Cambiare strada: verso la contemplazione esterna

Domanda: Realizzando i nostri desideri a livello dell’impressione, stiamo obbligando la materia ad essere più benevola?

Risposta: Tutti noi siamo creati del materiale che viene chiamato “il desiderio di dilettarsi”.

Sotto l’influenza della Luce, questo desiderio ha raggiunto il suo peggiore stato: gode solo per ricevere ed ha solo conto di se stesso, è egocentrico e sente solo ciò che avviene dentro di sé. Questo “cortocircuito” crea in lui l’immagine di questo mondo.

Correggendo il nostro desiderio, sentiremo la realtà che è al di fuori di esso. Ciò che sento al di fuori del mio desiderio, in altri desideri, viene chiamato il superiore, il mondo spirituale. Lì viviamo una vita eterna.

Tutta la correzione consiste nel sentire la nostra esistenza non dentro, ma al di fuori; e la difficoltà è solo psicologica.

Perché alla fine desideriamo godere, cercando di fare qualcosa di buono; e raggiungiamo davvero il bene infinito, però solo a condizione di uscire da noi stessi.

Nell’uscire al di fuori, comincio a relazionarmi con la materia della creazione – con il desiderio di dilettarmi – come me stesso, perché tutto questo desiderio è mio. Allora essa diventa benevola.

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