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Lezione quotidiana di kabbalah – 03.03.10

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “Ve’Eleh Toldot Itzhak (Queste Sono le Generazioni di Isacco),” Articolo 106
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Beit Shaar Ha-Kavanot,” Articolo 2
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Introduzione al Libro dello Zohar,” Articolo 57
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L’ascensore spirituale

Come funziona “l’ascensore spirituale”? È come una scala elettrica spirituale sulla quale tutti noi siamo connessi in modo tale che tutti possono aiutarsi a vicenda ad ascendere. Ogni persona ha la sua metà all’interno del Livello Superiore e la sua metà all’interno del livello inferiore.

Per tanto, ognuno di noi, è sempre connesso al Livello Superiore perché la parte superiore del suo Partzuf spirituale (Galgalta ve Einaim) entra nella parte bassa (AHAP) del Grado Superiore.

Tuttavia, una persona sente che l’AHAP del Grado Superiore è oscurità, a causa del fatto che questo è più datore. Un grado più grande di dazione lo sentiamo come oscurità perché non lo vogliamo. Tuttavia, se una persona vince il suo egoismo diventa “piccola” utilizzando proprio il Galgalta ve Einaim, solo i Kelim di dazione e se questa persona desidera connettersi al Livello Superiore a prescindere da ciò che stia accadendo in questo livello, allora cancella il suo ego, l’AHAP, del desiderio egoista. Se una persona non vuole sentirlo, come se non esistesse, allora si connette al Superiore e diventano un tutto. Il suo Galgalta ve Einaim (Keter e Hokhmà) e l’AHAP del Superiore (Binà, Zeir Anpin, e Malchut) insieme formano un Partzuf completo con dieci Sefirot complete (Gadlut de Min Ha Aleph).

Il Superiore, a sua volta, ha lo stesso tipo di connessione con il Superiore in relazione a lui. In questa maniera tutti ci uniamo come un corpo comune. Tutti siamo connessi come una catena, nella quale un anello è legato ad un altro ed i due, condividono una parte in comune. L’unica differenza tra una catena regolare e noi è che non ci sono parti libere in assoluto all’interno della catena delle nostre anime – la mia parte superiore è sempre connessa al Grado Superiore e la mia parte inferiore è connessa al grado inferiore. Non c’è niente in me che sia libero di connettersi con una o l’altra parte. Sono sempre totalmente connesso a tutti gli altri; di fatto, questa è tutta la mia essenza.

La nostra salvezza radica nel prendere coscienza di questa connessione. Per questo, a prescindere dal mio stato, a prescindere da se mi sento bene o male, devo sempre dirigermi alla gente vicina, chiedendo aiuto. Loro sono le persone che aspirano alla mia stessa meta. Se mi unisco a loro, avrò la capacità di assorbire tutta l’energia che essi anno. Ho tutto ciò di cui necessito, perché sono connesso a loro; devo solo risvegliare questa connessione.

Se una persona si trova in uno stato in cui non capisce o sente niente, è indifferente o sperimenta oscurità ed è di mal umore, ciò vuol dire che non è sufficientemente attivo. Tutto dipende da lei, perché tutto ciò di cui ha bisogno è stato già preparato per lei.

Come cambiare la notte in giorno

Lo Zohar, Capitolo Miketz, Punto 117) Quando una persona si alza la mattina, deve realizzare l’abluzione delle sue mani, utilizzando un recipiente d’acqua, che è un recipiente dal quale prendere l’acqua (una coppa speciale per il rito del lavaggio delle mani).

La mattina significa che la Luce di Hassadim viene e l’illuminazione di Hokhmà si rivela. Una persona sente la qualità spirituale di dare amore e donare, così come sente l’oscurità all’interno dei suoi desideri egoistici di ricevere. Nel correggerli, si sveglia nella mattina, sperimenta l’alba e dopo il giorno. All’interno dei suoi desideri corretti, sente la Luce della Dazione.

Tutto ciò avviene all’interno dei desideri stessi. Al principio una persona sente che il mondo spirituale è oscurità, qualcosa di ripugnante ed indesiderabile, perché è relazionato alla dazione e alla necessità di amare il prossimo. Allora la persona attraversa la correzione, studiando di notte (e in conformità alla connessione della “radice al ramo” anche noi studiamo di notte). Così lei si prepara per il giorno: arriva a comprendere che la spiritualità, la dazione e l’amore per il prossimo sono il giorno, che è bene e per tanto lo desidera.

A causa della sua intenzione, la Luce Circostante comincia gradualmente ad influenzarla, facendo in modo che lo stato che prima gli sembrava oscurità, adesso gli sembri desiderabile. Lo stesso stato diventa giorno e comincia a brillare.

Queste correzioni che la persona realizza nei suoi desideri si chiamano “abluzioni delle mani”, poiché “le mani” sono i desideri che ricevono, che hanno bisogno di ripulirsi dalle loro intenzioni egoistiche, prima che una persona possa usarle. “La coppa speciale per il rituale del lavaggio delle mani”, il Vaso Superiore, Binà, versa la Luce della Correzione sui desideri di ricevere.