Correggendo idee sbagliate sulla Kabbalah

È risaputo il fatto che quanto più facciamo ricerche sulla letteratura Biblica più scopriamo che la sua datazione tradizionale è corretta. I filosofi che fecero rivendicazioni infondate sul fatto che Il Libro dello Zohar fosse stato scritto in Spagna nel undicesimo secolo, o addirittura più tardi nel Medio Evo, hanno dovuto cambiare idea e accettare a denti stretti quello che è scritto nello stesso Zohar , cioè, che l’autore è stato Shimon Bar Yochai nel secondo secolo.

Un argomento comune sostenendo la più recente scrittura dello Zohar era che il vocabolario usato nello Zohar non appariva nel lessico prima del secondo secolo. Comunque, recenti ricerche su testi antichi facilitati dalle nuove tecnologie hanno fatto luce su una ricchezza di documenti scritti nell’antica lingua Aramaica.

In una relazione su questi ritrovamenti nelle Notizie dell’Università di Chicago, uno dei ricercatori del Progetto Archivio della Fondazione Persepolis nell’Istituto Orientale, una studentessa di Aramaico, Annalisa Azzoni, assistente della Divinità School, dell’Università di Vanderbilt afferma: “Non abbiamo tanti archivi di queste dimensioni. Molto di quello che c’è in questi testi è completamente fresco, ma anche cosi cambia quello che già sapevamo. Ci sono delle parole che io sapevo venivano usate in dialetti in tempi posteriori, per esempio, ma non sapevo fossero usate in quel tempo ed in quel posti, La Persia del 500 D.C. Per uno studiosa di Aramaico è una scoperta molto importante”.

Io voglio credere che nel prossimo futuro tutte le miscredenze sulla Kabbalah svaniranno e noi saremmo capaci di usarla per migliorare il mondo.

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