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Lezione quotidiana di kabbalah – 08.02.10

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “Quando tu Prendi,” Articolo 16
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“Prefazione alla Saggezza della Kabbalah,” Articolo 150, Lezione 62
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“Introduzione a Il Libro dello Zohar,” Articolo 29, Lezione 14
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Lo Zohar vi accoglie nel mondo dei desideri

Quando si legge Lo Zohar, dobbiamo provare ad impegnarci al massimo per allontanare tutte le immagini fisiche che ci possono venire suggerite dalla nostra immaginazione. Dobbiamo combattere la tentazione di materializzare i concetti, e dobbiamo pensare solo alla cosa che è stata creata – il desiderio, dentro il quale ci sono all’opera due forze soltanto: la ricezione e la dazione, che si presentano in molteplici forme.

Questo desiderio generale è diviso in molti singoli desideri perché viene influenzato dalla Luce, e questa influenza provoca la manifestazione di diverse qualità e di diverse inclinazioni verso la dazione o verso la ricezione. Diversi desideri stabiliscono delle diverse connessioni tra di loro, come l’opposizione, l’adesione, o il reciproco conflitto.

Stiamo comunque parlando sempre del nostro unico desiderio – la sola materia della creazione, la sola cosa che il Creatore ha creato. La Luce influenza il desiderio, e in base al forza (volume ) del desiderio, esso include l’influenza della Luce in modo differente e si regola in corrispondenza della Luce.

Lo Zohar ci parla specificamente dell’influenza della Luce sul desiderio, sebbene di solito non menzioni la Luce come la causa originale e parli invece di ciò che succede nel desiderio. E lo stesso avviene nel nostro mondo, nel quale vediamo le azioni e le conseguenze dell’influenza della Luce, e trattiamo tutto come “quella cosa che è accaduta” senza collegarla alla causa originale delle azioni.

Molte azioni sono compiute sotto l’influenza della Luce dentro il desiderio. Tuttavia, c’è una piccola parte di azioni che originano dal desiderio stesso: questa parte si chiama libero arbitrio. Noi siamo in grado di distinguere questo desiderio libero ( libero arbitrio) dall’insieme di tutte le azioni, e se lo direzioniamo nel modo adeguato, sarà chiamato “essere umano”.

Perciò, stiamo parlando solo delle sfumature delle qualità dentro il desiderio. Non ci sono figure immaginarie.