Su cosa riflettere prima di leggere lo Zohar

Quando una persona comincia a leggere Il Libro dello Zohar, spesso si trova in uno stato di “sonno” e da qui deve incominciare ad accordarsi con ciò che legge per penetrarne il significato. In base a quanto è corretta l’intenzione della persona, a come si posiziona, a come mette di impegno e a come si spinge verso una particolare direzione, allora questa persona si muoverà in avanti verso la giusta direzione mentre legge il libro. Perciò, è importante separare le proprie sensazioni e i propri pensieri da tutte le faccende terrene e ri-orientarli nel modo in cui è scritto nello Zohar.

Ci sono molti modi per “organizzarsi” e per prepararsi a leggere il testo dello Zohar. Eccone uno:
Solo una cosa è stata creata: il desiderio di essere colmati dalla Luce (Il Creatore). Questo desiderio, dentro l’uomo, può essere colmato rendendosi più grandi, più elevati, più forti, e più potenti degli altri uomini. In un altro modo, lo stesso desiderio può essere colmato anche al di fuori di noi stessi, colmando gli altri. In questo caso, più colmiamo gli altri, e più siamo colmanti con la sensazione dell’appagamento degli altri. Misurando questo appagamento dentro di noi, noi stessi ne siamo appagati.

In entrambi i casi si usa l’intensità (il volume) del desiderio, tutti e cinque i suoi livelli (o strati), ma lo si usa o per il proprio tornaconto o per il bene degli altri. Lo Zohar ci parla delle sensazioni che si provano nel desiderio di dare, nella dazione. Lo Zohar dice che il desiderio di appagare se stessi è innaturale, perché ciò che è naturale è il Creatore. Il Creatore, la qualità della dazione, è opposto al modo in cui siamo abituati a sentire perché siamo nati con questa percezione.

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed