Perché lo Zohar è cosi complicato

Ho ricevuto una domanda: Perché Lo Zohar è cosi complicato?

La mia risposta: Ho studiato per due anni anatomia al liceo, dove ho imparato un numero infinito di dettagli e nomi. E questa scienza studia solamente parti individuali dell’organismo umano, e non i legami tra di loro. Ma ci sono dei sistemi all’interno di questo dei quali non siamo nemmeno a conoscenza. Anche se ci proviamo, non possiamo esaminare i sistemi che già conosciamo perché la loro complessità è infinita. Basicamente, questa domanda non è sullo Zohar, ma piuttosto ma su il perché tutto nella natura sia cosi complicato.

Lo Zohar ci presenta tutto sulla realtà. Questo comprende l’uomo, la natura, tutti i mondi (questo sistema al completo) e non soltanto la loro struttura, anatomia, parti di questo sistema, ma anche i collegamenti che ci sono, la loro opera al completo, le loro funzioni, e la loro rivelazione ad ognuno di noi secondo la nostra posizione all’interno di esso.

Il nostro mondo è come un grano d’arena in confronto a tutti i mondi spirituali. La, ogni elemento e un bilione di volte più grande, non di dimensioni ma per la sua complessità in tutti i collegamenti. Più alto è il livello, è più complicato diventa perché contiene in se anche tutti i livelli inferiori.

Da dove viene questa complessità? In realtà è infinita. Ma abbiamo bisogno di una specie di confine, perché in questo modo l’oggetto non fa scappare le nostre sensazioni e traguardi. “La mancanza di limiti” è come l’assenza di tutto; per me, l’infinito è come la mancanza di esistenza.

L’infinita varietà del Mondo Superiore emana dalle qualità opposte di Luce e desiderio (kli). Sono completamente opposti e non c’è un collegamento tra di loro. Se io volessi costruire qualche cosa basandomi sul loro collegamento, avrei un sistema infinito.

Sto parlando dal punto di vista matematico e non in una prospettiva spirituale. Prendi un “1” ed uno “0” tra questi due punti c’è un’infinità. È impossibile collegarli. Quanti numeri ci sono tra lo zero e l’uno? Una quantità infinita.

Per cui, possiamo dire che siamo incapaci di percepire questo con il nostro cervello e ragione nel nostro mondo. Ma quando usciamo dalle nostre limitazioni del desiderio di ricevere, lo innalziamo in un’altra dimensione, il desiderio di dazione, il problema scompare. Tutto si sposta dalla misura quantitativa a quella qualitativa. E possiamo farcela facilmente con le qualità perché le percepiamo attraverso i nostri sentimenti e non con il cervello. E i nostri sentimenti non hanno nessun problema nel sentire cose che mancano di misura precisa.

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