Non vale la pena prolungare i dolori del parto per 6000 anni

Lo Zohar, Capitolo “Ki Tisa”, Punto 24) “Come quando la donna incinta è prossima al parto, soffre e si lamenta nella sua trance”, poiché è la natura della donna incinta aspettare nove mesi completi.

Abbiamo bisogno di tempo per sentire il nostro male. Al principio, cominciamo a sentirlo poco a poco, però ciò non significa ancora niente. Ogni stato deve passare attraverso tutte le quattro fasi, fino a che non lo comprendiamo completamente insieme alla sua radice e possiamo decidere che questo non è qualcosa di casuale o temporale, ma che è male dal principio – nella sua stessa radice – e dobbiamo liberarci da esso. Allora avremo la forza che può eliminarlo.

Però c’è un buon numero nel mondo che attraversa solamente uno o due giorni del nono mese, mentre tutti i dolori e le trance della donna incinta vi sono nel nono. Per questo, anche se lei passasse un solo giorno del nono mese, si considera come se tutto il nono fosse passato per lei.

Qui lo Zohar parla della scoperta del male, dell’esilio e della liberazione, e del fatto che non dobbiamo aspettare il culmine dei 6000 anni. Se abbiamo la percezione del fatto che già è cominciato il nono mese di “imbarazzo” e i dolori del parto dell’esodo, significa che possiamo già terminare tutto questo processo della correzione.

Così è Israele: poiché hanno provato il sapore dell’esilio, se si pentono, è come se avessero sperimentato tutte le afflizioni che sono scritte nella Torà, particolarmente se essi hanno sperimentato diversi dolori dall’inizio dell’esilio.

Ossia, la durata dell’esilio non dipende dal tempo. Dipende solo da questo fino al limite dei “nove mesi”. Dobbiamo passare attraverso gli “otto mesi” di questo peso, su questo non c’è dubbio; però quando cominciamo a sentire anche il primo giorno del nono mese, d’ora in avanti tutto dipende già da questa percezione, dalla coscienza del nostro male completo rispetto alla sua radice. Allora, possiamo già uscire dall’esilio, perché “è come se avessero sperimentato tutte le afflizioni”.

C’è un periodo che si chiama i “primi otto mesi”, il tempo della preparazione, il tempo dell’esilio, attraverso il quale dobbiamo passare; e non c’è maniera di evitarlo o ridurlo. È il periodo fino ai tempi dell’ARI, e dall’ARI in avanti comincia già un altro tempo che si può ridurre sempre più. Quanto più avanziamo, più forti si fanno “i dolori del parto” del nostro sviluppo ma possono aver fine molto prima dei 6000 anni.

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