Il ciclo perpetuo della vita

Domanda: Quando una persona termina il suo gradino anteriore che scompare e diviene la sua “tomba”, sa che ritornerà alla vita cominciando dallo stesso gradino?

Risposta: Ciò non la preoccupa; non può restare nel suo vecchio desiderio. Questo desiderio diventa ripugnante per lei!

Tutto muore, è impossibile vivere in questo gradino, perché diventa un gradino di ricezione mentre lei vuole vivere con una grande dazione.

Non la preoccupa ciò che la attente in avanti, lei non può restare dove è perché significa la morte per lei.

La sensazione della morte nel suo livello anteriore gli porta la rinascita nel successivo livello. La tomba diventa l’utero e tutto comincia a svilupparsi di nuovo, fino a che l’utero diventa un’altra volta la sua tomba (l’utero, “rechem”= tomba, “kever”). In questa maniera il gradino inferiore diventa il gradino superiore. Così noi avanziamo.

Però non riceviamo niente di preparato dall’alto, lavoriamo con lo stesso desiderio che investighiamo nella sua profondità grazie alla luce che riporta alla fonte e riveliamo che non possiamo restare di più in questo desiderio e che dobbiamo nascere nel nuovo livello, costi quello che costi!

Stiamo correndo al buio! Non vediamo davanti a noi un gradino nuovo che sia illuminato dalla luce! Questo è come l’esilio in Egitto: in oscurità, di fretta, con un desiderio di fuggire.

Poiché il mio stato attuale diventa totalmente intollerabile per me, meglio una morte invece di una tale vita. Dunque allora io nasco …

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