo esistere attivamente in questo stato, attiriamo verso di noi la Luce nascosta da questo stato perfetto e con questo, acceleriamo il nostro sviluppo spirituale.

Questo si chiama diventare Isra-el, cioè, una persona che aspira “dritto al Creatore”, “accelera il tempo” con il suo studio, attira la Luce e la obbliga a rivelarsi;

ed anche “santifica i tempi”, cioè, vuole che la Luce la diriga alla dazione (la santità è la qualità della dazione).

Risulta che lo studio in un gruppo kabbalistico ci da “ le redini” o “il volante” e con il suo aiuto possiamo dirigerci; per mezzo delle nostre forme di sviluppo e della loro velocità, diventiamo indipendenti dalla Luce.

Dall’altro lato, la Luce è molto forte ed essa mantiene il programma di sviluppo per ognuno di noi e per tutti insiemi.

Per questo, cercando di accelerare il nostro sviluppo, cominciamo a sentire fino a quanto dipendiamo della Luce e dalla sua manifestazione. Solo con il suo aiuto possiamo avanzare.

La Luce mi eleva e mi abbassa, risvegliando in me il desiderio di svilupparmi per diventare un uomo “simile al Creatore” ed ascendere dal livello animale, al di sopra di tutta questa vita materiale.

Anche io spero che la Luce cominci ad influenzarmi. Mi preparo a donarmi ad essa, ad incorporarmi il massimo possibile agli studi, al gruppo, alla divulgazione ed a risolvere tutti i miei problemi che si sono accumulati durante il periodo di oscurità ed occultamento.

Risulta che sono uguale al “gallo” – dal proverbio sul gallo ed il pipistrello – che aspetta l’alba. Sto aspettando che arrivi l’alba ed illumini il mio cammino e mi rallegro che arrivi la Luce.

Però il “pipistrello”, che non si è preparato all’arrivo della Luce, al contrario, percepisce il risveglio che arriva dall’alto come oscurità.

Tutti i sette miliardi di persone, tutti noi, viviamo in un mondo. Però, colui che si prepara per l’arrivo della Luce e della rivelazione del Creatore, sente che tutto ciò che succede nel mondo è predeterminato per la rivelazione della Luce.

Se non si prepara, allora la stessa Luce che si sta avvicinando a noi, la percepisce come oscurità.

Anche se siamo nello stesso sistema comune, solo quelli che aspettano l’arrivo della Luce e la desiderano, la percepiscono realmente come Luce.

Quelli che non desiderano avvicinarsi alla Luce, all’amore per il prossimo, alla dazione, sentiranno sempre più crisi e problemi.

Siamo tutti nel Mondo dell’Infinito, però tutto dipende dalla nostra preparazione. Possiamo sentire in questo mondo la Luce Infinita come l’oscurità infinita, o non sentire niente come se fossimo incoscienti, vivendo come animali.

Tutto dipende dal nostro desiderio di diventare uomini, cioè di essere “simili” al Creatore nel suo amore e la sua dazione.

Lezione quotidiana di Kabbalah del 08.06.2010

Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Vayigash”(Allora Giuda si avvicinò), punto 64, lezione 4
Video / Audio

Rav Yehuda Ashlag: Prefazione al Commentario del Sulam, punto 52, lezione 17
Video / Audio

Rav Yehuda Ashlag: Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot, punto 39, lezione 13
Video / Audio

Scritti di Rabash:”Quando un uomo venderà tutto ciò che ha e sposerà la figlia di un saggio”. Vol.1, Art.14
Video / Audio

Un’eccitante avventura senza lasciare la tua stanza

Lo Zohar apparentemente ci parla di una semplice storia. Descrive le stesse cose sempre più volte, ma da differenti livelli e gradi ed in diversi termini e situazioni. Noi non possiamo ma domandiamo: “Perché ritorna sempre sulle stesse cose? Quanto possiamo leggere sulle stesse cose?”

Tuttavia, dovremmo capire che se una persona attraversa questi stati mentre legge lo Zohar, allora non è per niente la stessa cosa. Lei sperimenta ogni volta una nuova avventura. Può essere descritta con le stesse parole, ma questo perché non c’è niente nella realtà eccetto le 10 Sefirot e le 3 linee, ovvero le 4 lettere di HaVaYaH, moltiplicate per le tre linee, che equivale a 12 parti.

Se il desiderio e lo schermo cambiano in noi, allora nuove qualità vengono costantemente rivelate, come suoni, odori e sapori. Dall’inizio alla fine, il quadro cambia sempre e noi ogni giorno sperimentiamo nuove impressioni e sensazioni.

Quindi, sebbene possiamo domandare quante volte possa essere ripetuto (ed il testo dello Zohar è soltanto il 5% di quello che esisteva in origine), ogni pagina ed ogni parola è un’esperienza completamente unica per quelli con una realizzazione spirituale. Speriamo che ognuno di noi potrà sentire lo Zohar in questa maniera.

Materiale correlato:

Laitman blog: Come crescere per raggiungere lo Zohar
Laitman blog: Rivela l’Universo dentro la tua anima