Il miracolo dell’esilio dall’Egitto

Lo Zohar, capitolo Bo, punto 121: è scritto, “che ti ha portato fuori dal paese d’Egitto”. “Ricordati di questo giorno nel quale sei uscito dall’Egitto”.

Ti ha portato fuori dall’Egitto, con la Sua presenza e con la Sua grande forza”. “Il Signore ti ha portato fuori da questo”. Cinquanta volte si menziona l’esodo dall’Egitto nella Torà.

Cinquanta è un gradino completo, 10 Sefirot di Malchut e 40 Sefirot di Binà, tutte unite. Tutta Malchut deve ascendere da sé in tutto il gradino completo.

L’uomo deve sentire queste due forze dentro di sé, una davanti all’altra.

Per questo, la liberazione non verrà prima di finire l’esilio, raggiungendo un’orribile sensazione di non avere forze per uscire dal nostro egoismo; ed unito a questo, dobbiamo semplicemente fare questo!

Quando sentiremo questa opposizione, con tutta la sua forza, si apriranno le acque del Mare Finale e lo attraverseremo.

L’uomo non sa come si rivela. Questo viene chiamato miracolo. Lo provoca lo stesso uomo, quando si trova in un vicolo cieco.

Da un lato, l’uomo non capisce come può uscire: egli non ha nessun potere e nessuna forza.

Non capisce neppure che possa esistere una Forza Superiore che potrebbe cambiare la sua natura. Dall’altro lato, si rivela questa forza che si trova al di sopra della natura.

Ciò accade solo come un miracolo, cioè, al di sopra di questo stato, di questa natura che si chiama “Egitto” e che forma tutta l’essenza umana.

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