Perché il sonno è 1/60 della morte

Nella spiritualità, il sogno è un modo particolare per percepire la Luce. Si tratta di uno stato del desiderio relativo alla Luce in cui non uso il desiderio perché non ho alcuno schermo. Questa è la ragione per la quale il sogno è chiamato “1/60 della morte”.

Naturalmente non stiamo parlando dei sogni che si fanno di solito, ma di uno stato spirituale in cui utilizzo la parte più piccola di tutti i desideri che sono rivelati in me. Io percepisco la realtà e la mia relazione con il Creatore solo in questa parte.

“Addormentarsi” significa iniziare un nuovo periodo, un nuovo livello, quando cioè un vecchio stato finisce ed io incomincio a lavorare in uno nuovo, sebbene con dei desideri non corretti. Per questa ragione li percepisco come l’oscurità, la notte, uno stato di sonnolenza, in cui tutte le parti del Partzuf spirituale (l’anima) – la sua testa, il dorso e le estremità (Rosh, Toch, Sof) – sono sullo stesso livello, e non c’è alcun rivestimento della Luce Interiore dall’alto verso il basso.

Tutta la Luce se ne è andata, ed è rimasta sono una flebile luminescenza nel Kelim, che le anima. Questo si chiama sogno (Kista de-Chauta). Quando non riesco a percepire o a capire niente, quando vivo la sensazione di un sogno, questo si chiama “1/60 della morte”.

Da questo stato o punto, devo svegliarmi ed innalzarmi fino al mio massimo (GAR). E allora, insieme ai miei nuovi desideri, mi lascerò andare ancora al riposo. E così questi stati si succederanno uno all’altro, ciclo dopo ciclo.

All’inizio mi arrendo alla Luce Superiore, lasciando che si prenda cura di me come un embrione dentro l’utero materno. E più riesco ad annullarmi, e di più questa Luce mi aiuta a crescere.

In seguito incomincio ad annullarmi concretamente, sopprimendo il mio desiderio di godere con tutta la mia forza. E allora il mio Partzuf svuota se stesso della Luce e si mette a sognare, fino a quando incomincia un nuovo giorno, e con esso, un nuovo livello.

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