Viviamo Nel Mondo Inverso

La nostra percezione della realtà si divide nei Kelim interni, “la radice”, “il corpo”, “l’anima”, che sento come me stesso e per questo faccio attenzione ad essi, ed i Kelim esterni, “i vestiti” ed “i palazzi” che percepisco come estranei, come non miei e per questo sembrano opposti ai Kelim interni.

Quanto più amo i miei Kelim interni, più odio i Kelim esterni, e li separo e valuto sempre gli uni opposti agli altri. Tra i Kelim interni ed esterni c’è il limite della divisione. A partire da questo, guardo all’esterno solo con il punto di vista di come può l’esterno essere per il mio beneficio; cioè, sempre in maniera egoista, con odio. Quanto più male va agli altri, tanto meglio andrà a me.

La forza della partizione fa questa divisione: provo piacere del mio riempimento e del fatto che gli altri ne manchino. Valorizzo sempre il mio stato in funzione di questo limite: la differenza tra me e tutto il resto del mondo; quanto peggio va il mondo, tanto meglio è per me (se ciò non minaccia la mia sicurezza).

L’essere umano è fatto in maniera tale che ha paura solo quando riceve notizie su un disastro nel mondo che possa condizionarlo. Tuttavia, se questo non lo riguarda, è affascinato dal sentire queste notizie. Egli valorizza sempre se stesso in relazione agli altri, cioè in relazione ai Kelim esterni, “i vestiti” ed “i palazzi”, che sembrano estranei. “Estranei” non significa che mi siano indifferenti ma che il loro benessere mi avvelena la vita. Se sto guadagnando 10.000 al mese e gli altri solo 5.000, allora che piacere provo! Però se qualcuno guadagna 20.000, allora soffro a causa della disillusione …

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