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Il campo delle intenzioni

Una domanda che ho ricevuto: C’è l’intenzione personale e l’intenzione del gruppo. Quale dovrebbe essere l’intenzione del gruppo durante lo studio dello Zohar?

La mia risposta: Dovrebbe essere la stessa. L’intenzione del gruppo non può essere diversa. Un gruppo è la somma degli individui del gruppo; esso amplifica soltanto l’intenzione individuale di ognuno.

Devo connettermi agli altri perché la mia intenzione non porta abbastanza potere per attrarre la Luce che Riforma. Questa Luce mi rivela tutto ciò che leggo nello Zohar. Se i miei amici mi passassero le loro intenzioni e queste si unissero in me, rivelerei immediatamente l’essenza interiore di una storia che leggo nello Zohar, accadrebbe istantaneamente.

Il problema è che essi non desiderano rifornirmi con le loro intenzioni, nella stessa maniera in cui io sono incapace di passare loro la mia. Forse ne sto parlando, ma in realtà ciò non mi preoccupa molto.

In ciò risiede l’essenza dell’unificazione. Nell’unirsi con gli altri, ricevo la loro intenzione. Da solo, non posso rivelare niente. È l’intenzione che riceviamo reciprocamente, nient’altro. È solo attraverso la rete delle intenzioni che posso connettermi alle altre persone, e questa connessione avviene solo quando sono pronto a rifornire gli altri con l’energia della vita in modo tale che tutti loro vivano nella spiritualità.

Pensando in questa maniera, passo la mia intenzione a tutti. Mi unisco con gli altri in una rete di un organismo vivente ed allora diventa vivo; lo animo. Allora, ognuno dei miei amici possiede una forza vitale poiché ognuno di loro ha un’opportunità di passare la Luce ulteriormente.

La forza della vita o la Luce esiste tra di noi. Possiamo rivelarla solo in accordo alla nostra intenzione, alla nostra attitudine reciproca.

Può essere paragonata ad un campo elettromagnetico. Il campo non può essere identificato senza un circuito elettrico con i suoi conduttori che portano la corrente elettrica a scorrere nella rete, a muovere ed eseguire il lavoro nel campo magnetico. Un conduttore metallico che si muove nel campo magnetico passa la corrente elettrica; elettroni liberi si muovono in esso. Questi sono esattamente gli stessi processi.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.05.2010

Preparazione alla Lezione: Shamati 214
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Il Libro dello Zohar, Capitolo “VaYikra”, Articolo 85
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Rav Yehuda Ashlag, Prefazione al Commentario del Sulam, Punto 5, Lezione 2
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Scritti di Rabash,Shlavei HaSulam, Articolo 18
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Quando l’odio è utile

Lo Zohar, Capitolo “Shemot (Esodo)”, Articolo 250: e quando il Creatore vide la grande gioia di questo mondo quando migliorò nell’essere come l’alto, Egli disse: “Non lasciamo che le dodici tribù si mescolino con il resto delle nazioni, lasciando una macchia in tutti i mondi”. Cosa fece il Creatore? Egli scosse tutti loro avanti e indietro fino a che essi discesero in Egitto per dimorare nelle loro abitazioni all’interno dell’ostinata nazione, che disprezza le loro condotte e li degrada non sposandosi con loro o mescolandosi con loro e considerandoli schiavi. I maschi erano disgustati da loro e le femmine erano disgustate da loro fino a che ogni cosa fu migliorata dalla stirpe santa senza mescolarsi con gli stranieri …

C’è un esame minuzioso dello stato della persona, siccome questa cerca di liberare se stessa dall’egoismo ed allora c’è un esame minuzioso dello stato della persona quando questa desidera restare (adattarsi ) nel suo egoismo. Se desidero restare nel mio egoismo, allora questo mi caccia via per mezzo del suo odio verso di me, siccome sente in me il punto nel cuore che è opposto a lui. Come è scritto: “Il Faraone portò la nazione di Israele più vicina (attraverso una mirata oppressione) ad Israele”, e “Ho creato l’ego come un aiuto contro di te”. Si oppone a te e proprio in ciò risiede il suo aiuto.

Allo stesso modo, quando il governo sovietico spinse un duro programma anti-sionista negli anni ’60 e ’70, facendo ciò, in realtà, lanciò il sionismo. Sono proprio le forze del male (il lato opposto del Creatore) che aiutano a spiegare il male, e non apertamente o direttamente il Creatore o la Luce Superiore.

L’esilio è lo stato provvisorio della persona in cui sia gli Egiziani che Israele sono rivelati in essa, opposti gli uni all’altro. Essa è nel mezzo analizzando minuziosamente queste qualità. È in esilio sotto il comando degli Egiziani. Da un lato è attirata dagli egiziani, ma essi la rifiutano per il “seme di Israele” che è in lei.

In altre parole, il desiderio di provare piacere disprezza e rifiuta l’intenzione di dare perché esso vuole agire soltanto per amore della ricezione. Questo è l’odio delle nazioni del mondo nei confronti di Israele; ed allora c’è il discernimento opposto, quando una persona è già avanzata al desiderio di dare e si identifica con esso, siccome si avvicina all’esodo dall’Egitto e non è desiderosa di mescolarsi agli Egiziani (le nazioni del mondo).

Il dominio degli Egiziani su di lei è terminato; non si sforza più di essere come loro, non vuole più unirsi a loro, sebbene per ora, viva ancora tra loro. Ai suoi occhi il Faraone riceve i colpi, e questi colpi la aiutano a risalire al di sopra delle sue relazioni con il Faraone. Allora si distanzia dagli Egiziani, non perché la disprezzano ma perché è lei che li rifiuta siccome si avvicina all’esodo dall’Egitto.

Il Creatore conduce questi esami minuziosi in tutti (ogni persona di questo mondo) da entrambi i lati, con lo scopo di aiutarci a capire verso quale siamo maggiormente attratti: l’egoismo o la dazione. Le nazioni del mondo sentono odio per le scintille di dazione rimaste nella nazione di Israele dal suo precedente livello spirituale. Esse rifiutano Israele, il che è proprio il motivo per il quale la nazione di Israele è rimasta intatta.

Israele non ha manovrato in qualche modo per sopravvivere da sola; piuttosto, è l’opposizione ad Israele che l’ha tenuta assieme. Come scrive Baal HaSulam, Israele esiste come le noci in una borsa, unite non dall’amore, ma con forza, da un eterno odio che la circonda.