La fame spirituale

Per arrivare alla spiritualità non c’è bisogno di sentirsi male nella vita materiale.

Lo vediamo dalla storia della schiavitù egizia, quando gli ebrei avevano tutto il necessario per una buona vita.

In Egitto si eleva un nuovo re e cominciano sette anni di fame; ma è fame spirituale, non materiale!

Hanno costruito “per il faraone” delle belle città: Piton e Ramses; cosa significa per il faraone? Per il suo egoismo! Hanno costruito per lui la bella vita;

ma all’improvviso si è rivelato che tutto questo è vuoto … Diventa necessario scappare da questa vita, a prescindere dal suo benessere.

Sente che la spiritualità è più importante della materialità e la morte è migliore di una vita senza la spiritualità. Non voglio più vivere una tale vita, devo rivelare la spiritualità; e per questo sono disposto a correre verso l’oscurità ed il deserto.

Questo stato si chiama “uscita dall’Egitto”. La persona deve cambiare i suoi valori per gli opposti nella società.

Il mondo però non deve sprofondare nelle sofferenze terrene! Deve soffrire solamente per la carenza spirituale e non per problemi materiali!

Non si può spingere verso la spiritualità con la forza. A causa delle sofferenze terrene la gente entra nella religione, va dagli psicologi, ecc …

All’uomo deve mancare la spiritualità. Ciò dipende da quanto rapidamente gli si riveli il punto nel cuore e da quanto largamente si diffonda la scienza della Kabbalah.

Senza la divulgazione di questa conoscenza, la liberazione spirituale non può avvenire. L’uomo, per conto suo, non è capace di inventare il metodo della scoperta spirituale ma lo deve ricevere in qualche modo.

Per questo Baal HaSulam chiamò la divulgazione della scienza della Kabbalah “il suono dello Shofar del Messia”, giacché senza questo, il mondo non ha nessuna possibilità di cambiare verso il bene.

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